Woody Allen, Baumbach e il nostro candidato al Golden Globe

Il Traditore Bellocchio

“Il Traditore” di Marco Bellocchio

Visibili: cosa vedere al cinema senza bisogno del permesso
La settimana scorsa siamo stati esaurienti, ma forse non abbiamo citato l’ultimo film di Woody Allen. Lo citiamo adesso: al cinema c’è l’ultimo film di Woody Allen, che non si butta mai via. E vogliamo viziarvi anche dicendovi il titolo: Un giorno di pioggia a New York.

Invisibili: cosa emerge dal cinema casalingo e dalla rete
Uscite cinematografiche importanti per Netflix: Storia di un matrimonio è l’ultimo film di Noah Baumbach, regista abituato a comparire in questa rubrica per le sue chicche invisibili come Frances Ha, Giovani si diventa o il più noto Il calamaro e la balena. Quest’ultimo film, molto amato al Festival di Venezia, ha le sembianze del grande classico, e soprattutto ha incassato sei candidature ai Golden Globe tra cui quella di miglior film. Guardiamolo e parliamone prossimamente.

Il traditore (di Marco Bellocchio, 2019)
Il nostro candidato (mancato) ai Golden Globe e (ancora in corsa) per gli Oscar, è un film fiume del veterano Bellocchio sulla figura di Tommaso Buscetta, colui che a tutti gli effetti si può definire il primo pentito di mafia.
La storia attraversa gli anni ’80 e inizia con una festa che celebra la fragile e apparente tregua tra cosche palermitane e corleonesi, queste ultime poi vero e proprio bersaglio del pentito che indica nel capo Riina il vero responsabile di quella che definisce una degenerazione di Cosa Nostra, che passa da “protettore dei poveri” a vero e proprio cartello criminale.
Il film ha la seconda figura centrale in Giovanni Falcone, e questo ci fa capire come Bellocchio voglia affrontare di petto uno degli eventi più tragici della nostra storia recente, come la strage di Capaci. Il regista, che non abbandona il suo essere onirico e visionario, ci racconta la visione di un personaggio, traditore per alcuni, prezioso collaboratore per altri.
Ci racconta di tanti uomini di mafia finiti forse giustamente nel dimenticatoio, come Pippo Calò. Ci racconta di morti, stragi, vendette e guerre proprio come un ipotetico “Padrino parte quarta“ che non ha mai visto la luce. Ci racconta, nei processi, di uno zoo, dove questi uomini non fanno nulla per essere distinti da bestie feroci e rabbiose.
Bellocchio ci riporta indietro con decisione e ci porta all’interno di un’Italia che sembra assistere da inerme comparsa a una terribile festa di morte organizzata da sedicenti persone di potere; e lo fa senza quasi mai mostrare la politica, come se fosse accanto a noi a assistere altrettanto inerme.
Grandissimo Favino nel ruolo del protagonista, e ottimo il cast, per l’ennesima efficace ricostruzione di una storia di cui andare poco fieri. Disponibile in streaming e in dvd.

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