133 – La memoria di Dante

Tomba Di Dante
Nel 1877 lo scrittore e disegnatore Charles Yriarte visitava la città di Ravenna e già in quello stesso anno nella rivista Le Tour du Monde: noveau journal de voyages ne dava un accurato resoconto, un testo che si presentava come una sorta di anticipazione di quanto avrebbe pubblicato nel 1883 con il titolo Le rive dell’Adriatico e il Montenegro . Yriarte lascia un’ampia e accurata descrizione della città e tra i monumenti non poteva non ricordare la tomba di Dante e raccontare le vicende che avevano portato il Sommo Poeta a Ravenna, la storia della sua sepoltura e del ritrovamento delle sue ossa: «In un angolo della piazza Maggiore s’apre in linea retta la Via Dante, che conduce all’antico convento e alla chiesa di San Francesco. Là sorge la tomba di Dante […]. Il viaggiatore deve fare uno sforzo per ricostruire nelle sue disposizioni primitive l’angolo di Ravenna dove sorse la tomba di Dante […]. L’insieme della piazza è sommamente romantico, benché la facciata esterna della tomba del poeta, di cui presentiamo il disegno, non sia per verità, molto pittoresca. Sboccando dalla via Dante sulla piazzetta, si ha di fronte la tomba, e, dietro di essa, un piccolo recinto, chiamato Braccio Forte, dove furono riuniti, come in un piccolo Campo Santo, tra la piazza e la chiesa di San Francesco, parecchi sarcofagi trovati qua e là, tra cui alcuni di bellissimo stile […]. La memoria di Dante è pure legata in modo indissolubile a quella selva di Ravenna, – La Pineta, come la chiamano».

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