177 – Sante maledizioni

Sancta Sanctorum San VitaleLa piccola cappella posta alla destra del presbiterio della basilica di San Vitale è da secoli nota con l’appellativo di “Sancta Sanctorum”.
Diverse epigrafi sono presenti all’interno e tra queste va innanzitutto ricordata quella posta sulla soglia, calpestata ogni volta che qualcuno ne varca l’ingresso. Questo breve testo funerario, ritenuto di epoca altomedievale, riporta una doppia iscrizione e ricorda due uomini, Vittore e Giovanni. Un’epigrafe più ampia è quella posta alla destra del piccolo altare all’interno della cappella. In una nicchia ricavata nella muratura è l’iscrizione funeraria del presbitero Domenico, databile non oltre il X secolo.
Essa fu scoperta il 6 febbraio 1732 e il suo sepolcro, come ricorda il Padre Pier Paolo Ginanni abate di San Vitale, era pieno d’acqua e di fango, le ossa molto deperite; al suo interno fu rinvenuta una croce che riportava il nome: «+ dominicus +…».
Questa epigrafe dopo essere stata posta in vari luoghi, nel 1904 fu ricollocata per volere di Corrado Ricci all’interno del Sancta Sanctorum. Il testo riporta la menzione della sepoltura di Domenico e si conclude con una sorta di maledizione per coloro che avessero tentato di violarne la tomba: «Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Qui riposa in pace Domenico presbitero e in servizio nella Basilica di San Vitale martire e se qualcuno violerà questo sepolcro partecipi (della sorte) del traditore Giuda e nel giorno del Giudizio non risorga, si ponga tra gli infedeli».

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