Paziente morta, in appello assolta l’ex infermiera Poggiali accusata di omicidio

A Bologna il giudizio di secondo grado ribalta l’ergastolo di Ravenna per il decesso di una 78enne in ospedale a Lugo nel 2014. La 45enne torna in libertà dopo quasi tre anni passati in cella

RAVENNA 29/01/16. PROCESSO DANIELA POGGIALI

Daniela Poggiali in aula con il suo avvocato, Stefano Dalla Valle

La 45enne ex infermiera Daniela Poggiali è stata assolta in appello dall’accusa di omicidio volontario di una sua paziente, la 78enne Rosa Calderoni deceduta l’8 aprile del 2014 all’ospedale di Lugo. La corte d’assise d’appello di Bologna ha quindi ribaltato la sentenza di primo grado che a Ravenna aveva inflitto l’ergastolo alla donna ritenendola colpevole di aver ucciso l’anziana con una dose massiccia di potassio iniettato tramite una flebo. Poggiali si trovava in carcere da quasi tre anni: prima in custodia cautelare e poi in esecuzione della condanna subita in primo grado. Dopo la lettura del dispositivo a Bologna verrà accompagnata al carcere della Dozza e potrà tornare a casa.

La perizia disposta dalla corte d’assise d’appello di Bologna e depositata nei giorni scorsi lasciava spazio a vari dubbi. In particolare i periti incaricati non individuano con certezza le cause della morte. Non è cioè sicuro al cento per cento se la 78enne di Russi l’8 aprile di tre anni fa sia morta per cause naturali o per la somministrazione di potassio che, secondo la tesi dell’accusa accolta in primo grado dai giudici, le avrebbe somministrato l’infermiera condannata. Il quadro clinico sarebbe infatti solo in parte compatibile con una somministrazione letale di potassio.

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