mercoledì
02 Luglio 2025

76 – Una singolare iscrizione

Condividi

Battistero Neoniano Restauro MosaiciLe quattro absidiole del battistero Neoniano recano iscrizioni musive ispirate a passi sia dell’antico sia del nuovo Testamento, testi pesantemente restaurati da Felice Kibel (1861-1862).
Corrado Ricci, commentando questi restauri, deprecava il lavoro del Kibel che aveva distrutto «lettere antiche, integre o parziali», oltre ai monogrammi e agli ornati inferiori. Le Tavole storiche, colorando di arancione le parti rifatte, rendono bene l’ampiezza – ahimè – dell’intervento ottocentesco.
Tra queste iscrizioni bibliche la più singolare è quella tratta dal Vangelo di Giovanni: «Quando Gesù depose il mantello, mise acqua nella brocca e lavò i piedi ai discepoli», un testo che potrebbe evocare, anche a Ravenna, la prassi della lavanda dei piedi connessa alla liturgia del battesimo.
A Milano, nel IV secolo, questo gesto era collegato al rito battesimale come spiega lo stesso vescovo Ambrogio: «Sei risalito dal fonte. Che cosa è avvenuto poi? Hai ascoltato la lettura. Il vescovo, raccolte le vesti […] ti ha lavato i piedi. Che cos’è questo mistero? Hai udito certamente che il Signore, dopo aver lavato i piedi agli altri discepoli, giunse a Pietro, e Pietro gli disse: Tu, mi lavi i piedi?, cioè: tu, il Signore, lavi i piedi al servo? […]. Non ignoriamo che la Chiesa romana non ha questa consuetudine, sebbene noi ne seguiamo, in tutto, il modello e la norma. Tuttavia non ha questa consuetudine di lavare i piedi. Rifletti: forse l’ha tralasciata per il gran numero di neofiti».

Condividi
Contenuti promozionali

LA CLINICA DELLA FINANZA

CASA PREMIUM

Spazio agli architetti

Casa CZ, nuova luce in una bifamiliare

Il progetto di ristrutturazione dello studio Locarc a San Mauro Pascoli

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi