Bilancio in pareggio e accantonamento di quasi un milione di euro a fondi spese future. È la sintesi del consuntivo dell’esercizio 2024 approvato nei giorni scorsi dal Consorzio di bonifica della Romagna occidentale. L’ente serve un comprensorio spalmato su cinque province – Ravenna (prevalente), Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara, Firenze – e 35 comuni. Un’area geografica di circa 200mila ettari tra il Sillaro ad ovest, il Lamone a est, il Reno a nord e lo spartiacque del bacino idrografico a sud. Esso E’ articolato in due distretti: distretto di pianura e distretto montano.
Il totale dei costi e ricavi del consuntivo 2024 ammonta a circa 67 milioni di euro. Di questi: 54,5 milioni riguardano l’attività svolta nella pianura del comprensorio consortile (tra Sillaro a ovest, Lamone a est, Reno a nord e in gran parte la via Emilia a sud), 12,5 milioni si riferiscono all’attività nelle aree collinari e montane, che comprendono le vallate del Santerno, del Senio, del Lamone e del Marzeno, da ovest verso est.
Particolarmente rilevante è l’incidenza dei costi per la realizzazione di nuove opere e la manutenzione straordinaria, che rappresentano circa il 70 percento del totale del bilancio. A questi si aggiungono i costi per la manutenzione ordinaria, portando l’incidenza complessiva dei costi tecnici all’82 percento.
In pianura, l’ente si occupa del reticolo artificiale dei canali di bonifica (circa mille km e oltre mille opere di regimazione idraulica), degli impianti idrovori, delle centrali di pompaggio irrigue e relative reti di distribuzione (prevalentemente condotte interrate in pressione).
In ambito montano, l’attività si concentra sulla manutenzione di opere puntuali come le briglie, sulla progettazione ed esecuzione di interventi per il consolidamento di versanti, sulla gestione di reti acquedottistiche rurali a servizio di piccoli insediamenti non connessi alla rete del gestore idrico integrato, sulla manutenzione e sull’esercizio in convenzione di invasi irrigui di accumulo e relative reti di distribuzione, del monitoraggio generale delle criticità del territorio.
Una nota inviata dal Consorzio alla stampa sottolinea che «il risultato di bilancio dimostra la capacità dell’ente di mantenere i conti in ordine, nonostante l’enorme carico di lavoro che ha gravato sugli uffici». Il sovraccarico è stato principalmente determinato dalla mole di interventi per la realizzazione di nuove opere finanziate attraverso fondi Pnrr e contributi del ministero dell’Agricoltura, nonché dalle attività di ripristino necessarie a seguito dei gravi danni alle opere di bonifica provocati dalle rotte ed esondazioni fluviali durante gli eventi alluvionali di maggio 2023 e settembre-ottobre 2024.