La rete Romagna Acque perde solo l’1,5%. In Italia fra le più virtuose

Approvato il bilancio 2021, Bernabé confermato presidente: nel cda Lama al posto di Morigi per il territorio ravennate. Distribuiti utili ai Comuni soci per 7,3 milioni di euro. Nel 2020 sono stati forniti 109 milioni di metri cubi

Diga Ridracoli

Un valore della produzione pari a 58,7 milioni di euro, un utile prima delle imposte di 11 milioni e un utile netto di 7,8 milioni (contro i 6,5 del 2020). Sono i principali dati di bilancio relativi al 2021 di Romagna Acque, la società proprietaria delle fonti e della distribuzione delle risorse idropotabili nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. L’assemblea dei soci, gli enti pubblici del territorio, si è tenuta il 29 giugno. Al termine è stato eletto il consiglio di amministrazione che resterà in carica per il prossimo triennio. Tonino Benabè è stato confermato presidente (per il quarto mandato); confermati anche il vicepresidente Roberto Biondi e i consiglieri Giulia Bubbolini e Giovanni Crocetti Bernardi. Al posto di Ilaria Morigi entra, da Ravenna, l’avvocata Sonia Lama.

Per quanto riguarda la distribuzione degli utili agli azionisti, il totale degli utili distribuiti ammonta a euro 7,3 milioni il che fissa il valore di ogni azione a 10 euro (lo scorso anno era di 8 euro). In aggiunta a questo, come già deciso nei due anni precedenti, proseguirà anche per il 2021 una distribuzione straordinaria di dividendi anche dalla riserva, per aiutare i soci (cioè i Comuni romagnoli), a seguito delle difficoltà create dal Covid. Quindi ogni azione complessiva distribuita ai soci, anche quest’anno, sarà di 13 euro.

Nel corso del 2020 la società ha fornito 109,2 milioni di metri cubi d’acqua, in crescita di circa 1,6 milioni rispetto all’anno precedente. Una crescita motivata anche da condizioni (e presenze) turistiche migliori nel 2021. Il primo trimestre 2022 è invece caratterizzato da scarse precipitazioni che hanno determinato livelli dell’invaso di Ridracoli inferiori alla media storica del periodo. L’andamento idrologico non positivo in questa prima parte del 2022, in vista della prossima stagione estiva, ha determinato un atteggiamento di prudenza nell’utilizzo della risorsa di Ridracoli con produzioni volutamente contenute.

Anche per il 2022 i canoni di spettanza sono stati determinati sulla base delle rinunce proposte da Atersir per avere ricadute positive in bolletta per il consumatore. Per il 2022 le rinunce tariffarie (con effetto diretto sui ricavi tariffari e quindi sul risultato economico lordo) passano dall’importo storico di circa 3,4 milioni a 5,9 milioni. Romagna Acque beneficia del premio ricevuto nel 2022 da Arera (l’autorità nazionale che regola – fra gli altri – il settore idrico), che ha riconosciuto alla società un premio di circa 4,2 milioni di euro in relazione all’indicatore che valuta le perdite della rete idrica. In sintesi, la società è stata premiata per il basso livello di perdite di rete negli anni 2018 e 2019 (nel 2019, in particolare, solo l’1,52% del totale della risorsa in ingresso nel sistema acquedottistico, il che colloca Romagna Acque fra le tre aziende più “virtuose” a livello nazionale).

Potabilizzatore AcquaProsegue il piano investimenti. I principali interventi previsti nei prossimi mesi in provincia di Ravenna sono il raddoppio della condotta Russi-derivazione Cotignola (lavori in corso con un avanzamento al 31 dicembre 2021 pari a circa il 25 percento dell’importo dell’opera in linea con le previsioni), la realizzazione del secondo tratto del Canale Carrarino-collegamento alla Canaletta Anic (primo stralcio com- pletato nel 2021 e comprende le opere di com- pensazione ambientale propedeutiche all’alimentazione idrica della Valle della Canna che il Parco del delta del Po ha chiesto di anticipare, per il secondo stralcio gara ad aprile 2022); l’automazione l’efficentamento energetico del revamping del potabilizzatore delle Bassette (la programmazione definitiva, affidata ad Acqua Ingegneria, è stata consegnata nel corso del 2021).

Il Ravennate è il territorio più a rischio per la siccità

Il Ravennate è il territorio della Romagna con le prospettive più critiche per via della siccità. Lo rende noto Roma- gna Acque. «Buona parte della risorsa utilizzata durante l’estate nel territorio ravennate – si legge in una nota – proviene dai due potabilizzatori situati nei pressi della città, il Nip1 delle Bassette e il recente Nip2 della Standiana. Quest’ultimo, in particolare, riceve acqua dal Po tramite il Canale emiliano-romagnolo (Cer) il cui utilizzo primario riguarda però l’agricoltura».
Proprio la situazione siccitosa del Po rischia di portare, nei prossimi giorni, ad una sostanziale chiusura dell’impianto ferrarese del Palantone, che fornisce l’acqua dal Po al Cer: in quel caso, anche l’impianto della Standiana non riceverebbe più acqua.
Il grande serbatoio dela Romagna è la diga di Ridracoli, sull’appennino forlivese nei pressi di Santa Sofia. «Al 20 giugno si registrava un livello di 28,2 milioni metri cubi d’acqua su un massimo possibile di 33 milioni. Un livello inferiore rispetto allo stesso gior- no del 2022 quando era di 30,4 milioni, ma molto maggiore rispetto ai più re- centi anni critici: nel 2017 era di 25,1 milioni e nel 2007 addirittura di 21,9 milioni».

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