Iter e Acmar in crisi, 422 posti a rischio Ravenna in Comune chiede soluzioni

La lista di sinistra alternativa al Pd in pressing su Legacoop
«Si era impegnata a presentare un progetto industriale…»

La crisi dell’edilizia ha messo in ginocchio Iter e Acmar, storiche cooperative ravennati del settore, e ora è in bilico il futuro di 422 posti di lavoro: Ravenna in Comune (Ric), soggetto politico di sinistra in corsa alle prossime elezioni comunali di Ravenna in alternativa al Pd, «chiede agli amministratori, ai dirigenti e agli organi di stampa di accendere i riflettori su queste vicende. Per quanto ci riguarda continueremo a sostenere gli operai di Iter e Acmar con tutti i mezzi a nostra disposizione».

Fino a pochi anni fa Iter dava lavoro a 480 persone, oggi sono rimasti circa 160 lavoratori tra operai e impiegati, per la maggior parte in cassa integrazione straordinaria, che terminerà il 18 Febbraio del 2016 quando arriverà il licenziamento definitivo. Acmar, ammessa al concordato preventivo il 29 ottobre 2015 occupa 262 lavoratori: il 9 novembre 2015 in un incontro al ministero del Lavoro le parti hanno concordato per la richiesta di Cigs come misura a sostegno del reddito dei lavoratori e per accompagnare un percorso di riorganizzazione aziendale.

Due situazioni diverse che attirano l’interesse di Ric. Su Iter: «Nel tavolo istituzionale tenutosi in Regione Emilia Romagna il 3 dicembre 2015, Legacoop Romagna si era impegnata a presentare entro il 25 gennaio 2016 un progetto industriale per Iter teso a valorizzare l’esperienza e le professionalità esistenti nel settore edile e delle costruzioni de territorio ravennate. La data limite del 25 gennaio è passata e, pur nella consapevolezza della complessità della situazione e delle difficoltà del mercato, esprimiamo una forte preoccupazione per l’assenza a tutt’oggi di una proposta di Legacoop». Su Acmar: «Quanti lavoratori impiegherà l’Acmar secondo il piano concordatario? Come verranno gestiti gli eventuali esuberi? Quali sono realmente le nuove attività e i nuovi cantieri che dovrebbero portare al rilancio? Sono domande la cui risposta interessa solo alle organizzazioni sindacali? Oggi, a fine gennaio 2016, il silenzio è ancor più assordante e l’assemblea dei creditori di Acmar fissata per il 27 gennaio risulta rimandata».

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