Versalis: il numero uno di Sk rassicura su managing e investimenti

L’intervista di Barry Siadat a “Il Sole 24 Ore“

“Il Sole 24 Ore“ ha intervistato Barry Siadat, co-fondatore e managing director del fondo americano Sk Capital, ovvero il fondo che sta per acquistare da Eni una partecipazione che dovrebbe essere intorno al 70 percento della controllata Versalis tra i timori di lavoratori, sindacati e amministrazioni locali, compresa quella ravennate. In particolare da più parti, compreso da esponenti del Pd, si è chiesto un intervento di Cassa Depositi Prestiti alternativo all’intervento del fondo. «Per nostra esperienza – risponde Barry Siadat a “Il Sole 24 Ore“ – quando si fa un deal in Italia ci sono molte criticità da superare. Le persone interessate a vario titolo non ci conoscono ed è normale che abbiano qualche timore. È comprensibile. Ma ciò che non capisco – aggiunge Siadat – è la paura dei sindacati. Versalis con il nostro intervento avrebbe la possibilità di diventare una grande compagnia chimica, indipendente, e in Italia». E a chi lamenta e paventa che in questo modo il paese stia svendendo un pezzo della propria chimica all’estero, il numero di Sk Capital replica, sempre a “Il Sole 24 Ore“: «Io penso che una società, per essere italiana, debba avere un leader italiano, e con noi ci sarebbe, e un headquarter italiano. Poi non importa chi è l’azionista. Così un’impresa italiana avrebbe la possibilità di espandere il proprio business». Secondo Siadat, occorrerebbe valutare invece con favore che l’interesse è stato manifestato da un gruppo solido, «le cui società generano 9 miliardi di dollari di ricavi. Al nostro interno Versalis sarebbe una independent italian chemical company».

Tra gli obbiettivi indicati da Sk «incrementare i margini attraverso la produzione e la commercializzazione di prodotti ad alto valore aggiunto e aumentare la visibilità e migliorare l’accesso ai mercati globali sfruttando il forte posizionamento strategico del Gruppo in Nord America, Sud America e Asia, dove Versalis risulta avere una presenza limitata». E se non vi sono dichiarazioni in merito ai tempi di realizzazione dell’investimento (che per ora è “solo” un interessamente), viene espressa come l’intenzione di attuare «l’aumento della produttività degli impianti attraverso investimenti mirati in tecnologie d’avanguardia. In questo si potranno sfruttare le sinergie generate attraverso le società del portafoglio di SK attive nel settore della chimica».

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