L’Antimafia ha confiscato un patrimonio da 50 milioni di euro al “re del vino”

Si tratta dell’imprenditore russiano Vincenzo Secondo Melandri, già condannato per associazione per delinquere e riciclaggio

Dia Re Del VinoDopo il sequestro (quindi temporaneo) di un anno fa, ora arriva la confisca (definitiva). Si tratta di un patrimonio di un valore di oltre 50 milioni di euro, che comprende partecipazioni societarie e 9 compendi aziendali attivi nel settore vitivinicolo in provincia di Ravenna, 74 beni immobili tra le provincie di Ravenna, Forlì e Brescia, 6 automezzi d’epoca e 3 rapporti bancari e assicurativi di cui un conto corrente acceso presso un istituto bancario di San Marino. Tutto confiscato dalla Dia, la Direzione Investigativa Antimafia, ai danni del cosiddetto “re del vino”, l’imprenditore Vincenzo Secondo Melandri, classe ‘69 di Russi, rimasto coinvolto nel 2012 nell’operazione “Baccus”, coordinata dalla Dda di Bari, insieme ad alcuni malviventi legati alla criminalità organizzaata cerignolana.

Melandri è stato condannato dalla Corte di Appello del capoluogo pugliese a 4 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata e a reati fiscali. Inoltre, più di recente è stato condannato in primo grado a 9 anni e mezzo di reclusione per associazione per delinquere, riciclaggio e autoriciclaggio a conclusione delle indagini eseguite dalla Dia di Bologna, coordinate dalla Procura di Ravenna e sfociate nell’Operazione “Malavigna”.

Il provvedimento di confisca, come detto, fa seguito a quello di sequestro già eseguito dalla Dia nel 2020, quando il giudice aveva ritenuto sussistente, tra l’altro, “la sproporzione tra i redditi dichiarati e i beni nella disponibilità del proposto e del suo nucleo familiare”.

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