«Perché i Comuni, soci di maggioranza e con la possibilità di nominare componenti nei cda delle multiutility, non invitano le loro aziende che stanno macinando profitti record, a intervenire per abbattere il costo delle bollette?». La proposta è del segretario generale Uil Emilia Romagna, Giuliano Zignani. Come noto, Hera è una delle più grandi multiutility a maggioranza pubblica.
La Uil regionale si rivolge ai Comuni sottoponendo loro un odg finalizzato a contrastare il caro bollette: «Le multiutility sono nate dalla volontà dei Comuni di dare slancio e forza alle loro aziende di servizi tale da renderle competitive sul mercato. Obiettivo raggiunto». Ora ci sono interrogativi a cui rispondere. Ad esempio: «Perché lo stesso Comune, grazie ai profitti che le aziende riversano nelle sue casse, non mette a punto un meccanismo tale per cui queste risorse possano andare a tutela delle famiglie vessate dal caro bollette?»
Il sindacato assicura di non voler mettere in discussione la solidità delle imprese di fornitura di luce e gas, «ma non dimentichiamo che queste sono a maggioranza pubblica e che quindi spetta ai Comuni dare indirizzi, come spetta ai Comuni attuare ogni tipo di soluzioni per salvaguardare i cittadini sempre più in difficoltà».
Infine, un ultimo aspetto definito etico: «Perché non prevedere un ordine del giorno che metta un tetto al compenso dei manager alla guida di queste multiutility. Proprio come avviene con le società a maggioranza pubblica. Sarebbe un bel segnale, per non dire un atto concreto, di quanto il Vostro Comune riesca a coniugare etica e profitto. Senza scarificare la prima al secondo».