Giovane ravennate ferito nel caos di piazza San Carlo: «Sensazione terribile»

Daniele Ossani era partito per guardare la finale di Champions nel maxischermo ma è stato travolto dalla folla presa dal panico. «In quei momenti ho pensato di tutto»

Piazza San CarloEra partito con altri tre amici sperando di tornare festeggiando la vittoria della Juventus dopo qualche giorno insieme passato a Torino. Si ritrova invece la domenica mattina in ospedale, con la sconfitta dei bianconeri vista come il male minore, dopo la terribile serata passata in piazza San Carlo, nel piemontese. Daniele Ossani, 25enne di Godo, era andato lì a seguire sul maxischermo la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid ed è tra il migliaio di feriti provocati dal panico in piazza.

Tutto è iniziato dopo il terzo gol del Real Madrid che ha mandato in fumo i sogni dei tifosi bianconeri.  A Torino per la delusione sportiva c’è stato poco tempo: «Ero a metà della piazza, vicino al monumento – racconta Daniele -, e dalla sinistra ho visto arrivare come un’ondata di persone che correva. A quel punto mi sono messo a correre anche io, anche perché non c’era scelta se non si voleva essere travolti». Durante l’ondata di panico il 25enne pensa di tutto, ovviamente anche all’attentato terroristico, poi cade e a quel punto si ferisce: «C’erano dei pezzi di vetro a terra, bottiglie di birra rotte, e mi sono tagliato alle mani e alle ginocchia. La vera fortuna però è che sono riuscito ad alzarmi subito, senza essere calpestato, è stata una sensazione terribile».

Nella corsa i quattro amici si perdono e si ritrovano in hotel. Stanno tutti bene, il più ammaccato è Daniele. «Nessuno sapeva cosa fosse successo esattamente, lo abbiamo scoperto poi dai siti web». L’ondata di panico era dovuta ad un botto che si è udito dal parcheggio sotterraneo della piazza. I tifosi hanno pensato ad un’esplosione, in realtà si trattava di una ringhiera che ha ceduto e, cadendo, ha provocato il rumore. Dopo l’accaduto gli amici accompagnano il giovane al pronto soccorso piemontese  ma lì la situazione è di emergenza: «Il medico  – racconta Daniele – mi ha consigliato di tornare a Ravenna a farmi medicare perché a Torino avrei dovuto aspettare fino a domenica pomeriggio». Proprio mentre è in attesa di cure in ospedale il ragazzo racconta al telefono quei terribili momenti di paura. Nella testa ancora quella «sensazione bruttissima» con scarpe, zainie gente per terra che stava male dopo essere uscita di casa con la segreta speranza di una festa sportiva.

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