Storico taglio del nastro al porto: cominciano i lavori per il nuovo “Hub”

Nei prossimi quattro anni stimati investimenti pubblici e privati per 900 milioni di euro. In questa prima fase verranno scavati 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per portare i fondali a -12,5 metri

Hub PortoStorico taglio del nastro al porto, nella mattinata di oggi (24 settembre), durante la cerimonia per la consegna delle aree e l’avvio delle attività propedeutiche all’allestimento dei cantieri del progetto “Ravenna Port Hub”.

Dopo la firma, il 5 novembre scorso, del contratto di affidamento della progettazione esecutiva e di realizzazione dei lavori del progetto, la giornata di oggi segna l’inizio di una serie di attività fondamentali per il cosiddetto Hub.

Grazie agli interventi previsti in questa prima fase del progetto – di approfondimento dei fondali, di ammodernamento degli impianti, di realizzazione di nuove banchine e di nuove aree logistiche –  che insieme agli altri progetti in corso nei prossimi quattro anni vedranno investimenti pubblici e privati per 900 milioni di euro, lo scalo di Ravenna si candida a diventare «l’Hub commerciale più importante in Adriatico», si legge in una nota dell’Autorità Portuale.

Il progetto è composto di due fasi. La prima, del valore complessivo di 235 milioni euro –  finanziati da  Cipe, Banca Europea degli Investimenti, Unione Europea (Innovation and Networks  Executive  Agency) e dalla stessa Autorità di Sistema Portuale – consistono nell’escavo di 5 milioni di metri cubi di sedimenti, per approfondire i fondali del porto sino a -12,5 metri, nel rifacimento del primo lotto di banchine esistenti (per oltre 6,5 km) per adeguarle ai nuovi fondali e nella realizzazione di una nuova banchina della lunghezza di oltre un chilometro in Penisola Trattaroli a  servizio di una nuova area portuale da destinarsi principalmente a Terminal Container.

La seconda fase del progetto, del valore complessivo di 230 milioni, interamente finanziati con risorse derivanti dal Fondo Infrastrutture del Ministero e da risorse derivanti dal Pnrr, oltre che da risorse della stessa Autorità, prevede l’adeguamento di ulteriori banchine, l’approfondimento dei fondali a -14,50 metri e la realizzazione di un impianto di trattamento dei materiali risultanti dall’escavo.

Il progetto definitivo è stato redatto e «dopo aver ottenuto le relative autorizzazioni ambientali, sarà posto a bando di gara», scrivono da Ap.

Il 5 novembre scorso in prefettura a Ravenna è stato sottoscritto il contratto per la realizzazione degli interventi previsti nella prima fase, tra Autorità di Sistema Portuale e il  general contractor che nel giugno 2020 si è aggiudicato l’appalto: il raggruppamento temporaneo d’Imprese con mandataria il Consorzio Stabile Grandi Lavori S.c.r.l.  – del quale è socio maggioritario e di riferimento la Rcm Costruzioni del Gruppo Rainone  – e mandante Dredging International n.v.

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