204 – «O uomini, seguiamo Dante»

DANTE ALIETO BENINI

Nel 1949, per le Arti Grafiche e a cura del comitato della Dante Alighieri di Ravenna, Alieto Benini dava alle stampe una piccola guida dantesca intitolata Il tramonto di Dante nella città del silenzio.
Questo piccolo opuscolo voleva essere un agile vademecum «per il visitatore che ami incontrarsi con Dante su questa terra che lo accolse esule, che gli temperò l’affanno, che gli offrì visioni e motivi profondi al canto, che gli donò la pace nella tomba. Echi adunque, e non più che echi rapidi e fuggevoli della storia in vita e in morte di Dante a Ravenna».
Il lettore poteva trovarvi cenni sul periodo ravennate del poeta, sulla sua morte e sepoltura, sul trafugamento delle ossa oltre alla storia del sepolcro, sul centenario del 1865, sulla «generale mobilitazione irredentistica» del 1908, sull’anniversario del 1921; venivano date inoltre notizie storiche sulla basilica di San Francesco, sui chiostri francescani, sul Quadrarco di Braccioforte, sul museo dantesco e sulla Lectura Dantis.
Nel Congedo l’autore invitava il lettore a soffermarsi sull’eredità spirituale del sommo poeta: «Vediamolo dentro questo Dante che ci fissa da grandi profondità d’ombra, silenzioso e severo, impresso dal potente pollice di Chi segna in modi infiniti l’impronta dello spirito sull’argilla terrestre, lavorato dal travaglio di una grande anima tragica, consunto fino all’osso dalle fatiche di un pensiero insonne. Interroghiamolo, sia pure, con trepida reverenza […]: dunque, o uomini, seguiamo Dante».

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