Il killer del bar a Budrio potrebbe essere lo stesso del metronotte a Fosso Ghiaia

Nel 2015 l’omicidio di Salvatore Chianese con un fucile a pallettoni: l’arma usata anche per intimidire il barista bolognese

Dalle indagini sull’omicidio di un barista a Riccardina di Budrio (Bologna) la sera dell’1 aprile scorso, tragico epilogo della reazione della vittima a un tentativo di rapina, starebbero emergendo elementi comuni con l’omicidio irrisolto di Salvatore Chianese, il metronotte ammazzato alla cava Manzona di Fosso Ghiaia il 30 dicembre 2015. La circostanza è riportata nelle edizioni odierne di Resto del Carlino e Corriere Romagna mentre l’agenzia Ansa parlà di poco più di una suggestione. Il principale punto in comune tra i due episodi è un’arma, un fucile da caccia caricato a pallettoni calibro 12. A Ravenna è stato usato per freddare la guardia giurata mentre in Emilia è stato usando sparando un colpo sul pavimento a scopo intimidatorio (il colpo fatale è invece partito da una pistola che aveva il rapinatore). Il delitto della cava è rimasto finira senza un colpevole così come quello accaduto a settembre del 2015 a Casalborsetti dove morì un venditore abusivo in spiaggia, raggiunto da cinque colpi di pistola. Per l’episodio di Budrio c’è un sospettato, ricercato dagli inquirenti, un 42enne ex militare russo diventato rapinatore.

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