98 – Un sarcofago da museo

98) Un Sarcofago Da Museo

Fino al 1961 all’interno dell’altare maggiore del Duomo di Ravenna era custodito un sarcofago del VI secolo; esso era visibile solo attraverso le grate poste sulle due fenestrelle sul fronte e sul retro dell’altare.

Questa preziosa arca era nota alla critica e i testi sulla storia della città la ricordavano. Nel 1791 Francesco Beltrami ne dava menzione nella sua “guida” di Ravenna – «Una bellissima urna di marmo greco, che vi è dentro, tiene onorevolmente riposte molte sagre Reliquie specialmente de’ primi nostri Santi Arcivescovi» -, e con lui tanti altri studiosi, fino a Corrado Ricci che, giustamente, la metteva in relazione con un altro sarcofago dall’identica iconografia: «L’Altar maggiore a doppia mensa, fatto costruire dall’arciv. Guiccioli, è rivestito di verde antico, di alabastro cotognino, di bianco e nero orientale […] e, nell’interno, un’arca marmorea del sec. VI, a nicchie, in cui si veggono croci, palme, pecore e pavoni, simile a quella che si trova in Sant’Apollinare in Classe, presso la porta del campanile».
Grazie all’interessamento di Mons. Mario Mazzotti il sarcofago fu rimosso dall’altare: «Il 23 novembre 1961 – come egli ebbe modo di raccontare – si è proceduto allo scoperchiamento dell’altare principale del Duomo, ed il giorno susseguente si è potuto estrarre, dal vano interno del medesimo, l’”arca marmorea” e vederla ed esaminarla e fotografarla in tutte le sue parti ».

In seguito fu portata al Museo Arcivescovile dove ancora oggi si può ammirare.

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