«Introdurre in Emilia-Romagna l’app che invia la posizione al 112 per le emergenze»

Dopo il caso in Cilento dell’alpinista morto dopo la chiamata di emergenza, la proposta di Fratelli d’Italia in consiglio regionale per rendere il territorio attrezzato per “Where are U”

Access Adult Blur 261628Estendere all’intera Emilia-Romagna l’applicazione “Where Are U” che agevola la localizzazione di eventuali emergenze, soprattutto in contesto extra-urbano. A chiederlo, attraverso un’interrogazione depositata in consiglio regionale, sono i rappresentanti di Fratelli d’Italia, Giancarlo Tagliaferri, Fabio Callori e Michele Facci. L’iniziativa arriva dopo le polemiche per la morte del turista francese in Cilento con le difficoltà dei soccorritori a individuare il ferito dopo la telefonata al 112.

«“Where Are U” è l’applicazione ufficiale per l’emergenza – affermano i tre di Fdi –, disponibile per tutti i sistemi operativi degli smartphone, collegata alle Centrali uniche di risposta (Cur) del numero europeo d’emergenza 112. Con questa applicazione è possibile richiedere l’intervento di forze di pubblica sicurezza, vigili del fuoco e soccorso sanitario, inviando automaticamente la propria posizione all’operatore 112. L’eccezionalità di questa applicazione consiste nel fatto che è connessa al sistema informativo della Cur 112, permettendo una localizzazione puntuale anche nei casi in cui il chiamante non sappia o non sia in grado di dire esattamente dove si trova».

L’app risulta oggi utilizzabile in Lombardia, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, nelle province di Agrigento, Catania, Caltagirone, Enna, Messina, Siracusa e Ragusa e nella città di Roma. L’applicazione rileva la posizione dello smartphone e, al momento della chiamata, la trasmette tramite rete dati o tramite Sms. Il doppio canale assicura sempre l’invio della posizione ogniqualvolta sia possibile effettuare una telefonata. L’applicazione dispone della possibilità di eseguire una chiamata silenziosa nel caso in cui l’interessato non sia in grado o non possa parlare.

«Sarebbe auspicabile giungere all’utilizzo di un’unica applicazione per l’accesso all’emergenza-urgenza su tutto il territorio nazionale – continuano gli esponenti di Fdi – in modo da consentire a qualsiasi cittadino, indipendentemente dalla regione di residenza, di accedere prontamente ai servizi di emergenza. L’Italia è in ritardo nell’applicazione del sistema di geolocalizzazione per le emergenze nonostante la direttiva dell’Unione europea lo renda obbligatorio. Nel caso dell’alpinista francese deceduto nel Cilento dopo essere caduto in un burrone, del motociclista caduto nel canale di scolo sotto la strada provinciale 68 di Bobbiano di Travo o della signora piacentina smarritasi nei boschi della Romagna, l’applicazione avrebbe consentito tempi di intervento molto più rapidi, magari anche salvando delle vite».

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