mercoledì
06 Agosto 2025

Richiamo per i vaccinati Janssen: una dose di Pfizer o mezza di Moderna

Le indicazioni operative trasmesse dalla Regione alle aziende sanitarie valgono per tutti i cittadini a prescindere dall’età

IMG 4736La Regione Emilia-Romagna ha inviato alle aziende sanitarie pubbliche le indicazioni operative sulla dose di richiamo per i vaccinati con Johnson&Johnson (Janssen).

Tutti i cittadini, senza vincolo di età, vaccinati da almeno sei mesi (180 giorni) con un’unica dose di del farmaco della Janssen possono ricevere una dose di richiamo con vaccino a M-Rna nei dosaggi autorizzati per il booster: quindi o il vaccino Comirnaty di Pfizer/BioNTech (dose intera, 30 mcg in 0,3 ml) oppure Spikevax di Moderna, in questo caso mezza dose (50 mcg in 0,25 ml) rispetto a quella utilizzata per il ciclo primario.

Infine, anche sulla base delle ultime raccomandazioni della struttura commissariale, dalla Regione viene sottolineata l’importanza di incrementare il ritmo di somministrazione delle terze dosi e di agire sui soggetti non ancora vaccinati, principalmente su due fronti: rinforzando, anche con il supporto dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, l’opera di informazione e sensibilizzazione sulla vaccinazione e sulla eventuale co-somministrazione con il vaccino antinfluenzale; rendendo il più agevole possibile la somministrazione vaccinale, fino al libero accesso o la chiamata attiva, modalità che in Emilia-Romagna sono già state utilizzate.

Alla moglie disse: «Vado dove si spara». Vetrano, ucciso dagli imputati di Minguzzi

A luglio del 1987 un carabiniere di 23 anni ucciso a Taglio Corelli dagli autori di una tentata estorsione (altri due militari e un idraulico) che ora sono a processo per un altro omicidio di tre mesi prima

IMG 4789«Stasera vado in un posto dove si spara facile». Sebastiano Vetrano mette in guardia la moglie Mariagrazia Bognanni quando esce dalla loro casa a Lido Adriano il 13 luglio 1987. Lei non ha molto da rispondere, perché l’uomo che ha sposato da meno di due mesi è un carabiniere. Ma ci prova lo stesso: «Non mi lasciare vedova con un figlio in arrivo». Invece è così che va. Il 23enne in servizio al nucleo operativo di Ravenna muore in un’operazione notturna a Taglio Corelli, frazione di Alfonsine. Poco prima di mezzanotte un proiettile calibro 38 di un revolver Smith & Wesson lo colpisce “alla regione toracica sotto ascellare sinistra”, come scrive il medico legale.

L’arma è del 31enne Alfredo Tarroni che fa l’idraulico ad Alfonsine, ma il grilletto lo preme il 24enne Angelo Del Dotto che fa il carabiniere nella stazione locale. La stessa divisa indossata nella stessa caserma dal 23enne Orazio Tasca. Una banda di tre uomini con guadagni leciti troppo bassi per soddisfare qualche debito e la voglia di vivere alla grande gli ultimi sgoccioli dei ruggenti anni ’80, fra serate al casinò e il sogno di una Mercedes. Per racimolare soldi hanno messo in piedi un’estorsione da 300 milioni di lire – cifra poi dimezzata dopo l’iniziale richiesta per fare più in fretta – ai danni di Roberto Contarini, imprenditore locale dell’ortofrutta.

IMG 4799Quella sera d’estate, una settimana dopo la prima telefonata con minacce di ritorsioni ai familiari, devono ritirare la borsa con le banconote lasciata dall’industriale nel punto comunicato: nel fosso vicino al cartello del limite di velocità nei pressi della casa cantoniera sulla Reale. In quel punto oggi c’è una piccola lapide che ricorda Vetrano: “Ieri al nostro fianco, oggi tra gli eroi”.

Quando Tasca recupera il malloppo alle 23.50, Vetrano si alza dal fosso dove era nascosto e urla «Fermo!». Tasca gli butta la borsa addosso, l’altro lo afferra e viene colpito dallo sparo partito dal sedile posteriore della Fiat 127 bianca guidata da Tarroni in attesa sul ciglio della strada. «Oh Madonna», le ultime parole di Vetrano secondo il racconto del maresciallo Sergio Mastrodonato, compagno di pattuglia nell’operazione che puntava all’arresto. Il collega di pattuglia finisce davanti al tribunale militare per mancata consegna perché i due non dovevano essere in quel punto: si erano spostati da quello assegnato dopo aver visto una luce spegnersi in una abitazione e temendo la presenza di complici dei malviventi.

IMG 4794Il riconoscimento delle attenuanti generiche vale pene tra 22 e 25 anni per i tre della banda. Condanne scontate. E ora fronteggiano di nuovo il rischio di un ergastolo: sono alla sbarra per un altro omicidio avvenuto ad Alfonsine due mesi prima. Era stato rapito per estorsione, e ritrovato cadavere dopo dieci giorni, il 21enne Pier Paolo Minguzzi, carabiniere di leva a Mesola (Comacchio) e terzo genito di un’altra facoltosa famiglia di imprenditori a cui vennero chiesti 300 milioni di lire.

Alla fine di febbraio del 1988 a Caserta è nata Rossella Vetrano, la figlia del carabiniere che si è stabilita a Bologna da sei anni e sta seguendo le cronache delle udienze in corte d’assise per il cold case Minguzzi: «Si riapre una ferita. Alla famiglia di Pier Paolo va tutta la nostra solidarietà. A noi, a differenza loro, la magistratura ha dato il nome dei colpevoli e hanno pagato, spero che anche loro possano avere la giustizia che cercano». L’osservazione si porta appresso una riflessione: con tutte le somiglianze fra i due casi, se ora gli stessi tre imputati saranno giudicati colpevoli allora non potrà che venire il legittimo dubbio che si sarebbe potuto far crescere Rossella con un padre.

IMG 4800Di quel padre – nato a Caserta, ultimo di tredici figli tra cui altri in divisa – però Rossella sa tante cose, perché i racconti della madre e dei familiari le hanno dato un ritratto a cui è affezionata. «Papà voleva sposare mamma e si è arruolato per avere un lavoro che gli permettesse di creare una famiglia». Esce dalla scuola allievi di Roma nel 1984 e inizialmente resta nella capitale. Successivamente lo trasferiscono a Ravenna: «Dallo spaccio alimentare della scuola allievi carabinieri, fu assegnato come cuoco alla mensa a Ravenna. Poi successivamente passò alla stazione ed infine chiese il trasferimento al nucleo operativo». Solare e gioioso: «In Romagna si trovava bene per lo spirito delle persone. Era un grande appassionato del Napoli e di Nino d’Angelo: quando telefonava a mia madre le cantava le sue canzoni». Il caso Minguzzi lo colpì in modo particolare: «Era sul posto del ritrovamento del cadavere l’1 maggio 1987 e mia madre mi ha raccontato che le fece una telefonata in cui era molto scosso». Due mesi dopo toccò a lui.

Seconda orchestra al mondo ai Gramophone Awards, Accademia Bizantina dal ministro

Franceschini invita il direttore Dantone a Roma. Le congratulazioni del Comune di Bagnacavallo

Accademia Bizantina GruppoLa sindaca Eleonora Proni e la giunta comunale di Bagnacavallo si congratulano con l’ensemble musicale Accademia Bizantina che, di recente votato come seconda migliore orchestra del mondo per il 2021 ai Gramophone Awards, verrà ora ricevuto dal ministro della Cultura a Roma.

Lunedì 8 novembre alle 17 Dario Franceschini incontrerà infatti alla Sala della Biblioteca della Crociera al Collegio Romano i giovani talenti italiani della musica recentemente premiati nei più prestigiosi concorsi internazionali. Tra questi, si legge nella nota del Ministero, «Ottavio Dantone, direttore musicale e artistico, per l’orchestra Accademia Bizantina di Ravenna, seconda migliore al mondo ai Gramophone Awards 2021».

Oltre a Dantone, il ministro Franceschini incontrerà Giuseppe Gibboni, primo Premio Paganini di Genova 2021; Alexander Gadjiev, secondo Premio Chopin Varsavia 2021; Leonora Armellini, quinto Premio Chopin di Varsavia 2021; Giovanni Bertolazzi, secondo Premio Liszt di Budapest 2021.

«Risultare secondi alla votazione finale del pubblico e primi addirittura in Europa – aveva commentato così il direttore Ottavio Dantone dopo il risultato ai Gramophone Awards – ci riempie di orgoglio come musicisti e come italiani. Questo importante traguardo è il frutto di un lavoro di insieme, che ha portato l’Accademia Bizantina a portare una lingua musicale riconoscibile e comunicativa a livello emotivo, e che ci dà impulso e forza per fare sempre meglio il nostro meraviglioso lavoro».

Nata a Ravenna nel 1983, Accademia Bizantina è un’orchestra di musica barocca di livello internazionale che ha sede a Bagnacavallo. Proprio a Bagnacavallo proporrà a breve la sesta edizione della rassegna Libera La Musica.
In collaborazione con l’Amministrazione comunale, Accademia Perduta/Romagna Teatri e il Lions Club, la rassegna prevede due concerti al teatro Goldoni  il 17 novembre e il 15 dicembre. Con il clavicembalo e la direzione di Ottavio Dantone e il violino di Alessandro Tampieri, Accademia Bizantina guiderà il pubblico alla scoperta di alcune delle più belle pagine di tutto il Settecento in musica.

La Regione: «Contro la quarta ondata pronti a vaccinare anche i bambini dai 5 anni»

 

In Emilia-Romagna terapie intensive al 4,3 percento. L’assessore Donini: «Rispetto a un anno fa i vaccini stanno facendo la differenza»

INIZIO VACCINAZIONI COVID RAVENNA VACCINODAY 27 DICEMBRE 2020La Regione Emilia-Romagna è pronta a completare e rafforzare la campagna vaccinale, accogliendo l’indicazione arrivata dal commissario Figliuolo. Per convincere chi ancora non si è vaccinato, per fare le terze dosi – qui sono oltre 170mila le dosi aggiuntive già fatte – e anche in vista della possibile estensione ai più piccoli (5-11 anni), se autorizzata dalle autorità sanitarie nazionali e internazionali nelle prossime settimane.

«In Emilia-Romagna – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – l’87% delle persone dai 12 anni in su ha completato il ciclo vaccinale anti-Covid, 3,5 milioni di emiliano-romagnoli, mentre quasi il 90% ha ricevuto la prima dose (in provincia di Ravenna all’1 novembre le percentuali erano rispettivamente dell’82 e dell’84 percento, ndr). Un grande risultato. E l’efficacia del vaccino è dimostrata dal confronto con la situazione di un anno fa: allora i vaccini non erano disponibili, nessuno era coperto contro il virus e le strutture sanitarie e ospedaliere erano di nuovo sottoposte a una grandissima pressione. Oggi i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia nazionale sui ricoveri ci dicono che nella nostra regione il tasso di occupazione dei reparti ordinari è del 3,8% e quello delle terapie intensive del 4,3%, rispetto alle soglie di allerta del 15% e del 10%, da non superare per non entrare in zona gialla. Tutto questo grazie ai vaccini».

«A maggior ragione – prosegue -, avendo lo strumento per contrastare la pandemia, dobbiamo far capire a chi ancora non si è vaccinato che vaccinarsi serve a proteggere se stesso e gli altri. I nuovi contagi riguardano in gran parte i non vaccinati, situazione che si riscontra in tutta Europa: dove è minore la copertura vaccinale maggiore è la ripartenza dei contagi, tanto che l’Oms parla di quarta ondata. Per questa ragione in Emilia-Romagna siamo pronti a lavorare all’accelerazione della campagna vaccinale, a partire dalle terze dosi, e alla sua probabile estensione ad altre fasce d’età annunciata oggi dal ministro Speranza, accogliendo l’invito del commissario Figliuolo alle Regioni a riportare a pieno regime la macchina vaccinale, la stessa che ha portato il nostro Paese a essere fra quelli con la più alta copertura a livello internazionale».

«Non vogliamo né possiamo tornare a fare passi indietro, vogliamo rafforzare la ripartenza e continuare a tenere al riparo le strutture sanitarie: spingiamo quindi sulle vaccinazioni, sul rispetto delle regole di sicurezza e prevenzione – uso della mascherina, no assembramenti, igiene delle mani – e sull’utilizzo del green pass, sul quale- chiude Donini – invitiamo a non abbassare la guardia sui controlli. Il green pass aumenta gli spazi di libertà, fare i controlli è fondamentale».

Ora il cappelletto è anche un cioccolatino. Con il patrocinio del Comune di Ravenna

L’idea del ristorante al Cairoli, sposata da sindaco e assessore

Caplet Cappelletto CioccolatoOra il cappelletto è anche un cioccolatino grazie al “caplét di cioccolato” lanciato a Ravenna dal ristorante Al Cairoli di Attilio Bassini e Raffaella Polidori.

Alla nuova proposta gastronomica è stato concesso il patrocinio del Comune, trattandosi di un prodotto creato a Ravenna, «in grado di veicolare positivamente l’immagine della città».

«Creatività e identità – affermano il sindaco Michele de Pascale e l’assessore al Turismo, agricoltura e agroalimentare Giacomo Costantini – si incontrano in questo raffinato cioccolatino dedicato al cappelletto, icona della pasta fresca romagnola. Le nostre tradizioni e la nostra storia sono note in tutto il mondo e possono essere rilanciate dallo spirito innovativo e lungimirante dei nostri imprenditori, sempre pronti a nuove sfide, ad approfondire e sperimentare, ma guidati e ispirati da artigianalità, qualità degli ingredienti, passione e bellezza del territorio».

«Volevamo realizzare un prodotto emblematico – afferma Bassini,- e così è nato il nostro «e Caplét», cioccolatino unico, ispirato nel nome e nella forma al mito della tavola romagnola: il cappelletto».

Autovelox, il Comune di Ravenna investe 60mila euro per installare 25 nuovi box

Ecco l’elenco delle strade coinvolte, da Sant’Alberto a Mensa

Inserimento Velox Nel BoxLa nuova giunta del Comune di Ravenna ha dato il via libera all’installazione di altri 25 box dissuasori, rallentatori di velocità, sul territorio comunale.

Si tratta di appositi rilevatori di velocità gestiti direttamente dal servizio Sicurezza e Polizia locale di Ravenna, esternamente visibili agli automobilisti e recanti l’indicazione del limite e della presenza del controllo elettronico della velocità.

Le strade e i punti nei quali intervenire sono stati individuati da un apposito gruppo di lavoro, istituito con la partecipazione di appartenenti ai servizi comunali e provinciali, che ha effettuato molti sopralluoghi, anche a seguito di segnalazioni pervenute dai Consigli territoriali, dai quali è emerso «che in diverse strade ad oggi non vi è un conforme atteggiamento di guida da parte dei conducenti ed una omogenea percezione delle regole da rispettare durante la conduzione dei veicoli».

Le strade individuate sono quindi: via Piangipane a Piangipane, via Bendazza a Sant’Antonio, via Cavedone a Sant’Alberto, via Faentina a San Michele, via Reale a Camerlona, due punti di via Reale a Mezzano, via Santerno Ammonite a Santerno, via Roncalceci a Pilastro, via Roncalceci a Filetto, via Garzanti a San Pietro in Trento, due punti di via Babini a Ghibullo, via Turci a Castiglione, via Zattoni a Castiglione, via Dismano in adiacenza a piazza del Vino a San Zaccaria, via del Sale a San Zaccaria, via Mensa intersezione via S. Martino a Mensa, via Fiume Montone abbandonato a Borgo Montone, due punti di via Villanova a Villanova di Ravenna, via Cinquantasei Martiri a Ponte Nuovo, via Romea Sud a Ponte Nuovo, via Sant’Alberto zona Conad a Sant’Alberto, Ca Bosco.

La realizzazione dell’intervento, del valore di 60mila euro, è prevista per i prossimi mesi.

Dal maiale al tartufo: tornano le “Quattro sagre per tre colli” di Brisighella

 

Brisighella PorcelloTorna a Brisighella l’ormai conseuta rassegna delle “Quattro sagre per tre colli”, organizzata dalla pro loco e dai suoi volontari, che per quattro domeniche animerà il centro storico con altrettante sagre a tema gastronomico.

Primo appuntamento domenica 7 novembre con “Le delizie del porcello”, per ricordare l’antico rito contadino dell’uccisione e della successiva lavorazione della carne di maiale.

Domenica 14 novembre la protagonista della festa in centro storico sarà invece la pera volpina, tipico frutto della Valle del Lamone, a cui sarà dedicata la “Sagra della pera volpina e del formaggio stagionato”.

La domenica successiva, il 21 novembre, la sagra “Sua maestà il tartufo” porterà nel centro storico di Brisighella il profumo inconfondibile del prezioso tubero, che verrà venduto e gustato abbinato ai piatti tipici della tradizione.

Gran finale domenica 28 novembre 2021 con la “Sagra dell’ulivo e dell’olio”, che celebrerà i ricercati oli extra-vergine brisighellesi: il “Brisighello” (ai quali è stata assegnata la Dop) e il raffinato “Nobil Drupa”.

Durante le sagre animazione con laboratori e giochi per famiglie e musica.

Spazio anche per la cultura con l’apertura straordinaria in orario continuato dei musei; ingresso con biglietto unico.

È in provincia di Ravenna la “migliore pizzeria della regione”

Secondo la nuova guida “Emilia-Romagna a Tavola”. Ecco i vincitori delle province romagnole

Davide Fiorentini O Fiore Mio Faenza
Davide Fiorentini di ‘O Fiore Mio

C’è (finalmente) anche un locale ravennate tra i migliori secondo una guida gastronomica. Si tratta della ‘O Fiore Mio di Faenza, premiata come “Pizzeria dell’anno” della regione dalla guida “Emilia-Romagna a Tavola”, alla sua prima edizione, edita da Post Editori, diretta dai critici gastronomici Andrea Grignaffini e Alberto Cauzzi e realizzata in collaborazione con il team di Passione Gourmet.

«Non ci si abitua mai a nessun tipo di emozione – ha commentato Davide Fiorentini di ‘O Fiore Mio, sui social -. Questo premio arriva dopo un momento estremamente particolare per tutti. Con tanta difficoltà, tante perplessità e a volte un po’ di scoraggiamento, ci siamo rimboccati le maniche e a muso duro abbiamo tirato fuori la grinta e la determinazione. Parlo al plurale perché non è retorica ma senza il mio staff certamente non avrei raggiunto questi obiettivi. Quindi un grazie a loro, un grazie a voi che ci scegliete da anni, un grazie a Emilia-Romagna a Tavola per questo riconoscimento ed una pacca sulle spalle a me, che sia benzina per ancora tanti traguardi».

Nella guida sono presenti quelli che sono considerati i 100 migliori ristoranti della regione, oltre che i vini locali e i prodotti tipici.

Nei giorni scorsi sono stati invece scelti i premiati nelle 13 categorie previste, tra cui la pizzeria. “Lo Chef dell’Anno” è come prevedibile Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena.

Tra i vincitori anche altri esponenti delle tre province della Romagna: “Sommelier dell’Anno” è Andrea Fiorini del ristorante Magnolia di Cesenatico; “Il Giovane dell’Anno” è lo chef Giuseppe Gasperoni del ristorante Povero Diavolo di Poggio Torriana; a vincere la sezione “Ricerca e Innovazione” è lo chef Gianluca Gorini del ristorante DaGorini di San Piero in Bagno; “Maitre dell’Anno” è Camilla Corbelli del ristorante Abocar Due Cucine di Rimini; “La Cucina di Pesce dell’Anno”, infine, è quella di Jacopo Ticchi del ristorante Da Lucio di Rimini.

A Cervia la nuova mostra “interattiva” di Immaginante per bambini (e insegnanti)

Ai Magazzini del Sale dal 7 al 28 novembre

Immaginante
Una mostra di Immaginante ai Magazzini del Sale di Cervia

Sta per prendere il via il nuovissimo progetto di Immaginante, la mostra animata “In viaggio! Percorsi di geografia fantastica” realizzata in collaborazione con il Comune di Cervia e dedicata ai bambini e alle bambine dai 2 ai 10 anni.

La mostra aprirà ai Magazzini del Sale il 7 novembre  e continuerà fino al 28 novembre.

La mostra sviluppa il tema del viaggio, inteso come conoscenza ed esperienza reale e al tempo stesso immaginifica. Nel percorso si alternano  installazioni narrate in forma interattiva, proiezioni multimediali e laboratori per creare mappe, animali e mezzi di trasporto.

Per l’inaugurazione di domenica 7 novembre alle 11 è in programma una visita speciale con Irene Penazzi, autrice e illustratrice, Nicoletta Bassetti al violino e Andrea De Marco alla chitarra.

L’ingresso è gratuito, la prenotazione è obbligatoria (segreteria Immaginante 334 2804710 anche Whatsapp).

Le visite animate per le famiglie si tengono ogni sabato e ogni domenica  con turni alle ore 11, 15, 16.30.

Le visite, che durano un’ora, sono su prenotazione  sempre al 334 2804710 (costo del biglietto 5 euro a persona).

Per nidi e scuole visite animate tutte le mattine dal lunedì al venerdì (turni a partire dalle ore 9.30). Info e prenotazioni Patrizia Vincenzi del Centro Risorse Educative e Sociali del Comune di Cervia (0544-979193).

Intorno alla mostra, sono in programma eventi speciali, workshop per educatori e insegnanti.

Info: www.immaginante.com

Fuga di gas, evacuata la scuola elementare

È successo alla Codazzi, con i bambini accompagnati al palazzetto

Scuola Elementare CodazziLa scuola elementare “Codazzi-Gardenghi” di Lugo è stata evacuata questa mattina in via precauzionale per una fuga di gas.

Centinaia di bambini (sono una ventina le classi presenti nell’istituto) con le loro insegnanti si sono radunati al vicino palazzetto (con navette messe a disposizione dal Comune), dove sono in attesa di essere affidati ai famigliari, allertati nel frattempo dalla scuola.

Sono in corso accertamenti all’istituto (in via dei Melandri) per risolvere il problema.

Camionista in cassa integrazione in realtà lavorava e veniva pure pagato in nero

Denunciato con il datore di lavoro per truffa ai danni dello Stato. Multe da 31mila euro

CONTROLLI CAMIONISTI PER COVID PORTO RAVENNAPercepiva la Cassa Integrazione Covid19 ma nei fatti guidava, per conto del datore di lavoro, un autoarticolato per il trasporto di merci.

La truffa ai danni dell’Inps è stata scoperta dal personale dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna, nell’ambito di controlli riguardanti gli autotrasporti su gomma.

Gli ispettori, analizzando il dispositivo tachigrafico del mezzo, hanno rilevato giornate in cui l’autista – un cittadino extracomunitario – non solo risultava al lavoro quale conducente, ma non aveva neppure rispettato i periodi di riposo obbligatori; giornate di lavoro che poi venivano comunicate all’Inps come Cassa Integrazione Covid 19.

Gli ispettori hanno quindi verificato che le giornate di lavoro svolte dall’autista, nelle corrispondenti buste paga, erano registrate come assenza per Cassa Integrazione Covid 9; il sistema, messo in atto dallo stesso autista e dal datore di lavoro, consisteva nel pagamento di stipendi – a “nero” – che venivano giustificati come anticipo Covid 19 e un successivo e ulteriore pagamento di cassa Integrazione da parte dell’Inp.

Il meccanismo consentiva così all’autista di percepire, oltre la retribuzione esente da contributi, anche la “cassa”, e al datore di lavoro di pagare stipendi senza versare l’obbligatoria contribuzione.

All’esito dei controlli sono state elevate sanzioni per un importo totale di 31.000 euro e i due sono stati deferiti alla Autorità Giudiziaria per truffa ai danni dello Stato.

Si rifiuta di fare il tampone ed evita l’espulsione dall’Italia

Un 42enne con precedenti, fermato due volte in pochi giorni dalla polizia, senza green pass non può essere rimpatriato

Cie Torino
Il Cie di Torino, dove sarebbe dovuto andare il 42enne fermato a Ravenna

Il 15 ottobre aveva ricevuto un ordine di espulsione coattiva dall’Italia da parte del questore di Ravenna, ma il giorno seguente si era rifiutato categoricamente di sottoporsi al tampone, necessario invece per ottenere il green pass richiesto all’ingresso del Cie (i centri per l’identificazione e la successiva espulsione). Ed era stato rilasciato, con il semplice provvedimento di espulsione in mano. Una ventina di giorni dopo, nel pomeriggio di mercoledì (3 novembre), l’uomo è stata nuovamente fermato dai poliziotti nel Ravennate e ha nuovamente rifiutato il tampone, tornando libero – seppur irregolare in Italia – già in serata.

La vicenda (che vede protagonista un 42enne nordafricano con svariati precedenti penali) è raccontata in un articolo a firma Federico Spadoni sul Corriere Romagna in edicola oggi, 5 novembre.

Di fatto si tratta di uno stratagemma reso possibile dalla burocrazia, oltre che dell’effetto paradossale dell’introduzione del green pass, obbligatorio per entrare in uno dei Cie sparsi nella Penisola, dove gli immigrati non in regola con il permesso di soggiorno e destinatari di decreto di espulsione coattiva attendono il volo per tornare in patria.

Senza l’ingresso in uno di questi centri, il rispetto del provvedimento di espulsione è lasciato invece di fatto alla discrezionalità delle persone che lo ricevono.

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