Uno dei tanti capolavori di Hitchcock (e gli altri da recuperare)

Hitchcock

Il regista Alfred Hitchcock con l’attrice Kim Novak

Alfred Hitchcock è senza ombra di dubbio sul podio dei più grandi. Sull’Olimpo, a poche centinaia di metri da Stanley Kubrick, in compagnia di pochi altri. Autore di tanti, troppi capolavori in oltre cinquant’anni di carriera, Hitchcock ha attraversato la storia del cinema, l’ha presa in mano e l’ha riscritta portando il giallo e il mistero (insieme con alcuni suoi illustri colleghi come Wilder, Hawks e Welles, tanto per citarne alcuni) a essere considerati pietre miliari e parte integrante della settima arte, passando dal muto al colore.

La donna che visse due volte torna nelle sale italiane a sessantun anni dalla sua uscita, grazie al restauro della Cineteca di Bologna.
Facendo per un attimo finta che non lo conosciate, diciamo innanzitutto che il bellissimo titolo originale è Vertigo, che da sette anni è considerato dal (probabilmente di parte) British Film Institute il più grande film di sempre, e che vede protagonista un ex poliziotto (James Stewart) sofferente di vertigini, che viene rapito dal fascino della donna che deve sorvegliare. Accolto freddamente sia da pubblico che dalla critica (due ottimi biglietti da visita), il film fu rivalutato nel corso degli anni fino ad arrivare alla considerazione attuale.

La pellicola viene ricordata per moltissimi aspetti: la storia è intrigante e coinvolgente, la recitazione è a livelli altissimi, anche se la sensuale Kim Novak non andava particolarmente a genio al Maestro, e la messa in scena è talmente ricca di simboli, immagini e motivi da scriverci un libro. Anche se è la scena del campanile, al pari della doccia di Psyco, a rappresentare uno dei momenti più noti nell’immaginario collettivo cinematografico, è fin dall’inizio che il film lascia a bocca aperta, da quella famosa spirale che anche i non cinefili hanno ben impressa nella testa.
Uno dei marchi del regista è il suo tocco onirico, qui presente come in molta della sua produzione, così da tracciare una decisa linea di demarcazione dall’estremo senso di realismo dei noir dell’epoca: a volte sono sogni, a volte sono incubi a occhi aperti, in altri casi sono flashback del tutto inventati, come in un suo noto film il cui titolo vi verrà citato insieme con altri per non rovinare nulla. Alcuni invisibili di Hitchcock da vedere? Il club dei 39, Sabotaggio, La signora scompare, L’ombra del dubbio (il Suo preferito), Nodo alla gola, Paura in palcoscenico, L’altro uomo e tutti gli altri che già (spero) conoscerete. Da evitare, forse, solo gli ultimissimi anni nei quali la senilità lo aveva portato, da buon moderato, a produrre film di spionaggio in epoca di guerra fredda. Un paio di titoli dimenticabili. Gli unici.

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