giovedì
21 Agosto 2025

Covid, il 97,2 percento dei malati in regione è a casa senza (o quasi) sintomi

 

Sono 34 (su 1.500 tamponi circa) i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 di oggi, 5 ottobre). Un nuovo ricovero, mentre non sono stati registrati nuovi decessi.

In terapia intensiva restano quattro persone in provincia, dato invariato rispetto a ieri.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 5 OTTOBRE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 425.088 casi di positività, 169 in più rispetto a ieri, su un totale di 25.160 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.  La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,7%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 93 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 396.948. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.651 (+72). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 14.240 (+88), il 97,2% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 4 decessi: 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 93 anni e un uomo di 91 anni), un uomo di 78 anni in provincia di Piacenza, una donna di 93 anni residente a Imola.

In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.489.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 50 come ieri, 361 quelli negli altri reparti Covid (-16).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 5 a Piacenza (+1 rispetto a ieri); 3 a Parma (invariato); 1 a Reggio Emilia (invariato); 2 a Modena (-1); 17 a Bologna (invariato); 3 a Imola (invariato); 3 a Ferrara (invariato); 4 a Ravenna (invariato); 4 a Forlì (invariato); 4 a Cesena (invariato); 4 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 26.319 a Piacenza (+8 rispetto a ieri, tutti sintomatici), 32.582 a Parma (+4, di cui 1 sintomatico), 51.130 a Reggio Emilia (+13, di cui 3 sintomatici), 71.888 a Modena (+20, di cui 14 sintomatici), 89.075 a Bologna (+47, di cui 33 sintomatici), 13.517 casi a Imola (+1, non sintomatico), 25.624 a Ferrara (+7, di cui 4 sintomatici), 33.610 a Ravenna (+34, di cui 22 sintomatici), 18.656 a Forlì (+12, di cui 10 sintomatici), 21.429 a Cesena (+8, di cui 7 sintomatici) e 41.258 a Rimini (+15, di cui 9 sintomatici).

Il mea culpa di Verlicchi: «Ma la stampa deviata… E magari tra 2 anni si rivota»

La candidata della Pigna dopo il flop elettorale. «De Pascale potrebbe correre per il Parlamento, saremo pronti»

Veronica Verlicchi Ramiro Recine Bucci
Veronica Verlicchi con Bucci e Recine

Arrivano anche le dichiarazioni di Veronica Verlicchi, candidata a sindaco della coalizione guidata dalla Pigna, protagonista di una campagna elettorale aggressiva, convinta (a parole) di poter sfidare al ballottaggio Michele De Pascale.

Il risultato delle urne parla invece di un 3,9 percento, quasi due punti percentuali in meno rispetto al 2016, per La Pigna. Verlicchi fa mea culpa, prendendosi parte delle colpe, ma ne approfitta anche per attaccare la stampa, rea – a quanto pare – di aver contribuito al risultato elettorale della Pigna e all’assenteismo. «L’informazione deviata ha avuto sicuramente un peso» – dichiara, invitando i suoi “fan” a fare attenzione a quello che si legge.

«E poi occhio perché probabilmente tra due anni a Ravenna si rivoterà – continua Verlicchi convinta che De Pascale correrà alle prossime elezioni politiche per il parlamento -, occhio festeggiate adesso perché poi rischiate che tra due anni la situazione sia meno rosea per voi».

I 32 eletti in consiglio comunale: Bakkali (Pd) la più votata. Ecco le preferenze

Nelle 30 liste c’erano 833 candidati. Il primo in classifica non Pd è Fusignani (vicesindaco del Pri). I renziani di Fagnani (Ravenna in Campo) non ottengono seggi. Si confermano i “senatori” di Palazzo Merlato: Ancisi e Perini. La composizione della giunta potrebbe mescolare le carte

Da Sx Gli Assessori Ouidad Bakkali, Federica Del Conte E Giacomo Costantini Sulla 'panchina Smart' Del Progetto DARE
Da sinistra gli assessori uscenti Ouidad Bakkali, Federica Del Conte e Giacomo Costantini

Ouidad Bakkali è la più votata tra gli 833 candidati ai 32 seggi del consiglio comunale di Ravenna. La 35enne che ha fatto due mandati da assessora – e quindi non farà parte della squadra del De Pascale bis – era nella lista Pd e ha raccolto 986 preferenze. Bakkali ha sorpassato un altro ex assessore che non tornerà in giunta: Massimo Cameliani (Pd) si ferma a 812 (cinque anni fa era arrivato a 1.062).

MAGGIORANZA

Pd: 15 seggi
Dopo Bakkali e Cameliani, gli altri tredici nomi in ordine di preferenze sono: Federica Del Conte (assessora uscente, 665), Gianmarco Buzzi (651), Federica Moschini (578), Giacomo Costantini (assessore uscente, 571), Fabio Bazzocchi (capolista, 512), Idio Baldrati (511), Rudy Gatta (498), Maria Gloria Natali (493), Livia Molducci (459), Igor Bombardi (413), Lorenzo Margotti (364), Fiorenza Campidelli (322), Ronnie Haxhibeku (318). Va precisato che tra questi potrebbero esserci dei componenti della prossima giunta. In tal caso verrebbero sostituiti dai nomi a seguire: Marco Montanari (302), Alessandra Folli (276), Stefania Beccari (214), Maria Cristina Gottarelli (212), Cinzia Valbonesi (211), Nadia Graziani (211).

Daniele Perini E Il Maestro Giuliano Ansalone
Daniele Perini e Il Maestro Giuliano Ansalone

Lista De Pascale: 2 seggi
Qui il pieno di preferenze lo ha fatto Daniele Perini: 492 preferenze per il capolista e volto storico della politica e dell’associazionismo locale. Secondo piazzamento per Davide Buonocore (200). A seguire Annagiulia Randi (151).

Coraggiosa: 2 seggi
Il più votato è Gianandrea Baroncini: l’assessore uscente prende 417 preferenze. Al secondo posto Luca Cortesi (299), rappresentate locale di Amnesty International. Al terzo posto (papabile per l’ingresso visto il probabile incarico di Baroncini in giunta) c’è Francesca Impellizzeri (251). La lista candidava, tra gli altri, anche la referente locale delle Sardine: 106 voti per Giulia Nuti. Federica Vicari del Cisim arriva a 197 e Erika Minnetti, segretaria di Sinistra Italiana ne prende 87.

6Partito repubblicano: 2 seggi
Il segretario provinciale e vicesindaco uscente, Eugenio Fusignani, conquistato il quarto piazzamento assoluto tra gli 833 candidati: 657 preferenze. Al secondo posto per l’Edera c’è Chiara Francesconi, al terzo Giannantonio Mingozzi (295), presidente di Tcr. Seguono Andrea Vasi e Silvia Lameri che si riscaldano se Fusignani tornerà in giunta.

M5s: 1 seggio
Igor Gallonetto prende 198 preferenze in una tornata elettorale piuttosto deludente per i pentastellati. L’avvocato può dire di aver vinto il derby grillino con Marco Maiolini, candidato con una propria lista (Ambiente Territorio) e arrivato a 133. Dietro a Gallonetto c’è Giancarlo Schiano (63).

Renzi FagnaniRenziani e giovani fuori dal consiglio
Uno sguardo alle liste che non porteranno rappresentanti in consiglio comunale parte da Ravenna in campo: la lista dei renziani non ha raggiunto il 2 percento nonostante la candidatura di Roberto Fagnani. Per l’assessore uscente sono arrivate 279 preferenze. La coalizione di centrosinistra comprendeva anche Voci Protagoniste, lista pensata per il coinvolgimento dei giovani: Ilario Salvemini non va oltre 54 preferenze e 37 le prende Ciro Di Maio, presidente provinciale di Arcigay.

MINORANZA

La minoranza avrà in totale dieci seggi (22 alla maggioranza). Sei vengono dai risultati delle liste e quattro sono candidati sindaci le cui coalizione hanno raggiunto le soglie necessarie per ottenere la poltrona.

Fratelli d’Italia: 3 seggi
La pattuglia più consistente all’opposizione sarà il partito di Giorgia Meloni, all’esordio a Palazzo Merlato: Alberto Ferrero (493), Angelo Nicola Di Pasquale (98), Renato Esposito (76).

Rolandosalvini
Rolando con Salvini

Lega: 2 seggi
Nel Carroccio, che ha perso 20 punti percentuali dalle Regionali di venti mesi fa, si conferma Gianfilippo Nicola Rolando (148), consigliere uscente. Gli altri più votati sono Giacomo Ercolani (126) e Nicola Pompignoli (94). Quest’ultimo resta fuori dall’assise dove era subentrato di recente per le dimissioni di un collega.

Viva Ravenna: 2 seggi
La lista civica di Filippo Donati avrà due rappresentanti. Uno è, appunto, il candidato sindaco che non è arrivato al ballottaggio. L’altro invece è Nicola Grandi, capolista che ha incassato 264 preferenze.

Lista per Ravenna: 1 seggio
Il posto del decano dell’opposizione è salvo: Alvaro Ancisi sarà in consiglio comunale grazie alla prestazione come candidato sindaco. La lista civica invece non avrà altri esponenti nonostante le 256 preferenze di Gianfranco Spadoni.

Pigna: 1 seggio
Discorso analogo a quello di Lpr anche per la Pigna. Veronica Verlicchi mantiene il suo banco (dove siete dal 2017 quando si dimise Maurizio Bucci). Tra i candidati la più votata è stata Paola Pantoli (78) che ha fatto meglio anche di Maurizio Bucci, il fondatore della lista (71). Tra i nomi più noti nella coalizione c’era sicuramente Ramiro Recine (Ravenna s’è desta): 13 preferenze.

7Forza Italia: 1 seggio
Nello sgretolamento del partito di Berlusconi, c’è Alberto Ancarani che prova a resistere. L’avvocato stacca il pass per il terzo mandato in municipio grazie al 3,3 come candidato sindaco. Non ci sono eletti dalla lista: Luca Lorenzetti, 115 preferenze, Eleonora Zanolli 96.

I no vax sfiorano il seggio
Il movimento 3v, che raccoglie posizioni molto critiche se non contrarie verso i vaccini, non avrà il consigliere comunale (impresa riuscita nella vicina Rimini). La più votata è Alessandra Musumeci (108). Il candidato sindaco Emanuele Panizza non ha raggiunto il risultato sufficiente per conquistare il seggio.

Tutte le preferenze nel dettaglio per ogni singola lista sono consultabili sul sito del Comune di Ravenna a questo link.

Evasione fiscale, la finanza confisca un appartamento e un garage a un imprenditore

Per un valore complessivo di 619mila euro, considerato il profitto del reato

Foto Finanza Confisca FaenzaI finanzieri del comando provinciale hanno confiscato un appartamento e un garage ai danni di un imprenditore faentino, di nazionalità cinese, operante nel settore del confezionamento di capi di abbigliamento.

L’uomo è stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione (pena sospesa) e il giudice ha disposto la confisca dei beni fino alla concorrenza del valore di 619mila euro, pari al profitto della contestata evasione fiscale.

Il provvedimento è arrivato nell’ambito di un’indagine partita da una verifica fiscale del 2019 che ha consentito di constatare come l’imprenditore avesse annotato in contabilità, e successivamente indicato nelle dichiarazioni fiscali presentate per gli anni 2016, 2017 e 2018, costi certificati da fatture false con conseguente evasione di imposte per complessivi 619.509,17 euro, di cui Ires per 403.831,85 euro e Iva per 215.677,32 euro.

Dall’attività ispettiva è poi scaturita la segnalazione all’Agenzia delle Entrate per il recupero delle somme non versate all’erario, nonché la denuncia del titolare della ditta alla Procura della Repubblica di Ravenna per il reato di “dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti”.

Il relativo procedimento penale si è ora concluso con il patteggiamento della pena da parte dell’imputato e, atteso che lo stesso in questi anni non aveva ancora provveduto a ripianare il suo debito tributario, con la confisca dei beni nella sua disponibilità per la parte pari all’accertato profitto del reato.

Analisi del voto: De Pascale sopra il 50 anche al Mare. Il record a Castiglione

I dati suddivisi per territorio: a San Pietro in Vincoli Verlicchi (Pigna) all’8 percento

3Michele de Pascale ha vinto anche nel cosiddetto Forese. È quanto emerge dall’analisi del voto suddiviso per l’ampio territorio del comune di Ravenna.

Il sindaco uscente, riconfermato alle urne con il 59,5 percento delle preferenze complessive, ha superato la soglia del 50 in tutte le circoscrizioni.

Il risultato peggiore lo registra al Mare, dove si ferma al 53 (cinque anni fa era al 43), con Filippo Donati del centrodestra quasi al 28, suo miglior risultato (cinque anni fa Massimiliano Alberghini qui raggiunse però il 35).

Le performance migliori sono invece a Castiglione e Mezzano, dove De Pascale è stato votato rispettivamente da oltre il 67 e il 64 percento degli aventi diritto (con Donati che a Mezzano non arriva nemmeno al 19).

Ottimo risultato per De Pascale anche nella circoscrizione di San Pietro in Vincoli, dove è al 63 percento, con Donati nemmeno al 18, a causa dell’exploit di Verlicchi della Pigna, alle “ville unite” (scelte come sorta di “roccaforte” dalla Pigna) addirittura all’8 percento (più del doppio della media comunale).

In città, invece, il dato peggiore per il sindaco è in centro, dove è comunque al 57 percento, mentre nella seconda circoscrizione (quella di via Berlinguer e dintorni) è al 61.

Il trionfo del centrosinistra: sorpresa lista De Pascale. Il Pri scivola al 4° posto

Il Pd primo partito, ma perde oltre 6mila voti rispetto alle Regionali. Il Movimento 5 Stelle in tre anni passa da 26mila a 2mila preferenze

Coalizione CentrosinistraNonostante l’affluenza molto bassa, complessivamente il sindaco Michele de Pascale ha ottenuto circa 5mila voti in più rispetto a cinque anni fa (39mila contro 34mila), quando al primo turno si dovette accontentare del 46,5 percento delle preferenze, per poi vincere al ballottaggio due settimane dopo con lo stesso numero di voti in valore assoluto.

Un risultato frutto di un’ottima performance della coalizione di centrosinistra, che fa anche meglio di del suo candidato (la somma delle preferenze ottenute dalle liste è 60,3 percento, contro il 59,5 con cui si è confermato sindaco De Pascale), trainata dal Partito democratico, primo partito con il 36,3 percento (e i “soliti” 15 seggi a Palazzo Merlato), contro il 35 di cinque anni fa, quando però in termini assoluti ottenne circa 3mila voti in più. E il Pd ne perde oltre 6mila rispetto alle Regionali di inizio 2020, quando da queste parti superò il 37 percento.

Sorprendente e decisiva poi la performance della lista civica De Pascale Sindaco che con il 5,9 percento e quasi 3.700 voti (che valgono 2 seggi in consiglio comunale) fa molto meglio, per esempio, di quella per Bonaccini delle Regionali (circa 2.800 i voti nel comune di Ravenna). Così come migliora il proprio risultato il partito più a sinistra della coalizione, Ravenna Coraggiosa: la lista di Elly Schlein dell’Emilia-Romagna qui ottenne il 3,3 percento con circa 2.500 voti; oggi invece l’emanazione ravennate chiude con il 5,4 percento e circa 800 voti in più (che valgono anche in questo caso 2 seggi), davanti anche al Pri (altri 2 seggi), con i repubblicani che si confermano fondamentali per la coalizione con il 5,2 percento (e pure con qualche voto in più in termini assoluti rispetto a cinque anni fa) ma non più la seconda forza. Per la prima volta il vicesindaco non sarà dell’Edera?

A entrare in consiglio comunale (con un seggio), per la prima volta nella coalizione di centrosinistra, anche il Movimento 5 Stelle, che però si deve accontentare del 3,9 percento e di 2.443 voti, un tracollo ovviamente se confrontati con le Politiche di soli tre anni fa, quando scrisse la storia diventando il primo partito nel comune di Ravenna con quasi 26mila preferenze.

A restare fuori dal consiglio comunale sono invece come prevedibile i giovani outsider di Voci Protagoniste (387 voti pari allo 0,6 percento) e la lista del grillino scaricato dal Movimento, Ambiente e Territorio di Marco Maiolini (667 voti, pari a poco più dell’1 percento), ma c’è da registrare anche un’esclusione eccellente (stando al momento alle proiezioni sui seggi della prefettura), quella renziana dell’assessore uscente Roberto Fagnani, Ravenna in Campo, ferma all’1,96 percento (1.226 voti in tutto).

 

Nuove conversazioni dei “MalfAttori” al Mercato Coperto di Ravenna

Tornano gli incontri intorno e vicende e personaggi storici, al via il 6 ottobre con Guido Ceroni

Guido Ceroni
Guido Ceroni

Tornano gli appuntamenti dedicati a racconti di vicende e personaggi storici con i “MalfAttori”, la rassegna autunnale di incontri organizzata dall’associazione “Amici di RavennAntica”. In programma, sei conversazioni, ogni quindici giorni fino a metà dicembre. 
La novità dell’edizione 2021 riguarda la sede degli incontri che si tengono al Mercato Coperto (piano ammezzato), alle ore 18.
Ad aprire la rassegna è Guido Ceroni che mercoledì 6 ottobre propone un approfondimento su “Tina Modotti e Vittorio Vidali. Amore e morte nel mondo in fiamme”.
Tina Modotti e Vittorio Vidali furono – e in un certo senso ancora sono – due personaggi circondati da un alone di mistero se non di leggenda.
Lei, originaria di Udine, di condizioni modeste, emigrata negli Stati uniti, operaia, poi attrice, musa e amante di diversi artisti e di Edward Weston, grande fotografo americano, poi eccellente fotografa lei stessa. Avvinta a rivoluzionari di diversi paesi, specie in centro America, presa dentro le drammatiche vicende e i tragici ingranaggi della storia degli anni ’30, dal Messico perennemente in ebollizione alla Mosca staliniana, alla guerra civile spagnola. Amante e compagna di Vittorio Vidali, triestino di Muggia. Precocemente avvezzo alla violenza tipica del confine orientale negli anni del nascente fascismo, ne assorbì tutte le pulsioni. Emigrato negli Usa in mezzo alla violenza di quel paese. Rivoluzionario di professione, in odore di agente della Nkvd sovietica, leggendario comandante del “Quinto Regimiento” durante la guerra civile spagnola, esule in Messico, accusato (senza prove) di complicità con l’assassinio di Trotzky, e persino della sua stessa compagna Tina. Due figure che richiamano tempi di ferro e di fuoco, tra arte, rivoluzioni, passioni, complotti, guerre civili. Vite intessute di amore e odio, nel mondo in fiamme, appunto.

Si prosegue mercoledì 20 ottobre con la presentazione de “Il Viaggio di Ausonia”, un omaggio dedicato alle figure femminili nelle avanguardie del ‘900, a cura di Ilaria Cerioli.
Mercoledì 3 novembre l’esperto di storia locale Mauro Mazzotti parlerà di antica idrografia ravennate tra Fossa Augusta e Padenna.
Mercoledì 10 novembre è la volta di “Dante, fata cumegia, la Divina Commedia vista dai romagnoli”: Silvia Togni presenta un excursus tra le traduzioni in romagnolo dell’opera di Dante.
Mercoledì 1 dicembre la coppia Ivan Simonini e Nello Agusani presentano “La Dama del Settecentenario. Il commissario Matteucci e la minaccia islamica a Dante”, un avvincente giallo tra attualità e storia.
Si conclude mercoledì 15 dicembre con “Gli altri Arditi. Arditismo popolare a Ravenna e provincia, 1921-1922”, a cura di Paolo Cavassini.

Tutti gli incontri sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. È richiesto il green pass.
Per informazioni: Associazione Amici di RavennAntica, 0544 473678 int. 2 o infoamici@ravennantica.org

Lega flop, Fdi secondo partito, Ancisi resiste, crolla la Pigna, Fi si dimezza

I risultati delle 18 liste nelle sei coalizioni politiche o civiche in area centrodestra: in tutto 10 seggi su 32 in municipio

Alle Comunali di Ravenna del 3-4 ottobre erano sei le coalizioni – alcune con connotati più politici e altre più civiche – dell’area di centrodestra: se si sommano i voti raccolte dalle 18 liste coinvolte si arriva al 34,5 percento. Il Pd da solo ha fatto il 36,3. Alla minoranza vanno 10 dei 32 seggi in consiglio comunale (l’attribuzione non è ancora definitiva) e sono tutti del centrodestra (i no vax e la sinistra estrema non arrivano a piantare la bandierina).

Donati Grandi
Filippo Donati con il capolista di Viva Ravenna, Nicola Grandi

Fdi secondo partito in città ma con la Lega non arriva al 20 percento (7 seggi)
Il 22,5 percento uscito dalle urne per Filippo Donati in termini assoluti significa 15mila voti. Cinque anni fa Massimiliano Alberghini ne prese 5mila in più (con un affluenza più alta di 6 punti). Tre le liste riunite quest’anno a sostegno dell’albergatore 60enne con i simboli più importanti della destra italiana attuale. Né Lega né Fratelli d’Italia sono arrivati alla doppia cifra: 8,4 per il Carroccio (poco più di 5.200 voti) e 8,9 per Fdi  (poco meno di 5.600) che ora è il secondo partito in città per 351 voti e avrà 3 dei 10 seggi della minoranza in consiglio comunale. Se confrontati con le amministrative 2016 c’è una netta crescita per il partito di Meloni che aveva appena l’1,69 (1.205 voti) mentre per la formazione di Salvini è un calo significativo di 6,4 punti percentuali passando da 4 a 2 seggi in municipio. Ma per entrambi è impietoso il confronto con l’ultima chiamata alle urne (Regionali di gennaio 2020): nel comune Lega al 29,9 e Fdi al 9 (in quel caso l’affluenza locale arrivò al 68,9). Completa il quadro della coalizione la novità civica Viva Ravenna con il 4,5 che avrà un seggio oltre a quello di Donati in quanto candidato sindaco.

Alvaro Ancisi
Alvaro Ancisi

Lista per Ravenna ha perso smalto ma Ancisi conserva la poltrona (1 seggio)
A 81 anni, alla quarta candidatura a sindaco, il decano dell’opposizione Alvaro Ancisi ha conquistato il 5 percento come candidato. Nel polo civico messo insieme con sei liste, il traino è stato, come prevedibile, Lista per Ravenna, creatura fondata da Ancisi stesso nel 1997: 3,3 percento. Nel 2016 Lpr correva in coalizione con Fi-Fdi-Lega per Alberghini e raggiunse il 6,35 consentendo l’elezione di Ancisi in consiglio comunale. Scenario che si ripeterà. Tra le altre liste il risultato migliore è arrivato da Amici Animali (0,68) mentre l’unico simbolo di partito (Popolo della Famiglia) ha raccolto lo 0,27.

Veronica Verlicchi Ramiro Recine Bucci
Veronica Verlicchi con Bucci e Recine

In cinque anni la Pigna ha bruciato due terzi dei voti (1 seggio)
Deludente la prova della coalizione Pigna. Cinque anni fa la lista civica era all’esordio assoluto, fondata da Maurizio Bucci (albergatore e ristoratore) con un lungo passato in consiglio comunale con diversi partiti. Aveva raggiunto il 5,3 presentandosi da sola. Quest’anno attorno alla candidatura di Veronica Verlicchi è stato costruito un polo di cinque liste: nemmeno il 2 percento per la Pigna dopo un’intera legislatura della candidata sui banchi del municipio, sotto l’1 tutte le altre. In termini assoluti il simbolo Pigna ha preso 1.210 voti, un terzo dei 3.804 del 2016.

Ancarani 2Forza Italia continua a sgretolarsi, Ancarani è quarto nel centrodestra (1 seggio)  
Mastica amaro Alberto Ancarani. Il consigliere comunale di Forza Italia porta a casa un 3,3 come candidato sindaco ma la lista Fi conquista solo il 2,6 percento (1.634 voti), riuscendo a stare sopra alla Pigna nella competizione all’interno del centrodestra. Nel 2016 aveva sfiorato il 5 percento (3.549) mentre 20 mesi fa alle Regionali era stato 2,7. Il berlusconiano è quarto nel campo del centrodestra e ottiene il seggio in consiglio comunale per il terzo mandato.

Bertolino spunta il duello su Rossini per evitare la maglia nera (0 seggi)
La fotografia panoramica del centrodestra si chiude con l’esito del duello serrato per evitare l’ultima posizione. Alla fine l’ha spuntata Mauro Bertolino su Matteo Rossini: 323 voti per la lista Alleanza di Centro e 146 per Riconquistare l’Italia. Adc ha raccolto più voti di diverse liste nelle coalizioni di Verlicchi e Ancisi.

Elezioni Ravenna, i risultati definitivi: De Pascale confermato con il 59,5 percento

Lontanissimo il candidato del centrodestra Donati. Flop anche della Pigna. I no vax quasi al 3 percento

Definitivi Candidati A Sindaco
I risultati definitivi, dal sito della prefettura di Ravenna

È terminato nella notte lo scrutinio delle elezioni Amministrative (per le quali ha votato solo il 54 percento degli aventi diritto) e Michele de Pascale si è confermato sindaco di Ravenna con un risultato che va oltre le aspettative – considerato anche l’affollamento di candidati – il 59,5 percento delle preferenze.

A trascinare il centrosinistra è stato il Partito democratico, che si conferma di gran lunga il primo partito con oltre il 36 percento, ottime anche le performance della lista civica De Pascale Sindaco con il 5,9, della sinistra di Coraggiosa con il 5,4 e del Pri con il 5,2, mentre il Movimento 5 Stelle non raggiunge il 4 percento. Complessivamente le liste hanno superato il 60 percento, con il sindaco leggermente più basso a causa del voto disgiunto.

De Pascale SpumanteRisultato a dir poco deludente del candidato sindaco del centrodestra Filippo Donati, che si ferma al 22,5 percento, con Fratelli d’Italia e Lega, rispettivamente all’8,9 e all’8,4, lontanissimi dalle percentuali stimate dai sondaggi nazionali, e la lista civica Viva Ravenna sotto il 5.

Al terzo posto – staccatissimo – il decano dell’opposizione ravennate Alvaro Ancisi con il 5 percento.

Entrano in consiglio comunale anche una deludente Veronica Verlicchi – con La Pigna che fa perfino peggio di cinque anni fa, fermandosi come coalizione al 3,9 percento – e il berlusconiano Alberto Ancarani (3,3 percento).

Restano invece come prevedibile fuori da Palazzo Merlato gli altri sei candidati a sindaco, con il no-vax Emanuele Panizza del Movimento 3 V che si può consolare però con il risultato forse più sorprendente di tutti, il 2,9 percento.

Sotto l’1 invece gli altri, con Alessandro Bongarzone di Rifondazione e Pci che vince la sfida tra i tre comunisti (davanti rispettivamente a Gianfranco Santini di Pap e Lorenzo Ferri del Pc) e Mauro Bertolino di Alleanza di Centro che “batte” il sovranista Matteo Rossini 324 voti a 152 nella sfida per evitare l’ultimo degli 11 posti.

Elezioni Ravenna, la festa di De Pascale alle 20 in piazza Kennedy

 

18Appuntamento alle 20 di oggi, 5 ottobre, in piazza Kennedy, a Ravenna, per la festa del sindaco Michele de Pascale.

Il Primo cittadino uscente, da candidato della coalizione di centrosinistra ha appena vinto le elezioni comunali con quasi il 60 percento delle preferenze e dà appuntamento ai suoi elettori in centro, al Fellini.

Donati commenta il ko: «Tra gli elettori c’è chi crede alle promesse impossibili»

A metà dello scrutinio la percentuale dell’albergatore in corsa per la destra (Lega e Fdi) è un terzo di quella del sindaco uscente (22 vs 60). La promessa: «Sarà in consiglio comunale con Viva Ravenna»

Donati Meloni«A qualcuno a Ravenna piace sentirsi raccontare le favole, c’è chi crede a promesse impossibili, io invece non sono capace di mentire e in campagna elettorale non ho fatto promesse che non avrei potuto mantenere». Filippo Donati, albergatore di 60 anni, spiega così il risultato uscito dalle urne che gli lascia il titolo poco gratificante di grande sconfitto delle Comunali 2021 dove ha corso come candidato sindaco con il sostegno di Lega e Fratelli d’Italia. Il candidato civico, espressione della lista Viva Ravenna, non è riuscito a portare il centrosinistra al ballottaggio come fece Massimiliano Alberghini nel 2016. Alle 21.31 del 4 ottobre sono state scrutinate 75 sezioni su 165 e la sua percentuale è poco più di un terzo di quella del sindaco uscente Michele de Pascale. Con parziali di lista da flop: Lega e Fdi entrambe sotto al dieci percento. «Sono convinto che quando lo spoglio sarà concluso almeno una delle liste arriverà alla doppia cifra».

Donati rilascia i primi commenti alla stampa dalla sala preconsiliare del municipio, a pochi passi dai banchi dove assicura che prenderà posto: «Non c’è dubbio che farò 5 anni in consiglio con Viva Ravenna. Continuerò la mia attività di imprenditore e lascerò ogni ruolo nelle associazioni di categoria come è giusto che sia quando a un certo punto decidi di prendere un colore politico». In consiglio comunale la missione è già pianificata: «Non potranno fare tutto quello che hanno promesso e noi saremo lì per ricordare tutte le promesse fatte».

L’albergatore non ci sta alla lettura di un’affluenza bassa come segnale di elettori del centrodestra che hanno disertato: «Gli orientamenti tra quelli che non hanno votato sono convinto che siano proporzionali al risultato di quelli che hanno votato. Dobbiamo renderci conto che ha votato un ravennate su due, in calo rispetto a cinque anni fa. Su questo deve ragionare anche De Pascale».

Ma qualcosa non ha funzionato nel suo schieramento se il sindaco uscente si è garantito il bis senza nemmeno passare dal secondo turno: «Forse correre divisi ha spiazzato l’elettorato? Però è anche vero che alcune affermazioni significative non ci sarebbero state in una alleanza complessiva».

La battuta finale è una frecciatina verso una presunta mancanza di fair play da alcuni avversari: «Ho già visto sorrisini di scherno che non mi piacciono. Vengo dal mondo dello sport e non mi sono mai permesso di farli quando ho vinto. Vedremo di far cambiare anche questo».

Ravenna al voto, De Pascale può festeggiare la conferma: «Risultato che ci emoziona»

Il sindaco uscente è al 60 percento. «Una vittoria dedicata ai giovani. Il Pd quando si “allarga”, viene premiato»

Grande entusiasmo al quartier generale del sindaco uscente Michele de Pascale, che può già festeggiare la conferma, forte del 60 percento delle preferenze (con il Pd di gran lunga il primo partito, al 40) a circa metà scrutinio.

«Questo risultato così importante, con 11 candidati a sindaco – ha dichiarato De Pascale – dimostra la stima e la fiducia della gente nel nostro progetto. Un risultato che ci emoziona e rappresenta una grande soddisfazione anche perché non sono mai stata populista».

«Una vittoria – ha continuato il sindaco – dedicata a tutti i giovani volontari della nostra campagna elettorale, Under 25 che mi hanno aiutato ad avere uno sguardo giovane verso il futuro».

De Pascale conferma che il primo provvedimento sarà legato al nuovo piano regolatore e che la giunta «come cinque anni fa» conta di farla in un paio di settimane.

Domani sera (martedì 5 ottobre) è in programma una festa, a un orario e in un luogo ancora da definire.

«Quando il Pd si allarga – è poi il commento del sindaco sui risultati della coalizione – viene premiato; quando invece si chiude viene punito. Ormai è questa una cosa che deve essere chiara ai dirigenti del partito».

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