Un atto d’amore per i libri e il coraggio di superare i limiti

Mariano SabatiniIn una fra le scene più importanti del film Toy Story, Buzz Lightyear e Woody devono raggiungere il camion dei traslochi sul quale viaggia il loro Andy. Sembra un’impresa impossibile, fino a quando non utilizzano il petardo legato sulla schiena di Buzz dal “cattivo” Sid. Quando si staccano dal razzo e planano verso il camion, Woody pensa di volare, ma Buzz replica: «Questo non è volare: è cadere con stile» e Woody replica: «Verso l’infinito… e oltreeee!».

Ecco, il libro di Mariano Sabatini Scrivere è l’infinito (Vallecchi) ha il respiro di quella battuta. È l’invito a superare i propri limiti e a migliorare, quindi a ripensare a se stessi come esseri in perenne movimento. Non c’è viatico più centrato di questo, per uno scrittore; in realtà, anche per un lettore, ma meglio fare un passo alla volta.

Il lavoro di Sabatini, giornalista, scrittore, conduttore televisivo, a una prima lettura sembra solo una miniera di aneddoti, citazioni e considerazioni di un centinaio fra i migliori autori del mondo; il tutto, peraltro, coordinato e organizzato secondo percorsi e temi, in grado di rispondere alle domande che più di frequente si pone (in realtà di dovrebbe porre, perché qualcuno scantona) chi iniziare a scrivere un romanzo.

Questa messe di esperienze diventa la famosa “scatola degli attrezzi” del saggio On writing di Stephen King. Già questo sarebbe sufficiente. La qualità professionale di un giornalista si basa su pochi pilastri, che devono però essere solidi. La chiarezza della scrittura, e in questo libro è assoluta; la rubrica telefonica, nel senso dei contatti instaurati: qui sono appunto oltre cento; la memoria sostenuta da un archivio colossale: infinito, appunto.

Mariano Sabatini, come recita il sottotitolo del libro, passa al microscopio «metodi, rituali, manie dei grandi narratori» e regala un percorso di crescita ai colleghi che vogliono iniziare la strada della scrittura e raggiungere l’obiettivo di pubblicare un romanzo o un racconto. Quello che esclama Woody: «Verso l’infinito e…oltreeee!». Spiegando come l’esordiente farà i conti con “Sangue sudore e polvere da sparo”; sostenuto, certo dall’ispirazione, ma ricordando che dovrà rimboccarsi le maniche per proporre al lettore una storia degna di essere letta fino alla fine. Ma Scrivere è l’infinito è anche una grande guida per chi legge: capire i punti di vista degli autori aiuta a scegliere e, soprattutto, a valutare la qualità del romanzo che si ha fra le mani.

È quindi un saggio di grande qualità didattica da far girare nel mondo della scuola; cominciando dagli insegnanti. E, infine, è un atto d’amore per i libri, che spiega perché i romanzi di Sabatini funzionino così a meraviglia.

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