I Verdi al presidio Legambiente contro Omc: «Manca la volontà verso le rinnovabili»

La fiera biennale dedicata al mondo delle estrazioni di petrolio e gas offshore si chiude al Pala De Andrè. All’esterno la protesta ambientalista: «Pensiamo a un piano per rendere la riviera adriatica la prima riviera al mondo ad energia solare»

No Trivelle OMC 2«I promotori di Omc continuano a parlare di petrolio e gas come supporto a una transizione verso le rinnovabili di cui non esiste alcun progetto». È quanto si legge in un comunicato dei Verdi dell’Emilia-Romagna che oggi, venerdì 29 marzo, hanno dato partecipato al presidio di Legambiente in via Gulli, a ridosso del Pala De Andrè dove la fiera biennale dedicato alle estrazioni offshore è arrivata al giorno conclusivo. Obiettivo dell’iniziativa è «ribadire il dissenso nei confronti di un uso sconsiderato delle energie fossili promosso dalla Offshore Mediterranean Conference di Ravenna».

I Verdi fanno riferimento agli anni Ottanta: «Riuscimmo a risparmiare alla città di Ravenna la costruzione di una centrale a carbone, preferendo il gas naturale come tappa intermedia del cammino verso le energie rinnovabili. Interessante, in questo senso, è stata l’idea presentata un decennio fa dal nostro assessore Cesarino Romani per l’impiego dell’energia eolica tramite l’installazione di una Wind Farm nel Mare Adriatico davanti alle coste Emiliano Romagnole. Noi pensiamo a un piano per rendere la riviera adriatica la prima riviera al mondo ad energia solare grazie all’installazione sistematica di collettori per la produzione di acqua calda e di pannelli fotovoltaici. Abbiamo bisogno, in buona sostanza, di progetti concreti per l’avvio di un’era post-combustibili fossili. E ne abbiamo bisogno al più presto. Siamo stanchi di guardare le trivelle dalle nostre spiagge, di vedere queste ultime ‘mangiate’ dal mare, anno dopo anno, centimetro dopo centimetro: una situazione che finirà per danneggiare seriamente il turismo balneare e l’economia stessa della riviera».

No Trivelle OMC 1Il movimento ambientalista si dice convinto che solo un serio piano di riconversione del settore a favore delle rinnovabili possa garantire una stabilità duratura, anche dei livelli occupazionali. «Proprio in questi giorni – concludono i Verdi – abbiamo appreso dal focus realizzato dal Censis per Confcooperative che la green economy ha attualmente un valore del 2,4 percento del Pil: attardarsi a difendere le energie fossili, oltre ad aggravare i gravissimi fenomeni legati al cambiamento climatico, non impedirà la crisi di un settore obsoleto, già disertato da grandi fondi di investimento, come quello sovrano della Norvegia».

Dai Verdi arrivano anche critiche all’impianto pilota installato al largo di Ravenna per realizzare energia elettrica dal moto ondoso: «Un impianto per venti famiglie, niente di più. Ecco lo specchietto per le allodole della fiera offshore. Una sola pala eolica produrrebbe elettricità da venti a quaranta volte tanto».

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