Su dischi minori, Husker Du e Arcade Fire

The Argument (Grant Hart Album Cover)Li chiamano dischi minori. Quelli che magari non aspetta nessuno, che non inseguono mode e di cui probabilmente si accorgeranno in pochi. Spesso è anche giusto così, sia chiaro. Altre volte no. Tipo con The Argument, il nuovo album di un certo Grant Hart. Un disco doppio, lungo, ambizioso. Un concept ispirato al Paradiso perduto di Milton, anche se, detto tra noi, potreste anche ignorare il dettaglio. Il fatto è che, clamorosamente, ha quell’urgenza creativa che non ti saresti mai aspettato da Hart, i cui pochi lavori solisti precedenti non sono certo imperdibili. The Argument invece colpisce. Per l’incredibile varietà degli stili toccati che non tolgono coerenza al tutto, l’aria barocca che si respira, il pop dei Beatles, le ballate,  il folk, la psichedelia, addirittura il glam. Citazioni che è divertente cercare di riconoscere.

E poi resta il merito che avrà sempre qualsiasi album di Grant Hart e cioè quello di leggere ancora le parole Hüsker Dü. Ah, già, sì, perché  Hart era il batterista, nonché uno dei due compositori degli Hüsker Dü, naturalmente, dopo lo scioglimento  rimasto per forza di cose all’ombra dell’altro, Bob Mould (e giustamente). Comunque, ricapitolando, uno dei due compositori di uno dei gruppi più grandi della storia del rock. Tipo Lennon e McCartney, quindi (e il paragone è di esimi critici musicali, non certo il mio). La speranza perciò è che qualche giovane di buona volontà (ma anche qualche quarantenne, perché no), scopra oggi anche grazie all’album di Hart pietre miliari come Zen Arcade, New Day RisingCandy Apple Grey, Warehouse: Songs and Stories. Scopra insomma come l’hardcore e il punk possano convivere con la melodia e come gli Husker abbiano influenzato milioni di gruppetti a venire.

Ma come ci sono dischi minori – tornando all’inizio – anche nel 2013 continuano a esistere casi di follia collettiva (va beh, sto esagerando) e di attesa spasmodica per un album, tipo come sta succedendo con gli Arcade Fire. Bravi loro ad alimentare il tutto con graffiti sparsi per il mondo, video interattivi, collaborazioni più o meno fantasma come quella con David Bowie, fino alla pubblicazione del nuovo singolo alle 9 del 9 settembre (9). Singolo bruttino, va detto. E non perché non sopporti che dieci anni fa li conoscevamo in due e ora ne parla Vanity Fair. Giuro. Il disco esce il 29 ottobre. Speriamo bene.

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