Kamilya Jubran è cresciuta ad Al Rameh, un villaggio palestinese della Galilea. Figlia di genitori appassionati di musica, è stata introdotta al repertorio classico arabo da piccola. Il collettivo musicale 47Soul invece è stato fondato in Giordania, e ha oggi base fra Londra e la Palestina; il nome del gruppo allude al 1947, l’anno precedente la prima guerra arabo-israeliana. Bashar Murad (figlio del fondatore dei Sabreen) sfida gli stereotipi e mette in luce questioni sociali che raramente vengono affrontate in Palestina, come la vita sotto l’occupazione e in contesti patriarcali.
Sono questi gli artisti attesti al Teatro Alighieri da venerdì 23 a domenica 25 maggio, nell’ambito della rassegna Voci e musiche dalla Palestina, nata dalla collaborazione fra Ravenna Festival e Festival delle Culture. Gli artisti sono stati selezionati come dimostrazione che, attraverso la drammatica esperienza della diaspora, la creazione musicale palestinese resti in sintonia con i tratti tipici della contemporaneità, tra ibridazione del linguaggio, ubiquità culturale, e innovazione e di locale e globale.
Ad aprire il trittico di concerti il 23 maggio (tutti in programma per le ore 21) è Kamilya Jubran, già voce principale dei Sabreen, pionieristico gruppo di Gerusalemme Est che unisce jazz, rock e folklore arabo. Sabato 24 il palcoscenico è invece dei 47Soul, gruppo di elettro-hip hop formato nel 2013 da musicisti di diversa provenienza ma tutti di origine palestinese e oggi uno dei gruppi arabi di punta sul piano internazionale. Domenica 25 è la volta di Bashar Murad, cantautore e regista il cui ironico pop cosmopolita sfida gli stereotipi e illumina questioni sociali, incluse tematiche LGBTQ+.
Oltre alla raccolta di voci dalla Palestina, dalla collaborazione tra Ravenna Festival e Festival delle Culture nasce anche l’appuntamento alla Torraccia di Ravenna, che domenica 1 giugno, nell’ambito della rassegna Romagna in fiore, accoglierà una “grande festa africana” in due concerti, quello della cantautrice maliana Fatoumata Diawara e della band franco-marocchina Bab L’ Bluz (a partire dalle 16).