In un mese due incidenti sul Candiano per navi alla deriva, Cgil chiede sicurezza

Il sindacato sottolinea che le due imbarcazioni non erano assistite da rimorchiatori perché il regolamento lo impone solo per alcune tipologie e chiede di ridiscutere quelle regole

GruportoIl regolamento per la navigazione del porto di Ravenna, redatto nel 2011, va ridiscusso perché c’è un problema di sicurezza. Lo afferma la Filt-Cgil alla luce dei due incidenti accaduti sulle acque del Candiano nell’ultimo mese: il 16 febbraio e il 13 marzo due navi sono andate alla deriva nel canale danneggiando, nel primo caso, una banchina di un terminal e, nel secondo caso, un rimorchiatore ormeggiato. Nell’incidente del 13 marzo si è registrato anche lo sversamento in acqua di alcune migliaia di litri di gasolio. Non sono state coinvolte persone ma si sono avuti danni materiali e all’ambiente.

La caratteristica comune in entrambi gli episodi è che le navi stavano percorrendo il canale Candiano senza assistenza di un rimorchiatore. «Attualmente soltanto per alcune tipologie di imbarcazioni è obbligatoria l’assistenza dei rimorchiatori – commenta la Filt-Cgil –. Il porto canale di Ravenna però ha caratteristiche uniche in Italia e, in considerazione di questo fatto, i soggetti preposti alla sicurezza sono autorizzati a mettere in pratica ogni intervento necessario per garantire la sicurezza. Siamo consapevoli che l’utilizzo dei rimorchiatori comporti oneri economici ulteriori, però gli ultimi incidenti dimostrano che l’assistenza dei rimorchiatori nelle delicate fasi di attracco è molto preziosa per garantire la sicurezza dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente. La Filt ha chiesto un incontro con la Capitaneria di porto di Ravenna e con l’Autorità di sistema del porto di Ravenna per fare il punto sulle condizioni di sicurezza della navigazione in entrata e uscita dal porto di Ravenna».

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