«Ravenna – Un “Palazzo del turismo e della cultura”, sede di attività artistico-culturali, turistiche, espositive e convegnistiche nel cuore della città. È questo l’obiettivo del progetto di restauro e valorizzazione di palazzo Rasponi dalle Teste intrapreso dalla Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna di concerto con il Comune. Gli impegni sono stati sanciti giovedì in Municipio da un protocollo d’intesa, da parte del presidente della Fondazione, Marco Cammelli, e dal sindaco Fabrizio Matteucci […] I lavori inizieranno entro i primi mesi del 2011, la fine è prevista entro 3 anni dal rilascio del permesso di costruire; al termine dei lavori di restauro».

Questo è uno stralcio di un articolo risalente all’aprile del 2010. Quasi cinque anni fa.
E quindi, insomma, mi volete dire che in quattro anni e mezzo non sono riusciti a pensare a un utilizzo serio, concreto, immediato per Palazzo Rasponi in piazza Kennedy, che hanno inaugurato la scorsa primavera? Volete dirmi che una città come Ravenna si ritrova un palazzo storico nuovo di pacca in pieno centro  storico e lo lascia vuoto in attesa di capire bene cosa farci? Volete dirmi che mentre tutti, nell’ambiente, si lamentano che non ci sono spazi per le arti visive, per esempio, noi avremmo un intero palazzo da utilizzare? Non, so, non dico di guardare al Castello di Rivoli, a Torino, però, mamma mia, eravamo candidati a capitale della cultura, no?
Si grida spesso allo scandalo per tante cose, troppe. A me non piace lamentarmi e ve lo chiederò con le buone maniere. Se entro fine anno nessuno avrà detto chiaramente cosa succederà a palazzo Rasponi, come, e quando, io ci vado a scarabocchiare sopra con una bomboletta. Ah, l’hanno già fatto? Allora ci attacco un mosaico di un videogioco vicino alla porta, che quello proprio non lo sopportate. E poi chiederei gentilmente, a chi non è stato in grado di farci un progetto serio in quattro anni e mezzo di tempo, di andarsene da qualche parte, tipo a fanculo.