Centenario Dante: nel 2020 il concerto di Muti, un nuovo museo e una “nuova” piazza

In arrivo anche due mostre dedicata al Sommo Poeta, una al Mar curata da Giuseppe Antonelli

Dante Chioschi RavennaL’appuntamento culturale per tutta la città da mettere in agenda nel 2020 è sicuramente quello del 4 settembre quando un concerto del maestro Riccardo Muti aprirà a Ravenna le celebrazioni per i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.

Un appuntamento che la città attende da tempo, oggetto come sempre accade anche di numerose polemiche.

Tra le novità che lasceranno un segno c’è l’annunciata risistemazione di piazza Caduti, che sarà ridisegnata immaginando una nuova viabilità, maggiore spazio al verde e che vuole essere di rilancio per l’intera area.

A questo si aggiunge il riallestimento del Museo di Dante, già in fase di affidamento, che sarà inaugurato entro l’estate e sarà all’insegna della multimedialità e della ricerca storica. Le opere che ora sono lì esposte saranno invece portate (e saranno visibili) nella cosiddetta Casa di Dante, dove ora si trova l’emeroteca (che sarà completamente trasferita alla Classense) la quale ospiterà anche un bookstore con oggetti di design dedicati al Sommo ma che potrebbe aprire solo ai primi del 2021.

Ma appunto Dante innerverà tutto l’anno culturale ravennate. In particolare si preparano due mostre autunnali che so- no all’interno di un unico progetto espositivo dal titolo “Dante gli occhi e la mente”, con riferimento a un verso del Paradiso in cui Dante dice che l’arte deve pigliare gli occhi per avere la mente. Un titolo unico per due progetti paralleli e complementari. Il primo si intitola “Le arti al tempo dell’esilio” ed è curata da Massimo Medico, direttore dei musei civici e medievali di Bologna. Oltre ai prestiti ospitati in San Romualdo, l’esposizione sarà una mostra diffusa sul territorio, con suggerimenti ai visitatori di percorsi per fruire di tutto ciò che è inamovibile, a cominciare, per esempio, dagli affreschi staccati da Santa Chiara che sono oggi esposti al Museo Nazionale.

L’altra sezione del progetto espositivo avrà invece sede al Mar e sarà a sua volta composta da due parti. Il sottotitolo questa volta sarà “Un’epopea popolare” e il curatore sarà Giuseppe Antonelli, docente a Pavia, linguista e filologo autore del celebre volume Il Museo della lingua italiana. Il filo conduttore sarà quindi soprattutto testuale e metterà insieme documenti scritti, ma anche video, filmati, contenuti multimediali per raccontare la ricezione popolare della Commedia nell’arco dei secoli. Come contrappunto ci sarà inoltre una selezione di dieci opera che hanno un riferimento più o meno esplicito ai temi danteschi, dall’esilio all’amore, curata internamente al Mar da Giorgia Salerno e Davide Caroli.

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