Un educatore dei servizi sociali, dipendente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, è stato condannato a due anni per violenza sessuale ai danni di una collega. L’uomo, un 49enne di Massa Lombarda, avrebbe palpeggiato un’assistente sociale mentre questa era impegnata in una telefonata di lavoro.
La notizia è riportata con ulteriori dettagli sui due quotidiani locali in edicola oggi, 12 novembre.
L’episodio risale allo scorso giugno. Secondo l’accusa, l’uomo si sarebbe avvicinato alla collega, una 39enne, mentre stava tenendo una telefonata, con un atteggiamento che inizialmente poteva sembrare di conforto e che poi si è trasformato in una violenza, con carezze e palpeggiamenti, con il tentativo di insinuarsi con le mani sotto al vestito.
Secondo la difesa – che preannuncia appello – la donna sarebbe stata consenziente, non avendo espresso dissenso per tutta la durata dell’episodio (secondo la difesa, una quindicina di minuti).
Una volta terminata la chiamata, la donna si sarebbe allontanata, per poi presentare denuncia.
Come scrive nello specifico il Carlino, il processo ha visto la costituzione di quattro parti civili. L’avvocato della donna, Alice Lusa, ha ottenuto una provvisionale di 16.000 euro per la sua assistita. Ulteriori risarcimenti sono stati riconosciuti all’Unione dei Comuni (rappresentata dall’avvocato Alessandro Melchionda), alla consigliera regionale per le Pari Opportunità (assistita dall’avvocato Antonella Rimondi) e una cifra simbolica (2.000 euro) all’associazione Demetra Donne in Aiuto, rappresentata dall’avvocato Alessandra Giovannini, a cui la vittima si era rivolta per avere sostegno.