Nomi, date (e distanze) dei concerti da non perdere

Inizia la stagione dei festival e io vi dico dove andrei se fossi una persona seria. Voi potete prenderli come consigli, se vi va. Già il 10 maggio andrei molto volentieri a Carpi (1h38minuti di auto, dalle mappe di Google, dai si può fare) per l’anteprima del festival Node che vale tutto il festival: patten e Akkord, dal Regno Unito, elettronica scura al top. Il 13 maggio vado a sentire Micah P. Hinson all’Hana-Bi di Marina di Ravenna (13 minuti da casa mia, non so se vi interessa), anche se in spiaggia non ho dubbi che si divertirà più lui che noi e la magia folk-noir dei primi dischi non tornerà più, neanche dal vivo. Il 15 maggio mi piacerebbe molto andare al Circolo dei Malfattori di Poggio Berni (nel Riminese, 54 minuti di auto da Ravenna, sempre da internet) a stringere la mano a Dean Wareham per aver fatto quello che ha fatto con i Galaxie 500 e anche un po’ con i Luna. Il 22 maggio farei volentieri un salto a Cesena (39 minuti, leggo, ma ci vuole meno, giuro) a sentire Gold Panda alla Rocca Malatestiana e per restare dalle parti delle cosiddetta “elettronica intelligente” il 24 maggio è a dir poco clamorosa l’accoppiata Fourt Tet e Jon Hopkins (tra gli altri) lo stesso giorno allo Spring Attitude di Roma (4h05, ma siamo nella capitale, volete mettere?). Il 27 maggio torno all’Hana-Bi non solo perché è vicino a casa ma perché c’è Ema, non Emma, Ema ex Gowns (bravi), cantautorato sperimentale di cui parlano tutte le riviste di settore che dal vivo mi incuriosisce molto. Poi sempre all’Hana-Bi bisognerebbe fare tutte e tre le sere del festival Beaches Brew, sul serio, di alto livello. O se proprio non si può, almeno solo a sentire i riformati Neutral Milk Hotel, il 5 giugno. Ma prima, ah, sì, prima il 30 maggio sarebbe da pazzi non andare in piazza Duomo a Spoleto (in auto da Ravenna ci vogliono 2 ore e 39 minuti, ma pensate che bello, in piazza Duomo a Spoleto) a sentire Flying Lotus, elettronica, rap e molto altro mischiati alla grande per uno dei nomi più grossi della scena, da Los Angeles. Il giorno dopo via a Milano, al Bloom di Mezzago (3 ore e 16 minuti) per i mitici Slint, che campano giustamente di rendita per il loro album capolavoro anticipatore di tutto il post-rock del 1991. In giugno mi segno bene in rosso la data del 27 a Foligno (2h28) perché c’è Neneh Cherry – la cui voce una volta nella vita forse bisognerebbe sentirla dal vivo (e in quest’occasione in apertura c’è addirittura uno dei miei preferiti in campo elettronico, Murcof) – e qualche giorno prima (il 24) mi piacerebbe andare anche a Villafranca di Verona (2h11) per assistere al delirio pop degli Arcade Fire, lo ammetto. In luglio farei volentieri un salto al Bolognetti, festival di Bologna (1h16? Mah) con il programma ancora in via di defininzione ma già meritevole il 10 luglio con il folk sussurrato dei Timber Timbre e il 22 con una piccola leggenda combat-folk come Billy Bragg. Purtroppo continua il declino (dal punto di vista della qualità artistica) di una rassegna importante come Ferrara Sotto le Stelle, che almeno il 12 luglio ospita però quei pazzi di Teho Teardo e Blixa Bargeld (con il 22 che il concertone da stadio dei National me lo farei comunque volentierissimo). Il 14 e 15 luglio tra Bologna e Milano c’è un festival strano con Panda Bear (degli Animal Collective) e tanto basta (ci sono anche gli Mgmt e gli Horrors…), il 16 a Padova (2h00) tornano gli Slowdive e lo shoegaze dei Novanta, mentre il 17 sarebbe carino rivedere gli Eels, soprattutto per la location: il teatro romano di Fiesole (2h17), vicino a Firenze.  Il 23 sarà una festa a Verucchio (1h05) con i Calexico mentre l’unica data di agosto al momento consigliata è vicina vicina, ancora alla Rocca di Cesena con i Belle And Sebastian.

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