Una marchetta elettorale. Il copyright della definizione è di Alvaro Ancisi, consigliere comunale di Lista per Ravenna e sostenitore di Massimiliano Alberghini al ballottaggio, e il riferimento è al comunicato inviato alla stampa dai sindacati locali dopo un incontro con il candidato sindaco di centrosinistra Michele de Pascale alcuni giorni dopo la contestazione dei lavoratori Versalis costretti a restare fuori dalla piazza dove il 3 giugno era in corso il comizio di Matteo Renzi a conclusione della campagna elettorale per il primo turno.
«Sono bastati un incontro con De Pascale e una serie di banalità su generici impegni di sollecitazioni al governo – scrive Ancisi – perché Filctem, Femca e Uiltec pubblicassero un comunicato di grande soddisfazione per il “gesto costruttivo e di attenzione in continuità di impegno e interesse verso la vertenza Versalis e più in generale per il futuro del polo chimico”». Tutt’altri toni rispetto a quelli usati dagli stessi sindacati la sera stessa dell’incontro con Renzi definito deludente.
Poi il dietrofront. Che non lascia indifferente Ancisi: «A sprezzo del ridicolo, il comunicato conclude ribadendo la più totale contrarietà a condividere la svendita di Versalis, in quanto “Eni e di conseguenza il Governo devono mantenere la governance e garantire certezze sul futuro della Versalis e di conseguenza di tutta la chimica italiana”. Cioè il contrario di quanto è già irreversibile, chiaro anche alle pietre. Se questa non è una marchetta elettorale a favore del partito che porta per intero questa responsabilità dovranno essere i lavoratori del petrolchimico a giudicarlo».