domenica
17 Agosto 2025

Scuola, organico docenti invariato. «A settembre stessi problemi dell’anno scorso»

I sindacati: «La riconferma dei posti non sarà sufficiente a garantire una regolare ripartenza»

Scuola Faenza RagazziNonostante l’emergenza Covid e la richiesta a più riprese di ridurre gli studenti per classe da parte di istituzioni e addetti ai lavori, l’organico docenti per l’anno scolastico 2021-2022 in Emilia-Romagna resterà pressoché invariato.

Lo comunicano i sindacati dopo l’incontro con l’Ufficio Scolastico Regionale.

«I posti per l’Emilia Romagna – scrivono Cgil, Cisl, Uil e Snalv della regione – sono 53.476 comprensivi dei posti di sostegno: gli stessi dello scorso anno. Al momento non si sa nulla riguardo alle risorse aggiuntive (il cosiddetto organico Covid) che lo scorso anno hanno consentito dal mese di ottobre di assumere temporaneamente circa 5.000 unità tra personale docente e personale Ata, per fronteggiare la pandemia. Gli studenti in Emilia-Romagna avranno un calo decisamente contenuto rispetto ad altre regioni, circa lo 0,45% in meno, in particolare  nel primo ciclo con un aumento nella scuola secondaria di secondo grado».

«La sola riconferma dell’organico ora assegnato – continua la nota – non sarà quindi sufficiente a garantire una regolare ripartenza del prossimo anno scolastico, necessaria per garantire il diritto allo studio degli studenti e a diminuire il numero di alunni per classe (vero argomento su cui agire per un investimento serio sulla ripartenza della scuola), che consentirebbe di tenere le scuole sempre aperte, in sicurezza, senza ricorrere alla Dad e a promuovere una più efficace azione didattica per recuperare in parte quello che la pandemia ha tolto ai nostri studenti. Le nostre richieste sono ancora una volta inascoltate, nonostante a parole la scuola sia una delle priorità del governo».

«Occorre l’adozione di misure straordinarie – continuano i sindacati -; servono investimenti in personale e stabilizzazioni massicce per consentire la didattica in presenza, per evitare assembramenti e ridurre il numero degli alunni per classe, occorre estendere il tempo scuola e la scuola dell’infanzia per recuperare l’abbandono scolastico tragicamente aumentato anche nella nostra regione, per dare supporto agli studenti più svantaggiati o più fragili garantendo a tutti, senza distinzione, il diritto allo studio. Serve anche potenziare il personale Ata di supporto, per garantire la sicurezza e le attività amministrative e tecniche. Servono altresì luoghi fisici funzionali al distanziamento sociale: per questo sono urgenti interventi per l’edilizia scolastica e nuovi spazi dove poter fare lezione».

«Così come – termina la nota – vanno individuate altre soluzioni di riorganizzazione delle attività, oltre al piano estate varato dal governo (su cui rileviamo alcune criticità  sul piano del merito ma anche alcuni aspetti pratici di tipo organizzativo)  che agiscano sul versante del recupero delle carenze degli studenti e sulla  continuità didattica, valorizzando il ruolo delle autonomie scolastiche e i suoi organismi collegiali. Ogni istituzione deve fare la propria parte per passare dalle intenzioni ai fatti, altrimenti esattamente come abbiamo denunciato lo scorso anno, ci ritroveremo a settembre 2021 con gli stessi problemi di sempre e a distribuire responsabilità senza preoccuparsi realmente del futuro dei nostri studenti e delle comunità scolastiche, sempre più mortificate e abbandonate a se stesse».

Vaccini: uno su quattro nella fascia di età 60-64 ha prenotato nel primo giorno

Partenza lanciata per gli appuntamenti in provincia

Sono più di settemila, un quarto del target complessivo, i cittadini nella fascia di età 60-64 residenti in provincia di Ravenna che hanno fissato l’appuntamento per la loro vaccinazione contro il coronavirus oggi, 6 maggio, giorno di apertura delle agente per questa fascia di popolazione. In regione un migliaio di questi hanno avuto la prima dose oggi stesso.

Per prenotare si possono utilizzare i consueti canali disponibili: recarsi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica.

All’atto della prenotazione, al cittadino vengono comunicati data, ora, luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie. Per prenotarsi non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici – nome, cognome, data e comune di nascita – o, in alternativa, il codice fiscale.

Casi Covid: 67 nuovi positivi in provincia

Aggiornamento quotidiano

Per il territorio provinciale di Ravenna oggi, 6 maggio, si sono registrati 67 casi: si tratta di 27 maschi e 40 femmine; 37 asintomatici e 30 con sintomi; 66 in isolamento domiciliare e 1 ricoverato. Nel dettaglio: 45 da contact tracing; 10 per sintomi; 11 per test volontario; 1 test per rientro dall’estero. I tamponi eseguiti sono stati 1.754. Oggi la Regione ha comunicato un decesso: un uomo di 63 anni. Sono state comunicate 82 guarigioni.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 373.632 casi di positività, 824 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.249 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,7%.

L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,3 anni.

Sui 350 asintomatici, 266 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 29 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 30 con gli screening sierologici, 2 tramite i test pre-ricovero. Per 23 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 183 nuovi casi, seguita da Parma (140) e Bologna (134); poi Rimini (75), Ravenna (67) e Reggio Emilia (57); quindi Forlì (41), Cesena (38) e Ferrara (36); infine Piacenza (27) e il Circondario Imolese (26).

Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 367in più rispetto a ieri e raggiungono quota 321.141.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 39.515 (+438 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 37.845 (+524), il 95,7% del totale dei casi attivi.

Si registrano 19 nuovi decessi: 1 a Parma (un uomo di 88 anni); 3 nella provincia di Reggio Emilia (tutti uomini, di 57, 69 e 79 anni); 4 nella provincia di Modena (una donna di 86 anni e tre uomini di 71, 76, e 93 anni); 3 in provincia di Bologna (due donne, di 79 e 92 anni, e un uomo di 86); 3 nel ferrarese (tutte donne, due di 83 e una di 84 anni); 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 63 anni); 3 in provincia di Forlì-Cesena (tre uomini, rispettivamente di 66, 86 e 94 anni); 1 nel riminese (un uomo di 76 anni). Nessun decesso nella provincia di Piacenza

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.976.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 204 (-9 rispetto a ieri), 1.466 quelli negli altri reparti Covid (-77).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 15 a Parma (invariato), 24 a Reggio Emilia (-1), 28 a Modena (-1), 60 a Bologna (+1), 8 a Imola (-4), 20 a Ferrara (-2), 13 a Ravenna (+1), 6 a Forlì (-1), 5 a Cesena (-1) e 16 a Rimini (-1).

Giotto, Cimabue e il ‘300 italiano: apre la mostra sull’arte che influenzò Dante

Dal 1302 al 1321 il Sommo Poeta in esilio per l’Italia entrò in contatto con opere che ebbero peso nella stesura della Commedia, tra cui i mosaici bizantini. Dall’8 maggio alla chiesa di San Romualdo l’esposizione organizzata dal Mar con due prestigiosi prestiti dagli Uffizi di Firenze

18Le opere d’arte più significative che Dante Alighieri ebbe modo di conoscere e vedere nei vent’anni di esilio, tra la partenza da Firenze nel 1302 e la morte a Ravenna nel 1321, influirono nel suo immaginario visivo per la scrittura della Commedia. È il percorso narrativo che anima “Le arti al tempo dell’esilio”, la mostra a cura di Massimo Medica, organizzata dal museo d’arte di Ravenna (Mar) e promossa dall’assessorato comuale alla Cultura. Dall’8 maggio al 4 luglio (mar-dom 10-19) nella chiesa di San Romualdo in via Baccarini: Giotto, Cimabue e il Trecento italiano per raccontare gli anni dell’esilio del Poeta attraversando l’Italia tra Roma, Arezzo, Verona, Padova, Bologna, Lucca, Pisa e infine Ravenna.

I prestiti, provenienti da prestigiosi musei internazionali includono alcuni dei maggiori nomi dell’arte italiana conosciuti da Dante come Cimabue, documentato in mostra dalla Madonna di Castelfiorentino dal Museo di Santa Verdiana a Castelfiorentino e dal Tabernacolo in cui sono ritratti i Santi Crisante e Abbondio proveniente dal Museo civico di Gubbio, e Giotto, suo allievo, testimoniato da fondamentali opere come Il Polittico di Badia dalle Gallerie degli Uffizi e la Madonna di San Giorgio alla Costa proveniente dal Museo Diocesano di Firenze.

16Un altro capolavoro medievale proveniente dalle Gallerie degli Uffizi, è il San Francesco riceve le Stimmate del Maestro della Croce 434 e non potevano mancare testimonianze della scultura trecentesca con le opere di Arnolfo di Cambio provenienti dalle Gallerie dell’Umbria e dalla Fabbrica di San Pietro in Vaticano per raccontare gli anni sotto il papato di Bonifacio VIII, continuando con gli splendidi elementi della cintura di manifattura orafa veneta e gli elementi del copricapo di Cangrande I della Scala provenienti dai Musei civici di Verona fino alle sculture di Nicola e Giovanni Pisano provenienti dal Museo Nazionale di San Matteo di Pisa e dalla Galleria Nazionale della Liguria a Genova e agli anni ravennati con il Maestro del Coro degli Scrovegni dalle collezioni del Mar, Giuliano da Rimini dal Museo della città  di Rimini e la Madonna in Trono con Bambino proveniente dal Museo del Louvre, che lo studioso Corrado Ricci ritenne essere la scultura che vegliava sopra la prima sepoltura di Dante e che per la prima volta, dopo 160 anni torna nella sua Ravenna. A chiudere il percorso la Mariegola della Scuola di Santa Maria e San Francesco dei Mercanti ai Frari del Minatore veneziano dalla Fondazione Cini di Venezia.

25«Pensare che i nostri meravigliosi mosaici bizantini – afferma il Sindaco di Ravenna Michele de Pascale – abbiano influenzato ed ispirato Dante nello scrivere gli ultimi canti del Paradiso ci suscita una grande emozione e un grande orgoglio. A partire da questa riflessione abbiamo voluto ripercorrere idealmente il viaggio dell’esilio del Poeta attraverso le opere d’arte che può aver visto con i suoi occhi nelle diverse città».

Tra i prestiti più illustri quelli delle Gallerie degli Uffizi.  Queste le parole del direttore Eike Schimidt: «Con due prestiti importantissimi, le Stimmate di San Francesco del Maestro della Croce 434, una delle opere più iconiche del francescanesimo e dell’arte medievale in generale, e del Polittico di Badia di Giotto di Bondone, le Gallerie degli Uffizi contribuiscono in maniera determinante a questa rassegna straordinaria sulla rivoluzione delle arti visive al tempo di Dante. Non solo. Questa esposizione affianca il prestito annuale di opere a tema dantesco dalle Gallerie degli Uffizi a Ravenna, istituito proprio in occasione del settecentenario dantesco».

Dalla coltivazione alla trasformazione: Engim-Marani inaugura aule e laboratori

Gli spazi della scuola professionale in via Romea Nord intitolati all’ex sindaco Fabrizio Matteucci. Investimento da un milione di euro

IMG 3164Nel complesso rurale dell’ex azienda agricola Marani, in via Romea Nord a Ravenna, è stata inaugurata oggi, 6 maggio, una nuova struttura che ospiterà i laboratori e le aule del corso “operatore agro-alimentare” della scuola professionale Engim (Ente Nazionale Giuseppini del Murialdo). Il nuovo fabbricato, con laboratorio di trasformazione e aule didattiche, è stato intitolato a Fabrizio Matteucci, sindaco di Ravenna dal 2006 al 2016, prematuramente scomparso nel febbraio 2020. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza di Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, Rina Giorgetti, direttore Engim Emilia Romagna e padre Antonio Teodoro Lucente, presidente nazionale Engim e presidente Fondazione Engim Emilia Romagna.

La sede Engim-Marani si estende su una superficie complessiva di oltre due ettari di terreno e comprende una casa colonica, sede distaccata degli uffici della scuola professionale, una grande struttura con laboratori e aule e due capannoni.

L’immobile (170 metri quadrati) inaugurato quest’oggi consentirà una sorta di filiera didattica, dalla produzione diretta alla trasformazione dei prodotti alimentari. All’interno sono stati allestiti: un laboratorio di trasformazione, una cucina completamente attrezzata, celle frigo, aule e spogliatoi.

Engim è divenuto proprietario dell’area nel 2017 con un investimento di un milione di euro quando l’azienda agricola sperimentale Mario Marani (nata come ente morale di diritto pubblico nel 1929 e il cui percorso si è via via esaurito soprattutto in virtù di una progressiva riduzione di contributi statali) era stata posta in vendita all’asta dal tribunale nell’ambito di una procedura di composizione di crisi da sovra indebitamento. Un secondo lotto dell’ex Marani, circa 7,5 ettari di terreno è stato aggiudicato alla società cooperativa agricola Cab Terra di Piangipane.

L’azienda Engim-Marani nasce con la finalità di promuovere il miglioramento delle produzioni agricole mediante lo studio e la sperimentazione delle tecniche più idonee, la dimostrazione e la divulgazione dei risultati ottenuti.

Cfse investe un milione per aumentare la produzione e ridurre consumi e rifiuti

L’impianto di Ravenna si estende su seimila mq e occupa 50 persone: ogni anno produce 11mila tonnellate di difenoli

CFSE E La Transizione Verso L'industria 4.0Un aumento della capacità produttiva del 10 percento annuo circa e un calo dei consumi energetici e della produzione di rifiuti pericolosi. Sono gli obiettivi dell’investimento da un milione di euro per l’aggiornamento dell’impianto della Camlin Fine Sciences Europe (Cfse) di Ravenna. L’azienda del petrolchimico produce, sulla base di una tecnologia proprietaria, circa 11mila tonnellate all’anno fra catecolo e idrochinone.

L’impianto difenoli è stato dotato di sistema Dcs – Distributed Control System – dai primi anni 2000 e ora, come spiega l’Ad Massimo Cupello Castagna, «è nata l’esigenza di aggiornare il Dcs per aumentarne la stabilità e, soprattutto, renderlo in grado interfacciarsi con nuovi software di controllo e dashboard. L’iter di upgrade previsto per il 2021 è stato progettato negli ultimi mesi e diventerà esecutivo entro l’anno».

Cfse ha in programma anche l’installazione di altri macchinari che saranno connessi al sistema in logica 4.0: in particolare una nuova scagliettatrice per catecolo e un nuovo sistema di abbattimento sfiati organici.

Camlin è anche impegnata in un progetto di riutilizzo degli scarti di lavorazione per la produzione di syngas tramite la tecnologia della gasificazione. Il programma, che l’azienda sta mettendo a punto in collaborazione con laboratori di ricerca nazionali ed esteri, si pone l’obiettivo di ridurre drasticamente il volume dei rifiuti destinati a recupero termico mettendo in atto una valorizzazione in ottica di economia circolare.

Nella sede Cfse di Ravenna lavorano 50 persone di cui 37 nell’impianto produttivo che si estende su una superficie di seimila mq e si qualifica come il maggior fornitore mondiale di difenoli e derivati.

Controlli alle imprese non toccate dalla pandemia: lavoratori irregolari in 7 su 15

In totale 43 persone occupate ma non inquadrate come previsto dalle normative

Foto GdF LavoroLa guardia di finanza ha controllato 15 aziende della provincia di Ravenna, che non rientrano nelle categorie colpite dall’emergenza sanitaria, e ha trovato 38 lavoratori in nero e 5 irregolari all’opera in 7 imprese. Almeno quattro di queste ultime dovranno fare i conti con la cosiddetta “maxi sanzione”, fino ad un massimo di 10.800 euro per ciascun lavoratore in nero, che si applica in caso di impiego, fino a trenta giorni, di lavoratori subordinati senza preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro ai competenti Centri per l’Impiego. Per loro verrà anche proposta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, prevista quando la forza lavoro impiegata in nero supera il 20 percento del totale dei lavoratori regolarmente assunti e trovati sul luogo di lavoro.

Nel dettaglio, la Tenenza di Lugo ha individuato un lavoratore in nero che operava in un’autocarrozzeria, mentre la Tenenza di Cervia ha scoperto altri due lavoratori in nero, rispettivamente di origini egiziane e bengalesi, in altrettante rivendite di frutta e verdura. In un altro caso, invece, la Compagnia di Faenza ha individuato una ditta operante nel settore delle pulizie, che non aveva correttamente registrato sul Libro Unico del lavoro i dati di 3 dipendenti, tutti italiani, trovati in servizio, mentre la prima Compagnia Ravenna ha scoperto 2 lavoratori di nazionalità marocchina assunti con un contratto part-time in un minimarket etnico, che in realtà sono risultati aver lavorato per molte più ore di quanto effettivamente contabilizzato.

Infine, sempre la prima Compagnia Ravenna ha individuato un’azienda operante nel settore delle vendite porta a porta, nei confronti della quale sono tutt’ora in corso più penetranti approfondimenti, che avrebbe impiegato più di 35 lavoratori, nella quasi totalità giovani italiani, che formalmente risultavano operare come lavoratori autonomi, mentre nei fatti sarebbero stati impiegati come lavoratori subordinati a tutti gli effetti, senza però che il loro datore di lavoro operasse nei loro confronti le prescritte ritenute previdenziali.

Il dispositivo messo in campo sull’intero territorio provinciale ha visto l’impiego di 24 pattuglie, per un totale di 63 finanzieri, di cui 18 impegnati presso l’area portuale.

Muore nel sonno 38enne all’ottavo mese di gravidanza. Aveva un altro figlio

Soccorsi vani anche per il bambino che aveva in grembo. Bagnara sotto shock

Federica MorsianiBagnara di Romagna è sotto shock per la notizia della scomparsa di Federica Morsiani, 38enne, mamma di un bambino di 8 anni, morta nel sonno all’ottavo mese di gravidanza.

È stato il marito ad accorgersi, all’alba di ieri (5 maggio), che la donna non respirava e a chiamare il 118. In ospedale, però, i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. Non c’è stato nulla da fare neppure per il piccolo che portava in grembo.

Secondo quanto scrive il Corriere Romagna in edicola oggi, la donna non avrebbe avuto alcuna patologia pregressa nota ed è risultata negativa al coronavirus. L’unica avvisaglia, un lieve malessere accusato il giorno prima.

Morsiani lavorava in biblioteca, per conto della cooperativa Il Mosaico di Mordano, che l’ha ricordata con un post su Facebook: «Forse lassù c’era bisogno di una mamma dolce e di un bambino puro. Maggio è il mese dedicato alla Madonna madre di tutte le madri. La aspetta per abbracciarla».

Sui social è intervenuto anche il sindaco di Bagnara, Riccardo Francone: «Ci sono eventi e prove terribili, che il cervello e il cuore non vorrebbero nemmeno immaginare. Oggi un macigno enorme è caduto su famiglie che conosciamo da una vita, su persone cui vogliamo molto bene e il loro dolore è diventato subito anche il nostro. Vorrei avere le parole giuste, vorrei essere un sollievo per loro, ma non è così, non potrò esserlo davanti a un dolore e un lutto così grandi. Posso solo testimoniare a nome mio e di tutta la comunità bagnarese, una vicinanza vera, un abbraccio sincero, una condivisione dell’animo».

L’incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti è la più bassa degli ultimi 6 mesi

Il dato provinciale aggiornato al 5 maggio è 114. In discesa anche i casi attivi: 1.377 al 3 maggio, il dato migliore da due mesi e mezzo. In totale somministrata la prima dose di vaccino a 100mila abitanti

L’incidenza dei nuovi casi di Covid ogni centomila abitanti in provincia di Ravenna è la più bassa degli ultimi sei mesi. Il dato aggiornato con i 63 nuovi contagi individuati oggi, 5 maggio, arriva a 114: per trovare un numero più basso bisogna andare al 27 ottobre quando era 113. In precedenza non era mai stata superiore.

Nella settimana compresa fra il 26 aprile e il 2 maggio sono stati individuati 525 casi (nella settimana 1-7 febbraio erano stati meno): il tasso di positività dei tamponi è sceso al 3,9 percento. Per trovare una percentuale più bassa bisogna andare a metà ottobre 2020.

Un altro dato che mostra il miglioramento dello scenario provinciale è quello dei casi attivi, cioè delle persone che hanno avuto un tampone positivo e stanno affrontando la malattia. Al 3 maggio, secondo l’Ausl, erano 1.377 di cui lo 0,87 percento ricoverati in terapia intensiva e il 7,5 percento ospedalizzati in altri reparti. Più di nove su dieci quindi stanno trattando la malattia con isolamento domiciliare. Il numero dei casi attivi era stato più basso l’ultima volta il 15 febbraio, due mesi e mezzo fa (il picco il 22 marzo: 4.762).

Il mese di aprile si è chiuso con 94 morti in provincia. A marzo erano stati 93, a febbraio erano stati 71. In totale dall’inizio della pandemia in provincia sono 1.019. Il numero comprende i ravennati ma anche i residenti fuori provincia ma morti in strutture sanitarie della provincia.

Prosegue la campagna vaccinale. L’ultimo aggiornato del 3 maggio, fornito dall’Ausl, parla di 103mila persone che hanno ricevuto la prima dose (di cui seimila dai medici di base e quindi nella quasi totalità si tratta di personale scolastico). Poco meno della metà (47mila persone) hanno completato il ciclo con la seconda somministrazione. A livello percentuale significa che il 26 percento della popolazione ha almeno un grado di immunizzazione. Restringendo il focus sugli over 80 la percentuale di vaccinati con due dosi in provincia è il 74,7 percento (36mila i residenti) mentre nella fascia di età 70-79 (40mila residenti) gli immunizzati completi sono l’11,4 percento.

Camion perde il carico e una lamiera colpisce un’auto: muore una donna

 

70536f17 61d3 4c5a Aa74 Bb1702ae2ae7Una donna di 70 anni è morta in un incidente avvenuto nel pomeriggio sulla Reale, tra Alfonsine e Glorie di Bagnacavallo.

A provocare l’incidente, una parte di un carico di lamiere persa da un furgone.

Una lamiera in particolare ha distrutto il parabrezza e causato la morte della donna, la pensionata Rosa Montanari. L’uomo alla guida, invece – il marito, il 77enne Oriano Capucci – è stato soccorso e trasportato in ospedale.

La coppia abitava a Masiera di Bagnacavallo.

 

Ravenna, sconti sugli assorbenti nelle farmacie comunali: «Il ciclo non è un lusso»

Il sindaco: «Diamo il buon esempio per bbattere la Tampon Tax»

Woman's Hand Holding A Clean Cotton TamponSu impulso dei Comuni soci dell’Azienda, da lunedì 10 maggio prenderà il via nelle farmacie comunali di Ravenna Farmacie la campagna di sensibilizzazione “Il ciclo non è un lusso”.

L’iniziativa si prefigge l’obiettivo di mettere in campo tutta una serie di azioni concrete per ridurre il costo economico di quello che è il ciclo mestruale di una donna, abbattendo l’aliquota Iva.

In Italia, infatti, i prodotti igienico sanitari femminili essenziali sono sottoposti all’Iva del 22%, cioè l’aliquota massima prevista dal sistema fiscale, utilizzata anche per i beni di lusso.

«Questi prodotti sono in realtà beni di prima necessità – si legge in una nota di Ravenna Farmacie – e come tali sarebbe più opportuno ricadessero all’interno dell’aliquota iva al 4%, destinata alle vendite di generi di prima necessità».

Per questo l’Azienda applicherà sugli assorbenti venduti nelle Farmacie comunali uno sconto significativo, di fatto riducendo l’impatto dell’Iva fino al livello proposto dai Comuni promotori dell’iniziativa, pari al 4%.

«Altri Comuni italiani hanno lanciato questa iniziativa per sensibilizzare il Governo su un tema che incide in maniera significativa sulle tasche delle donne italiane – sottolinea Bruna Baldassarri, presidente di Ravenna Farmacie -. Con questa campagna cerchiamo di sollecitare l’intera Provincia di Ravenna, confidando che un analogo provvedimento sia preso anche a livelli istituzionali più alti».

«Grazie a Ravenna Farmacie ci facciamo promotori di una campagna di sensibilizzazione per abbattere la tampon tax dando per primi il buon esempio – è il commento del sindaco Michele de Pascale – e augurandoci che il Governo adotti presto il provvedimento a livello nazionale. Ridurre o eliminare la tassazione sugli assorbenti è una scelta di equità sociale ed economica, poiché il ciclo mestruale non è un lusso, ma una condizione fisiologica. Complimenti a Ravenna Farmacie società che gestisce le farmacie comunali del nostro territorio per questa importantissima iniziativa».

Diciottenne sorpreso in casa con un chilo e mezzo di droga

Il ragazzo stava tentando di nascondere la marijuana sul tetto

MarijuanaLa polizia ha arrestato un 18enne con un chilo e mezzo di droga nella propria abitazione, nella periferia di Ravenna.

Gli agenti, in particolare, lo hanno sorpreso durante una perquisizione (avvenuta nel pomeriggio di ieri, 4 maggio) mentre era in soffitta e stava tentando di nascondere un involucro di plastica sul tetto.

All’interno dell’involucro gli agenti hanno trovato della marijuana che, insieme a quella ritrovata in camera da letto, è arrivata a pesare circa 1,5 kg. Ritrovati e sequestrati anche una bilancia di precisione e materiale per il confezionamento della droga.

Il 18ennne, un cittadino cinese in regola con le norme sul soggiorno e incensurato, è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria,  sottoposto agli arresti domiciliari in attesa del giudizio per direttissima.

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