82 – «Infine il melodioso corteo»

San Apolinnare Nuovo Corteo VerginiPer la casa editrice fiorentina “Nemi” Santi Muratori, storico bibliotecario della Classense, compose una descrizione di Ravenna che si andava a inserire nella più ampia collana delle “Visioni spirituali d’Italia”.
A distanza di decenni risuonano ancora quanto mai vere le sue appassionate parole: «Le chiese di Ravenna sono delle teche, dei cofani preziosi. Fuori, rozze lesene, arcate cieche, mattone rossigno; dentro, marmi, stucchi, musaici, scintillio d’oro, di smalti, di gemme. E nelle absidi, nei presbiterii, nelle cupole, sulle pareti delle navate e sugli archi trionfali il Vecchio e il Nuovo Testamento (…) si uniscono in concento e consenso d’immagini a rappresentare visibilmente i misteri e le glorie della fede: profeti effigiati fra il rameggiare della simbolica vite, come in una pergola celeste, o eretti su piedistalli come statue antiche; apostoli sogguardanti la croce, disposti in ordinanza attorno al Redentore, affacciati a clipei azzurri; evangelisti seduti sulle rocce, nell’atto di dettare i libri sacri; Abele che offre l’Agnello, Melchisedec che celebra il rito, Abramo che ministra agli Angeli e s’appresta a immolare Isacco; poi tutta l’epopea dell’Uomo-Dio, i miracoli, la trasfigurazione, la passione, le epifanìe, i simboli eucaristici; infine il melodioso corteo delle Vergini e dei Beati che traggono dalle città terrene alla suprema Gerusalemme in cui regnano Cristo e Maria. Né in questi cicli pittorici le scene sono slegate, ma c’è tra esse una profonda unità».

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