I carabinieri hanno individuato e sequestrato 25 reti da pesca abusive, per una lunghezza complessiva di 400 metri circa, nelle aree adiacenti all’argine degli Angeli nelle valli di Comacchio tra le province di Ravenna e Ferrara. La fauna all’interno delle reti ancora in vita è stata reimmessa in libertà.
L’attività di controllo e bonifica delle aree nel mirino della pesca abusiva è stata svolta con imbarcazioni dai militari dei nuclei forestali di Ravenna e di Comacchio insieme al nucleo tutela Biodiversità di Casalborsetti.
Le reti trovate non conformi verranno avviate a distruzione una volta confiscate dal Parco Delta del Po che gestisce l’area protetta.
Nelle porzioni delle valli di proprietà del Comune di Comacchio, gestite dall’ente Parco, l’attività di pesca è condotta esclusivamente dal Parco stesso, che è l’unico soggetto titolato a prelevare il pesce. Tra le altre cose, la cattura delle anguille, specie minacciata di estinzione a livello globale, è contingentata ai sensi della Convenzione di Washington (Cites) e il Parco la conduce con le restrizioni imposte dalle normative vigenti.