Camionista in cassa integrazione in realtà lavorava e veniva pure pagato in nero

Denunciato con il datore di lavoro per truffa ai danni dello Stato. Multe da 31mila euro

CONTROLLI CAMIONISTI PER COVID PORTO RAVENNAPercepiva la Cassa Integrazione Covid19 ma nei fatti guidava, per conto del datore di lavoro, un autoarticolato per il trasporto di merci.

La truffa ai danni dell’Inps è stata scoperta dal personale dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna, nell’ambito di controlli riguardanti gli autotrasporti su gomma.

Gli ispettori, analizzando il dispositivo tachigrafico del mezzo, hanno rilevato giornate in cui l’autista – un cittadino extracomunitario – non solo risultava al lavoro quale conducente, ma non aveva neppure rispettato i periodi di riposo obbligatori; giornate di lavoro che poi venivano comunicate all’Inps come Cassa Integrazione Covid 19.

Gli ispettori hanno quindi verificato che le giornate di lavoro svolte dall’autista, nelle corrispondenti buste paga, erano registrate come assenza per Cassa Integrazione Covid 9; il sistema, messo in atto dallo stesso autista e dal datore di lavoro, consisteva nel pagamento di stipendi – a “nero” – che venivano giustificati come anticipo Covid 19 e un successivo e ulteriore pagamento di cassa Integrazione da parte dell’Inp.

Il meccanismo consentiva così all’autista di percepire, oltre la retribuzione esente da contributi, anche la “cassa”, e al datore di lavoro di pagare stipendi senza versare l’obbligatoria contribuzione.

All’esito dei controlli sono state elevate sanzioni per un importo totale di 31.000 euro e i due sono stati deferiti alla Autorità Giudiziaria per truffa ai danni dello Stato.

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