martedì
01 Luglio 2025
TEATRO

Marco Baliani dedica un reading alla liberazione di Ravenna

Lo spettacolo andrà in doppia replica il 4 dicembre all'Alighieri, nell'ambito delle celebrazioni per l'80° anniversario

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MarcoBaliani PhGiuliaMassignan

Nell’ambito delle celebrazioni per l’80° anniversario della liberazione di Ravenna, il Comune ha commissionato all’attore e autore Marco Baliani la creazione di uno spettacolo teatrale. Ne è nato il reading Quell’inverno arrivò la primavera, che andrà in scena mercoledì 4 dicembre 2024 al Teatro Alighieri in doppia replica, alle 11 e alle 21. La sera stessa lo spettacolo andrà in onda alle 22.30 anche su Radio 3.

In scena insieme a Baliani, che ha anche curato la regia dello spettacolo, ci saranno Tamara Balducci, Lorenzo Carpinelli, Luigi Dadina, Roberto Magnani e Livia Tura. Drammaturgia di Maria Maglietta, ricerche storiche di Ilenia Carrone, musiche e luci Mirto Baliani. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

«Sono trascorsi ottant’anni da quel giorno di dicembre in cui la città di Ravenna si risvegliò libera», scrive Baliani nelle sue note di regia. «In quel giorno le strade di Ravenna furono percorse da decine e decine di combattenti partigiani, uomini e donne che con la loro tenacia, le loro lotte e i loro sacrifici erano riusciti a cacciare gli occupanti nazisti e i loro complici fascisti. Fare memoria di quel giorno, di quel clima, di quelle atmosfere è impresa ardua, il tempo trascorso rischia di trasformare la memoria in una serie di discorsi commemorativi, ammantati di retorica. Ci vorrebbe una macchina del tempo per poter davvero catturare le tensioni e i sentimenti di quel giorno di libertà, ma non è stata ancora inventata. Possediamo, però, una macchina del tempo interiore che può aiutarci nell’impresa: la nostra memoria, che, quando non si adagia in rievocazioni scontate, può accendere in noi un’improvvisa emozione partecipativa».

«La nostra memoria è sempre una forma di immaginazione narrativa, e l’immaginazione è una forma di conoscenza, con la stessa forza di un’indagine scientifica o storica, anzi con qualcosa in più, perché permette di sentire e percepire la Storia senza distanze, immergendovisi», prosegue Baliani. «Così, attraverso le voci di attrici e attori convocati per l’occasione, cercheremo di aderire a quei corpi in cammino tra le strade di Ravenna, di far sentire le loro emozioni, i loro pensieri, di ricostruire immaginariamente l’atmosfera di quelle ore, il palpitare di quelle vite. Ma non è solo questo. Quando una memoria così attiva rivivifica il passato, questo atto costringe a fare i conti col nostro presente, a spostare il focus dalle strade di Ravenna di allora alle nostre strade attuali, per farci domande su cosa rimane in noi di quelle lotte straordinarie che ci consegnarono allora una nuova città e un nuovo paese, passandoci il testimone necessario alla loro difesa e al loro sviluppo».

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