Il buio di Marina, tra Xenos e Bukowski. Qualcuno ne risponde?

Per tanto tempo, con le rampe da skate, è stato l’ultimo baluardo rustico e punk in una località che giocava a fare Mima con gli street bar o Porto Cervo con Marinara. Poi ha ceduto alla dittatura dilagante dello chic ma pur sempre resisteva, anche se forse ha cominciato un po’ a morire dentro. Ora è spento. La stagione estiva di Marina di Ravenna è cominciata senza la Taverna Bukowski, lo storico locale in viale delle Nazioni. Magari verremo smentiti ma se a metà giugno è ancora con l’erba alta al ginocchio e si sa che dal 16 agosto il lido piomba nel mortorio autunnale – alla faccia della destagionalizzazione e del mare d’inverno –, si può azzardare che il locale non aprirà questa estate. E così il buio del Bukowski completa la desolazione della zona con il lotto di terreno sul lato opposto della strada dove una volta c’era lo Xenos. Meravigliosa e invitante cartolina per il turista. La proprietà dell’area ex Xenos è la stessa che ha la concessione demaniale della Taverna (gruppo Nettuno). Privati, si dirà, e quindi non tenuti a preoccuparsi della attrattività della località. E l’amministrazione comunale? Quella attuale e quelle precedenti, che sbandierano di credere nel turismo, possono dirsi esenti da responsabilità per questo scenario?

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