Dalla cassaforte del Comune il soccorso per la Provincia

Piazza Caduti entra in Ravenna Holding con il 7 percento e vende
una parte delle sue azioni in Romagna Acque incassando 1,9 milioni

Dalla cassaforte del Comune di Ravenna arriva il soccorso per la Provincia: nelle casse di Piazza Caduti entreranno 1,9 milioni di euro da Ravenna Holding – Spa costituita dai Comuni di Ravenna (83,5 percento), Cervia (10,9) e Faenza (5,6) per collocare le proprie partecipazioni in altre società – per la vendita di parte marginale delle azioni detenute in Romagna Acque. Attualmente Ravenna Holding è già il primo azionista tra i 52 soci (tutti enti pubblici) di Romagna Acque detenendo il 23 percento. La Provincia detiene complessivamente il 5 percento.

In parallelo a questa manovra la Provincia ha deciso anche di conferire nella holding le altre azioni detenute in Romagna Acque, Sapir, Start Romagna e Tper. Questa seconda operazione garantirà alla Provincia di diventare una quota di partecipazione del 7 percento nella holding.

«Il trasferimento delle azioni delle società suddette – si legge in una nota diffusa dall’amministrazione provinciale – consentirà alla Provincia di dare una attuazione efficace al piano di razionalizzazione degli organismi partecipati posto in essere, nel quale è stato previsto il mantenimento delle partecipazioni, seppure in via indiretta, e rafforza la possibilità di affidare a Ravenna Holding competenze di sistema, come la gestione amministrativa di organismi partecipati e l’analisi di possibili partnership pubblico/privato». Nelle prossime settimane sono previste le riunioni dei consigli degli enti interessati all’operazione: con il necessario consenso degli attuali azionisti, è previsto che tutto si possa perfezionare entro la fine dell’anno.

Sulle manovre di finanza pubblica arriva il commento di Gianfranco Spadoni, consigliere provinciale Udc: «La vendita di azioni di Romagna Acque con l’incasso di 1,932 milioni di euro se finalizzate a generare investimenti con tali risorse, trova una sostanziale condivisione. Sull’altra operazione di conferimento in Ravenna Holding sorge una giustificata perplessità, in particolare per il tipo di controllo indiretto da parte della Provincia. In questo modo si conferisce il patrimonio al “forziere locale” per eludere in qualche modo vincoli di bilancio proprio perché non soggetto ad alcun tipo di controllo né sottoposto ai parametri del patto di stabilità. Inoltre, la Provincia non avrà certezza sulla divisione degli utili perché dipenderà in larga misura dalle singole situazioni dei vari enti facenti parte, appunto, della Holding. In questo modo, poi, si perde la funzione di indirizzo, di coordinamento e di controllo. Ritengo si possa affermare tranquillamente che Ravenna Holding è stata principalmente istituita con lo scopo di mettere al sicuro i patrimoni dei vari enti locali. Di fatto, ha ridotto l’indebitamento degli stessi enti locali modificando negli stessi sia l’attività partecipativa ma anche le passività: in qualche misura si tratta di operazioni che tendono a modificare i dati rispetto ai parametri del patto di stabilità».

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