lunedì
07 Luglio 2025
Rubrica L'osservatorio

Anche Ravenna ha sette sorelle

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La notizia di questi giorni è la scoperta di un nuovo sistema planetario: la terra avrebbe sette sorelle. Mondi alieni  – si è letto in queste ore – che potrebbero persino ospitare forme di vita più evolute. Provate a pensarci, altre sette Ravenna.
Una in cui ci si può muovere tranquillamente in astronave senza casco sopra il polo chimico, che tanto tutto quel fumo è solo vapore acqueo, pensate che spettacolo di foto da postare su Instagram.
Un’altra in cui piazza Kennedy è stata appena ritrasformata in un parcheggio di auto elettriche, dal neosindaco Alby Ancaranox.
Un’altra in cui i repubblicani per scampare all’estinzione hanno fondato una dinastia   che regna incontrastata sulla città da secoli dal capanno Garibaldi, continuando a perseguire gli ideali mazziniani, patriottici e giannantoniomingozziani, riconducibili più che altro alla figa.
Nella quarta terra nostra sorella, in realtà, Ravenna non esiste più e ora si chiama Esp.
In una Ravenna parallela è poi partito il progetto “Il sindaco e la giunta negli altri pianeti”: sindaco e assessori incontrano i cittadini del forese delle altre sette sorelle e senza farsi notare, essendo alieni, prendono possesso del corpo degli altri sindaci e assessori rendendoli amministratori lobotomizzati che parlano con frasi fatte e non prendono mai realmente decisioni.
Nella sesta Ravenna è stato finalmente risolto il grosso, grosso problema dell’accattonaggio nei parcheggi, di fronte ai monumenti, fuori dai supermercati: ora si possono eliminare i negri con un razzo laser che non lascia tracce. Ecco poi la Ravenna che non ti aspetti, quella che si candida a Capitale europea della galassia interspaziale 3232 anni luce Dopo Claudio Spadoni: si sta lavorando a una nuova fondazione per la gestione del patrimonio culturale e intanto hanno esportato la mostra delle copie dei mosaici antichi.
Infine, c’è la Ravenna senza buche, multietnica, dove il razzismo non esiste, le cooperative offrono lavoro ben pagato a tutti, nessuno si lamenta a sproposito, i soldi pubblici sono spesi solo esclusivamente per il bene comune, non si consuma più territorio, non ci sono speculazioni, arrivano sempre più turisti, la darsena è stata recuperata secondo le indicazioni dei cittadini.
Ah no, scusate, questa era l’ottava. E purtroppo non esiste.

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