Protesta contro Astim, l’azienda si consola con sede nuova e ordini per 30 milioni Seguici su Telegram e resta aggiornato Presidio contro l’azienda che lavora con la Marina Militare e dovrà realizzare 30 blindati anfibi, nello stesso giorno del taglio del nastro del quartiere generale in darsena alla presenza del sindaco L’azienda Astim, fornitrice di servizi e mezzi militari per le forze armate, ha cambiato sede a Ravenna. Il quartier generale della società dell’industria bellica italiana e della sicurezza di siti sensibili, fondata da Maurizio Minghelli nel 2007, non è più a Fornace Zarattini ma in via Magazzini Anteriori (quartiere Darsena) e nella mattinata del 19 giugno c’è stata l’inaugurazione, nell’ambito del Festival dell’Industria e dei Valori d’Impresa di Confindustria Romagna (vedi box). A tagliare il nastro sono intervenuti il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale; il generale Vincenzo Carrozzi e il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi. Tra le ultime commesse di rilievo ottenute da Astim, si segnala quella per la Marina Militare con la fornitura fino a fine 2030 di 36 veicoli blindati anfibi (Vba) e nello specifico nella fornitura del sistema di comando e controllo denominato Talon. Astim si è assicurata un portafoglio ordini pari a 30 milioni di euro e conta un team aziendale di 37 persone, destinato a superare le 50 unità nei prossimi due anni. «L’attenzione al capitale umano – spiega l’ingegnere Minghelli – rappresenta uno dei nostri principi cardine, insieme all’innovazione e all’attenzione al territorio in cui operiamo. Ed è proprio per garantire adeguato comfort ai nostri dipendenti, e allo stesso tempo per supportarne la crescita in questi mesi, che abbiamo individuato questi spazi, all’interno di un percorso di crescita che ci porterà ad affrontare nuove sfide insieme. Quella di oggi è una tappa di un percorso che ci avvicina ad assumere una nuova dimensione, ancora più significativa, nei prossimi tre anni». La società era nata inizialmente guardando alla nautica da diporto – che era un settore con fatturati in grande espansione – per distribuire apparati di navigazione per conto di altri. Con la crisi del 2008 l’Astim si è reinventata ideando un sistema che aumentava la protezione delle navi dagli attacchi pirati. In poche parole quando il radar individuava la presenza di qualcosa in avvicinamento un software manovrava le telecamere con visione notturna per capire cosa c’era di fronte. Inizialmente i clienti erano armatori e l’industria navale privata. Poi la svolta del 2010: il sistema viene adattato per la rilevazione di inquinanti in acqua e comincia una collaborazione con la guardia costiera, facendo sì che gli occhi della Marina Militare si posino su Astim. «Dopo Leonardo – ci disse Minghelli in una intervista del 2022 – siamo la seconda azienda italiana che produce sistemi di combattimento, se parliamo di proiezione anfibia invece siamo i primi». Nella stessa giornata del 19 giugno, la Astim è stata contestata da un presidio promosso dal comitato “Fuori da Nato e guerre”, una realtà non meglio precisata che da qualche tempo organizza iniziative di protesta contro le aziende ravennati dell’industria bellica. Oltre a Astim, nel mirino dei contestatori c’è anche la Curti di Castel Bolognese che realizza materiale bellico. Al presidio in strada a Fornace Zarattini erano presenti poco più di una decina di persone. Total0 0 0 0 Forse può interessarti... «Ci sono 600 milioni non spesi per gli ammortizzatori, usiamoli per gli indennizzi» Ministri e aziende petrolifere a Ravenna per tre giorni per «una giusta transizione» Tornano gli eventi per valorizzare il borgo San Rocco Seguici su Telegram e resta aggiornato