Via libera a una Camera di Commercio unica per Ravenna e Ferrara

«Province affini dal punto di vista economico, priorità turismo, cultura
e infrastrutture». Nomine e nuovi organi a partire dall’autunno

I consigli delle Camere di commercio di Ravenna e Ferrara hanno deliberato simultaneamente, con maggioranze particolarmente qualificate, di proporre all’Unioncamere nazionale la loro fusione.

La costituzione di un’unica, nuova Camera che rilanci i due territori – si legge nel comunicato inviato alla stampa – è stata disposta anche in applicazione della riforma del Sistema camerale, contenuta nel D.lgs. 219/2016, che prevede tra l’altro la rideterminazione territoriale delle Camere di commercio che da 105 dovranno passare a 60.

Il processo di avvicinamento col territorio ferrarese, partito da tempo, ha attivato nel corso dell’ultimo anno tavoli di confronto tra gli organi di governo e i referenti di tutte le associazioni di categoria di rappresentanza delle attività economiche delle Camere di commercio di Ravenna e di Ferrara e sono state effettuate analisi di dati economico-patrimoniali e di attività.

«È emerso, infatti, che le due province presentano un elevato grado di affinità sotto il profilo economico – continua la nota stampa – che rende più efficace l’impostazione di politiche a sostegno delle imprese e del sistema produttivo in sinergia e in continuità con l’attuale programmazione».

Ravenna e Ferrara condividono per esempio la presenza di un polo chimico-energetico di rilevanza nazionale e sviluppate filiere nei settori dell’agroalimentare, delle costruzioni, della logistica e dell’economia del mare. Nei due territori il turismo e il suo indotto ricoprono un’importanza fondamentale non solo nel segmento balneare, ma anche in quello delle città d’arte e della cultura, grazie ai flussi di visitatori attratti dalle città capoluogo, patrimonio dell’umanità. «In entrambe le province – scrivono dalla Camera di commercio di Ravenna – una straordinaria attività culturale e un patrimonio storico e paesaggistico per ampi tratti in comune, rafforzano il processo identitario, generano sviluppo sociale, attirano visitatori e producono reddito. Non a caso Ravenna e Ferrara appaiono ben posizionate per cogliere molte opportunità legate al successo mondiale del “Brand Italia”. Il decreto di riforma ha, fra l’altro, previsto esplicitamente fra le funzioni proprie assegnate alle Camere di commercio proprio quelle destinate allo sviluppo del turismo e alla valorizzazione del patrimonio culturale, che rappresentano due aspetti rilevanti e caratterizzanti dei territori di Ravenna e di Ferrara. Prospettive comuni di sviluppo sono, inoltre, legate al potenziamento delle infrastrutture stradali e ferroviarie in grado di consentire alle industrie locali e al porto di Ravenna di avere un efficiente collegamento verso il Nord Est e l’Europa orientale attraverso il corridoio Baltico-Adriatico».

La nuova Camera, che avrà sede legale a Ravenna, in viale Farini 14, e sede secondaria a Ferrara (via Borgoleoni 11), oltre alle unità locali dislocate sul territorio, come Lugo, Cento e Comacchio, avrà un bacino di utenza di circa 93.000 imprese, divenendo così tra le Camere dimensionalmente più consistenti.

Resta da condividere la denominazione, che – assicurano dall’ente camerale – sarà determinata a breve. «Si tratta del primo passo verso la concreta realizzazione del nuovo ente, le cui operazioni di nomina e individuazione dei nuovi organi inizieranno presumibilmente nel prossimo autunno».

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