Il Sangiovese è nato in Calabria. Ma in Romagna continua a crescere

Studi confermano le origini meridionali di un vitigno ancora troppo associato solo al versante della Toscana. Intanto, per quello romagnolo si aggiungono altre quattro menzioni d’area

Uva Vitigno Sangiovese

C’è sempre maggiore attenzione attorno all’origine del Sangiovese a causa degli ultimi studi sul Dna della varietà più coltivata in Italia e molti ricercatori del settore stanno discutendo sulla definitiva identità del vitigno coinvolgendo anche tanti appassionati. In questo mo- mento il Sangiovese sta vivendo una nuova e giusta rinascita d’interesse per via dei risultati diffusi dopo le analisi sul genoma di diversi vitigni. Lo scopo iniziale era capire quali fossero i “figli” del Sangiovese e di avere una conferma sul padre: il Ciliegiolo.

Dieci anni fa ne scrivevo tra le righe di questo giornale, dove facevo notare come molto probabilmente il Sangiovese potesse essere figlio del sud dell’Italia. Oggi, le nuove scienze tecnologiche di analisi pare abbiano confermato questa narrativa. È automatico, che tutto questo agitarsi attorno al Sangiovese porti sempre, però, il grande pubblico a pensare alla solita Toscana e noi, che siamo l’altra rappresentazione oserei dire altrettanto importante, passiamo inosservati come il “figlio di un Dio minore”. Va da sé che alla Romagna mancano le leggende, i grandi nomi e, nell’immaginario collettivo, esattamente come in questo momento accade, si parla di Sangiovese e si pensa al Brunello o al Chianti a scapito delle produzioni romagnole che rimangono, purtroppo, facilmente nel dimenticatoio.

Ci tengo, quindi, a rimarcare l’importanza del vigneto romagnolo e ora cerchiamo di comprendere quali sono le ultime scoperte sul “nostro” vitigno rosso per eccellenza. Sono rimasti un po’ allibiti, alla fine, coloro i quali sostenevano i natali del Sangiovese al Nord visto che la sua storia nasce, come dimostrato, a Sud. Particolare, che avevo già fatto notare anzi tempo e che oggi, gli esami del Dna confermano: il Sangiovese ha i natali in Calabria.

Bicchiere Vino RossoMa non basta. Ulteriori analisi, confermano che il Sangiovese, insieme all’uva Mantonico, rientra nell’albero genealogico di molte varietà del Sud Italia. Ricordo che il vitigno Mantonico, è un’uva con memoria molto più antica del Sangiovese stesso. Tanto è vero che in Toscana i ricordi del Sangiovese risalgono al 1500 circa mentre, in Romagna, al 1600. Non a caso, oltre alla maggiore anzianità dell’uva Mantonico pare che sia pure il genitore di altre uve diffuse al Nord. Questa notizia ha spiazzato appassionati ed esperti che dovranno correggere leggermente la prospettiva dei propri studi. Poiché la validità di queste ricerche è concreta e seria osiamo una domanda. Potremmo pensare al Sangiovese come a un vitigno tipico del sud Italia e non più del nord? Scritto così pare strano, ma oramai è appurato. Ne sono prova i vari incroci avvenuti nel tempo che hanno dato vita a molte varietà oggi diffuse, come dimostrato da altre ricerche parallele del settore.

Provate a pensare agli innumerevoli soprannomi con cui era ed è ancora oggi chiamato in diverse zone del Meridione. “Corinto Nero”, “Preventivo” nella zona di Messina o “Cela” nella Sicilia del nord o, ancora, Nerello in alcune zone della Puglia. Non siete convinti? Allora, perché in passato in Toscana il Sangiovese lo chiamavano “Calabrese”? Cosa che mi confermavano anche molti anziani vignaioli romagnoli del passato.

Le vostre certezze enoiche da romagnoli ruspanti si stanno frantumando? Allora insisto perché il Sangiovese pare fosse molto promiscuo. Il Ciliegiolo, creduto fino ad oggi il padre, pare sia in realtà il figlio avuto dal Sangiovese durante una “scappatella”con il “Moscato violetto”. A questo punto ai ricercatori rimane un vuoto. Se il Ciliegiolo è il figlio, chi è quindi il padre del Sangiovese? Non c’è certezza del padre, si sa, ma parrebbe che sia nato da uve “Strinto porcino” e “Visparola” considerate le più antiche, insieme a poche altre, sulla penisola italica.

E ora, un’ultima novità sempre a tema Sangiovese ma questa volta ci caliamo direttamente nei vigneti della Romagna. Si era scritto sempre tra queste pagine qualche mese fa delle diverse menzioni che coinvolgono il Sangiovese, ebbene se ne sono aggiunte quattro: San Clemente, Coriano, Verucchio e Imola. Diverse tipologie di suolo e di microclima fanno sì che anche in queste microaree ci siano risultati eccellenti nella produzione del Sangiovese. Mentre tutti parlano di Sangiovese toscano, la Romagna pian piano prosegue il suo avanzare verso vini di maggiore qualità e credibilità. Avanti così.

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