Tutti i colori delle alghe: gli aspetti curativi

Seconda puntata dedicata a un alimento dalle mille proprietà

Zeppole Di Mare

Zeppole Di Mare

Come già accennato nella precedente “puntata” di questo breve scritto sulle alghe (a questo link), stiamo parlando di organismi pre-vegetali, tra i più antichi presenti sul pianeta, che vivono in ambiente acquatico. Sono capaci di trasformare l’acqua e l’anidride carbonica presenti nell’atmosfera in carboidrati grazie alla fotosintesi clorofilliana e come prodotto residuo di questo processo, generano ossigeno.

Usate a scopo alimentare da migliaia di anni, grazie alle loro proprietà terapeutiche, oggi, nella nostra quotidianità, cominciano ad acquisire un ruolo di tutto rispetto. Le industrie farmaceutiche spesso utilizzano estratti di alghe per confezionare farmaci (integratori di vitamine e minerali, antiacidi), quelle alimentari per produrre additivi naturali da impiegare in sostituzione a prodotti di sintesi (addensanti, stabilizzanti), quelle cosmetiche per preparati da destinare alla cura del corpo (fanghi, maschere, dentifrici e creme).

Soffermandoci ora brevemente sugli aspetti curativi, sono molto utili nei casi di acidità di stomaco e di avvelenamento da metalli pesanti grazie alla presenza di alginati capaci di legare bario, cadmio, stronzio, radio e piombo. Altre sostanze presenti nelle alghe sembrano in grado di inibire la crescita di tessuti tumorali (fucoidina) e hanno proprietà antivirali naturali (carragenine). Le alghe marine, inoltre, contengono iodio e pertanto proteggono la funzionalità della tiroide (fatta eccezione per chi è affetto da ipertiroidismo che può consumare solo quelle a basso contenuto di iodio oppure che provengono da acque dolci).

Passiamo ora alla loro classificazione che prende in considerazione il loro colore: alghe verdi (Cloroficee), alghe brune (Feoficee), alghe rosse (Rodoficee)e alghe azzurre o verdi-azzurre (Cianoficee).

Lattuga di mare  (Ulva Lactuca)
Per ciò che riguarda la prima grande famiglia di alghe, fra quelle verdi la Lattuga di mare (Ulva Lactuca) è la più comune e diffusa. Utilizzata in larga misura nelle cucine tradizionali di Scandinavia, Irlanda, Scozia, Danimarca, Indo­nesia e Giappone, è presente anche in Italia, soprattutto al sud, e viene consumata generalmente in insalata, cruda. A Napoli si usa per preparare le Zeppole di Mare, delle frittelle nel cui impasto viene aggiunta tritata. Circa questa alga, va detto però che è necessario avere garanzie sul luogo di coltivazione e sulla qualità del prodotto perché il suo organismo predilige mari inquinati da scarichi organici. Da ultimo, la lattuga di mare trova impiego anche nell’industria della produzione di carta e come integratore di sali minerali nel foraggio per animali.

Alga Hizik o Hijiki o Iziki (Cystophillum fusiforme)
Fra le alghe brune troviamo l’alga Arame di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata. Oggi vediamo invece una sua “parente”, l’alga Hizik (o Hijiki o ancora Iziki) (Cystophillum fusiforme). La sua caratteristica primaria è la grande ricchezza di minerali: 100 grammi di iziki secche contengono più di 1400 mg di calcio (per ottenere la stessa quantità occorrono 2 litri di latte). Per questo motivo queste sono alghe benefiche per la pelle, le unghie, i capelli, la funzionalità renale e il sistema nervoso. Poi contengono molte delle vitamine del gruppo B e la A. Infine sono ricche di fibre, ferro e rame e aiutano le funzioni intestinali. L’alga Iziki viene raccolta in inverno, fatta bollire a lungo in acqua per renderla tenera. Poi viene essiccata, confezionata in buste da 25 o 50 grammi e venduta nelle erboristerie o nei negozi di alimenti naturali. Prima di consumarla va messa in ammollo per 10/15 minuti.

Kombu (Laminaria digitata  o Laminaria japonica)

Brodo Kombu

Brodo di Kombu

Sempre fra le alghe brune, forse la più conosciuta è la Kombu. Si trova molto facilmente anche sugli scaffali della grande distribuzione, tagliata a strisce e confezionata in sacchetti. È una delle alghe più ricche di iodio (necessario per produrre i due ormoni tiroidei chiave del controllo del metabolismo) ma allo stesso tempo è povera di sodio. Gli effetti benefici per l’organismo sono moltissimi: ha effetto disintossicante, rafforza il sistema immunitario, migliora la digestione e le funzioni intestinali, ha effetto alcalinizzante, favorisce la circolazione e stimola il metabolismo. Ancora la kombu è anche ricca di fucoidina, un fitochimico che agisce come anticoagulante. In cucina la si consuma cruda, dopo l’ammollo, condita con olio e limone. Oppure la possiamo aggiungere alle verdure in cottura per esaltarne il sapore o ai brodi per donar loro sapidità. Di non poco conto infine è la sua azione carminativa: nella cottura dei legumi l’acido glutammico in essa contenuto rende i legumi più facilmente digeribili e diminuisce la formazione di gas.

LA RICETTA

Iziki, zucca e miglio

Ingredienti per 4 persone
600 grammi di polpa di zucca a dadini (possibilmente zucca violina), 200 grammi di miglio, 1 scalogno, olio extravergine di oliva, sale marino integrale, pepe macinato al momento alghe hijiki essiccata e reidratata (quantità a piacere)

Preparazione
Cuocere al vapore la zucca e bollire il miglio. Tagliare la zucca a dadini, salare e pepare. Soffriggere in padella uno scalogno con l’olio poi unire tutti gli altri ingredienti. Proseguire per qualche minuto fino a che il tutto non si sarà insaporito e amalgamato. Regolare di sale e servire caldo.

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