domenica
17 Agosto 2025

Il ministro del Turismo a Ravenna – FOTO – Donati: «Sempre più pronto a candidarmi»

L’albergatore ha incontrato Garavaglia e ha confermato la propria disponibilità a correre alle prossime Amministrative

Morrone Garavaglia De Pascale
Il ministro con Morrone e De Pascale

Il ministro del Turismo, il leghista Massimo Garavaglia, ha fatto tappa a Ravenna, visitando il centro storico accompagnato dal segretario della Lega Romagna Jacopo Morrone e dal sindaco Michele de Pascale.

A incontrare il ministro anche l’albergatore ravennate Filippo Donati, presidente regionale di Assohotel, che ne ha approfittato di fatto per confermare la propria disponibilità a candidarsi a sindaco alle prossime amministrative di Ravenna, con il sostegno del centrodestra (senza l’appoggio, però, al momento, di Forza Italia).

Filippo Donati Ministro
Donati (a destra) con il ministro

«Da albergatore – commenta Donati sui social – l’ho ringraziato per il lavoro che sta svolgendo. In questo momento di grande difficoltà per il settore turistico l’ho invitato a starci a fianco per la ripartenza, che speriamo sia imminente. Sono convinto che la nostra Ravenna abbia enormi potenzialità inespresse proprio in questo settore. Con questa convinzione, e grazie anche ai vostri innumerevoli messaggi di incoraggiamento mi sento sempre più motivato a spendermi per la nostra città».

Ha perso le gambe in un incidente stradale, oggi fa il pizzaiolo: «Una sfida»

Federico Bracci lavora e gestisce con il suo socio un locale di Villanova di Bagnacavallo: «La disabilità è solo nella testa»

Federico Bracci OkIn queste ultime settimane sta facendo il giro del web la storia di Federico Bracci, 29enne ravennate che l’anno scorso ha perso entrambe le gambe in un terribile incidente quando era in sella alla propria moto fra San Pancrazio e Godo.

Il giovane non si è però perso d’animo, diventando un vero e proprio esempio. «La vita mi ha messo davanti a una sfida – ha commentato sui social -: io l’ho accettata. La disabilità è solo nella testa e una soluzione si trova sempre».

Bracci, infatti, pochi giorni dopo essere uscito dall’ospedale ha ricominciato a lavorare. Gestisce e fa il pizzaiolo alla pizzeria Il Borghetto di Villanova di Bagnacavallo, insieme al suo socio Alessandro Gentili, che per permettere a Bracci di lavorare ha studiato e realizzato una sedia scorrevole posizionata a ridosso del bancone e del piano di lavoro della pizzeria.

Più di 80 vetrine spente in centro a Ravenna – FOTO – «Servirebbe legge per affitti»

Il nostro sopralluogo tra i negozi del cuore della città. L’assessore: «Lavoriamo per renderlo vivo»

“Per due mesi abbiamo visto vetrine spente. Adesso aiutaci a tenerle accese. Scegli i negozi della tua città”. Si legge ancora sugli adesivi rimasti sulle vetrine del centro di Ravenna. I due mesi sono poi diventati di più, da quel marzo del 2020 in cui è iniziato l’incubo. E non tutte le vetrine sono stata riaccese. Una quindicina le imprese del centro che hanno alzato bandiera bianca a causa del Covid. Serrande abbassate che si vanno ad aggiungere a quelle che già lo erano prima della pandemia.

Durante un nostro sopralluogo, nel primo giorno di zona arancione, ne abbiamo contate più di 80 (una cinquantina sono nella gallery qui sotto) limitandoci solo nell’area pedonale del centro storico e in alcune vie nei suoi pressi che rientrano comunque nella tradizionale passeggiata di ravennati e turisti.

Dalle poche chiusure delle strade più centrali, Cavour e IV Novembre, allo stillicidio in alcune vie che nel tempo hanno sofferto anche una viabilità cittadina poco funzionale, per usare un eufemismo, come D’Azeglio e Paolo Costa, dove se ne contano quasi una quindicina. In sofferenza anche la zona di via Diaz (dove però sono in arrivo nuove aperture) e via Antica Zecca, così come l’area vicino all’ex anagrafe, anch’essa in stato di abbandono.

E anche la nuova piazza Kennedy non ha fatto certo rinascere il commercio, con due locali sfitti lato via D’Azeglio, anche se va sottolineato come si appresti però ad aprire il quarto locale nel giro di pochi metri quadrati, una pizzeria gourmet di fianco al Fellini.

E le nuove aperture, comunque, non sono mancate neppure in questi mesi complicati: dal panificio-pasticceria Tre Sorelle – con addirittura due inaugurazioni nel giro di poco tempo tra via IV Novembre e via Diaz – fino al negozio di articoli e abbigliamento sportivi Betta Store (sempre in via Diaz) e a quello di abbigliamento e accessori che aprirà a breve a due passi da piazza Caduti (di fianco allo storico bar Alex & Paul che invece chiuderà i battenti a fine mese), frutto della prima iniziativa imprenditoriale di una giovane coraggiosa. Aspettando un marchio prestigioso come Gaudenzi e l’arrivo di un piccolo supermercato Pam al posto della libreria Gulliver.

«Dimostrazione che il centro di Ravenna è ancora molto attrattivo – commenta l’assessore al Commercio del Comune, Massimo Cameliani – anche perché lo abbiamo reso vivo e fruibile grazie ad alcune iniziative come il nuovo regolamento dei dehor e l’ampliamento del suolo pubblico a disposizione dei locali, che verrà prorogato anche in questa stagione e secondo le indicazioni del sindaco De Pascale dovrà restare anche superata la pandemia. Perché un centro più frequentato è un vantaggio per tutti, negozi compresi».

Ma il Comune, per evitare nuove chiusure, potrebbe agire sul costo degli affitti, problema annoso per qualsiasi attività che voglia mettere radici in centro storico e non solo? «Meglio intervenire sulla Tari – risponde Cameliani –, come abbiamo fatto. Iniziative sugli affitti rischierebbero di agevolare solo i proprietari, senza essere risolutive per i negozianti. Piuttosto il tema dovrebbe essere al centro di un provvedimento nazionale, come penso in maniera utopistica da sempre: una legge che possa prevedere limiti agli affitti commerciali, differenziati per città. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo dato il buon esempio, riducendo in questi mesi di pandemia il canone per le attività che sono in affitto in spazi di proprietà del Comune di Ravenna».

Cameliani, assessore al Commercio dal 2015, ci fornisce infine la sua ricetta per il rilancio del settore. «A fare la differenza saranno la qualità e l’innovazione. Lo sforzo di giovani che si vorranno buttare, con spirito di iniziativa, creatività e che sappiano sfruttare anche il canale on line. E per quanto riguarda il centro di Ravenna in particolare aspettiamo il ritorno del turismo. E delle crociere: ci sono buone prospettive e il ritorno dei crocieristi porterà una clientela di alto livello anche per la rete commerciale della nostra città».

Vietava all’ex ragazza di usare Instagram. Poi la minaccia: «Ti sfiguro». Arrestato

Giovane ravennate fermato a scuola dai carabinieri per stalking

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Foto di repertorio

Un ragazzo ravennate appena maggiorenne è stato arrestato per stalking, fermato dai carabinieri quando stava entrando a scuola, mercoledì mattina.

Il giovane, secondo l’accusa, non si era mai rassegnato alla fine della relazione sentimentale con una sua coetanea. Continuando a inviarle messaggi, anche sui suoi profili social, e a chiamarla. Più volte – si legge nella nota inviata alla stampa dai carabinieri – aveva manifestato la sua gelosia con vere e proprie minacce rivolte alla sua ex-fidanzata. Nello specifico le avrebbe chiesto di non frequentare nessuno e di non postare altre foto su Instagram. Il ragazzo era arrivato inoltre a controllarle il numero dei contatti memorizzati nel telefono. Fino a minacciare di volerle sfigurare il viso con dell’acido.

Temporaneamente agli arresti domiciliari, il ragazzo durante la convalida dell’arresto ha ammesso gli addebiti contestatigli.

Il giudice ravennate, al termine dell’udienza, ha disposto nei suoi confronti l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima.

Scuole, spostamenti, ristoranti, spettacoli, sport: le riaperture dal 26 aprile

Il piano annunciato dal Governo, che ora dovrà essere formalizzato nel prossimo decreto

Tavolini Centro Ravenna Via NovembreDalle scuole in presenza ai ristoranti all’aperto, fino alle palestre e poi gli spostamenti tra regioni: il Governo ha tracciato la road map per la ripartenza del Paese. Ecco alcune delle misure annunciate che dovrebbero essere contenute nel prossimo decreto, in vigore dal 26 aprile, in una sintesi a cura di Ansa.it.

ZONA GIALLA – Viene ripristinata dopo oltre un mese di stop. Ma con dei cambiamenti rispetto al passato. Tra questi, la possibilità di spostarsi liberamente tra regioni classificate in questo colore e la ripresa di diverse attività, soprattutto all’aperto a partire dal 26 aprile.

SCUOLA – In zona gialla e arancione tutte le scuole saranno in presenza. In zona rossa lezioni in presenza fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività si svolgerà almeno al 50% in presenza.

PASS – Il nuovo decreto prevede l’stituzione di un ‘pass’ che attesti la sussistenza di una delle seguenti condizioni: avvenuta vaccinazione, esecuzione di un test covid negativo in un arco temporale da definire, avvenuta guarigione dal Covid. Chi ottiene il pass ha la possibilità di spostarsi liberamente in tutto il territorio nazionale e di accedere a determinati eventi – culturali e sportivi – riservati ai soggetti che ne sono muniti.

MOBILITÀ – Gli spostamenti saranno consentiti dal 26 aprile tra regioni gialle. Tra regioni di colori diversi lo spostamento sarà possibile con il “pass”, che di fatto anticiperebbe sul territorio nazionale il “green pass” europeo previsto a giugno nell’Ue e che in quel caso prevederà lo spostamento tra Paesi dell’Unione. In tutte le zone il coprifuoco dovrebbe restare alle 22.

RISTORANTI E BAR – In zona gialla, dal 26 aprile a tutto il mese di maggio, sarà possibile pranzare o cenare solo nei luoghi di ristorazione con tavoli all’aperto. Dal primo giugno si mangia nei ristoranti con tavoli al chiuso solo a pranzo. In zona arancione sarà mantenuta la sola possibilità di asporto, così come in quella rossa.

TEATRI, CINEMA, MUSEI E FIERE – Dal 26 aprile teatri, cinema e spettacoli tornano ad essere consentiti in zona gialla all’aperto. Al chiuso gli spettacoli saranno consentiti con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio. Musei aperti in zona gialla. Le attività fieristiche riapriranno il primo luglio.

PALESTRE – Dal 26 aprile saranno consentiti gli sport all’aperto mentre il primo giugno riapriranno al chiuso anche le palestre.

LIDI, TERME, PARCHI TEMATICI E PISCINE – Le piscine all’aperto riapriranno il 15 maggio e per la stessa data dovrebbe essere prevista per gli stabilimenti balneari. Dal primo luglio ripartono gli stabilimenti termali e parchi tematici.

Veleno nella pasta, muore il compagno della madre: fermato un 19enne faentino

Il ragazzo si è costituito nella notte. La donna salva per aver mangiato poco

Ha messo il veleno nella pasta al salmone che lui stesso aveva cucinato per la cena: il patrigno è morto e la mamma è ricoverata in gravi condizioni. Con queste accuse Alessandro Asoli, un 19enne di Faenza, è stato fermato nella notte tra giovedì e venerdì a Bologna per omicidio.

Il giovane, che pare soffra di problemi psichici, non avrebbe agito d’impulso ma pianificato da giorni l’assassinio. Il nuovo compagno della madre, 57 anni, è morto mentre la madre 56enne è ricoverata in rianimazione al Maggiore di Bologna, ma sembra non in pericolo di vita. I fatti sono avvenuti poco dopo le 21 di giovedì sera in un appartamento in via Costituzione a Ceretolo di Casalecchio di Reno, nel Bolognese.

Il patrigno avrebbe consumato l’intero piatto mentre la madre solo metà porzione e questo le avrebbe salvato la vita. La donna, spaventata, è riuscita a gridare aiuto dalla finestra del terzo piano dell’abitazione dove vive.

Una vicina, sentendo delle urla provenire dall’appartamento, ha avvisato i carabinieri. Poco dopo il portone d’ingresso si è aperto ed è uscita la donna in stato confusionale, accompagnata da due cagnolini, che diceva: «Ci ha avvelenato, ha ucciso il mio compagno».

Nel frattempo il 19enne era uscito di casa. La “caccia all’uomo” è durata meno di due ore: alle 23 il giovane è stato bloccato nei pressi dell’abitazione della nonna materna e ha subito manifestato l’intenzione di costituirsi.

Lungo il tragitto, aveva gettato il telefonino, che aveva messo offline per non essere rintracciato. Portato in caserma, è stato fermato per omicidio e tentato omicidio, e interrogato dal pm di Bologna Rossella Poggioli.

I militari, entrati nell’appartamento, hanno trovato il patrigno disteso sul divano e con le gambe appoggiate sulla spalliera. Ne è stata poi accertata la morte. I vicini, in lacrime, hanno raccontato di aver visto il giovane fuggire a piedi nudi e con un paio di scarpe in mano. (fonte AGI)

A Marina di Ravenna ora può nascere la “cittadella delle scienze marine”

Via libera al progetto di recupero dell’ex stabulario. Si potranno ospitare oltre cento tartarughe marine

Stabulario Marina Di Ravenna
L’ex stabulario di Marina

È stata accolta da parte dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centro-settentrionale la richiesta di concessione dell’area dell’ex stabulario di Marina di Ravenna al centro ricerche Cestha, che già può contare sui vicini locali dell’ex mercato del pesce.

Il progetto confermato dall’Autorità portuale prevede la realizzazione di uno degli hub legati alla “ricerca blu” più grandi a livello nazionale. Cestha potrà infatti contare nei prossimi anni su oltre 3.000 metri quadrati nei quali sviluppare i molteplici filoni di ricerca.

Cestha«Particolare rilevanza – si legge in una nota inviata alla stampa dal centro – sarà data al comparto di tutela delle tartarughe marine: grazie ai nuovi spazi e a due progetti di ricerca sulla tutela di questa specie protetta in corso in collaborazione con i pescatori professionali, si potranno ospitare oltre un centinaio di esemplari contemporaneamente, tutti mantenuti in vasche di grossi volumi. Parallelamente prenderà piede la costruzione di un laboratorio veterinario all’avanguardia, che vedrà sviluppare tecniche innovative di terapia la cui sperimentazione è già stata avviata in questi anni».

Grazie alla vicinanza della nuova struttura al vecchio mercato del pesce, l’obiettivo è quello di creare «una sorta di “cittadella delle scienze marine” in cui si potranno visitare, attraverso percorsi didattici e turistici, aree diversificate per la conoscenza di progetti finalizzati allo sviluppo e ricerca di nuove tecnologie per la pesca e difesa del mare, e cura delle specie a rischio».

Consolidato e confermato anche lo stretto legame di collaborazione con la marineria di pesca locale e con la Cooperativa La Romagnola, grazie alla quale i ricercatori hanno potuto insediarsi nell’attuale sede, così come è confermato il filone di ricerca legato alla sostenibilità della cozza selvatica di Marina di Ravenna, che sarà a brevissimo certificata da un marchio collettivo.

Con la concessione dell’ex stabulario – termina la nota inviata alla stampa – «Cestha potrà implementare anche altri importanti progetti in materia ambientale, con evidente beneficio sul territorio e con l’assunzione di giovani laureati».

Covid, 164 nuovi contagi e altri 6 anziani morti con il virus a Ravenna

 

Sono 164 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dati aggiornati alle 12 di oggi, 16 aprile).

Si tratta di 72 maschi e 92 femmine; 57 asintomatici e 107 con sintomi; 162 in isolamento domiciliare e 2 ricoverati.

I tamponi eseguiti sono stati 1.915.

Oggi la Regione ha comunicato 6 decessi “ravennati”: una donna di 83 anni e cinque uomini (uno di 82 residente in provincia di Forlì-Cesena e quattro di 91,88, 87 e 76 anni). Sono state comunicate circa 90 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 16 APRILE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 356.159  casi di positività, 1.275 in più rispetto a ieri, su un totale di 24.710 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,1%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.362 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 279.482.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 64.120 (-1.129 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 61.442 (-1.031), il 95,8% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 42 nuovi decessi: 5 a Parma (tre donne di 93, 88 e 60 anni e due uomini di 87 e 79); 5 nella provincia di Reggio Emilia (due donne di 85 e 73 anni;  tre uomini di 92,82 e 77 anni); 6 in provincia di Modena (una donna di 96 anni; cinque uomini  di 89, 85, 78, 63 e 54 anni); 13 in provincia di Bologna (cinque donne: una di 91 anni residente a Imola e quattro di 96, 83, 82 e 79 anni; otto uomini di 91,90, 89, 88, 87, 77, 73 e 57 anni); 2 nel ferrarese (una donna di 57 e un uomo di 78 anni); 6 in provincia di Ravenna (una donna di 83 anni e cinque uomini: uno di 82 residente in provincia di Forlì-Cesena e quattro di 91,88, 87, 76 anni); 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 96 anni e un uomo di 82 anni residente in provincia di Ravenna); 2 nel riminese (una donna di 79 e un uomo di 71 anni). Si segnala inoltre il decesso di una donna di 73 anni diagnosticata a Cesena ma residente fuori Emilia-Romagna. Nessun decesso in provincia di Piacenza.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 12.557.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 313 (+1 rispetto a ieri), 2.365 quelli negli altri reparti Covid (-99).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 10 a Piacenza (invariato), 34 a Parma (+2), 31 a Reggio Emilia (+1), 60 a Modena (+1), 77 a Bologna (-1), 13 a Imola (-1), 39 a Ferrara (-1), 12 a Ravenna (-1), 8 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (+1) e 23 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 22.340 a Piacenza (+26 rispetto a ieri, di cui 18 sintomatici), 24.961 a Parma (+67, di cui 40 sintomatici), 42.837 a Reggio Emilia (+140, di cui 74 sintomatici), 60.786 a Modena (+213, di cui 137 sintomatici), 76.524 a Bologna (+288, di cui 211 sintomatici), 12.047 casi a Imola (+29, di cui 16 sintomatici), 21.892 a Ferrara (+87, di cui 33 sintomatici), 28.068 a Ravenna (+164, di cui 107 sintomatici), 15.160 a Forlì (+96, di cui 58 sintomatici), 17.818 a Cesena (+55, di cui 42 sintomatici) e 33.726 a Rimini (+110, di cui 54 sintomatici).

Dal 26 aprile torna la zona gialla. All’aperto ristoranti operativi anche a cena

Scuole in presenza, via libera allo sport

Fricando TavoliniLa zona gialla torna dal 26 aprile, le scuole riaprono in presenza completa in zona gialla e arancione. Così come i ristoranti, all’aperto, sia a pranzo che a cena.

Sono le novità annunciate dal premier Mario Draghi in relazione alle riaperture decise dalla cabina di regia.

Dal 26 aprile saranno consentiti anche gli spettacoli all’aperto, così come gli eventi sportivi.

E più avanti, il ministro Speranza ha annunciato l’intenzione di riaprire le piscine all’aperto dal 15 maggio, le palestre dall’1 giugno, le fiere dall’1 luglio.

Festa di laurea “abusiva” in giardino: multe da 400 euro dei vigili

La polizia locale intervenuta a seguito di una chiamata. Alcuni partecipanti sono riusciti a scappare

23 Post 2206171201A seguito di una chiamata pervenuta presso la propria sala operativa, la Polizia Locale di Cervia è intervenuta in orario serale in una abitazione privata nel cui cortile era stato segnalato un assembramento.

All’arrivo della pattuglia sul posto alcune persone sono riuscite ad allontanarsi, ma in seguito al controllo eseguito dagli agenti sono state trovate tavole imbandite ed è stato accertato che era in corso una festa di laurea.

Gli agenti sono quindi riusciti a identificare nove presenti ed è stata verificata anche la presenza di persone provenienti da fuori Comune.

Il personale di polizia ha immediatamente interrotto la festa, elevando verbali per 400 euro, come da norme anti Covid.

«Siamo consapevoli che le stringenti norme anticontagio dettate dalla pandemia del Covid-19 ci hanno proiettato da oltre un anno in una realtà che è sempre più difficile per tutti – commenta il comandante della Polizia Locale di Cervia Sergio Rusticali – e capiamo anche il generale senso di frustrazione della popolazione. Purtroppo però dobbiamo renderci conto che l’emergenza non è ancora finita. Il sacrificio di tante attività commerciali e imprenditoriali  di cui conosciamo bene la situazione dovuta alla chiusura e gli sforzi di tutti i cittadini, non possono essere vanificati da situazioni come quella verificatasi, seppur avvenuta in ambito privato.  Il nostro compito continua a essere quello di far rispettare le norme, sia per consentire una diminuzione significativa dei contagi che ci permetta di uscire da questa situazione surreale, sia per rispetto nei confronti di tutti quelli che le hanno sempre seguite con grande senso civico».

Esposto del collegio sindacale, il tribunale revoca il cda di Sirio Spa

La società ravennate (anche del Burger King) quotata in borsa ha perso 14 milioni di euro nel 2020

Foto Sirio 16 13 58 24 777932Il tribunale di Bologna, sezione imprese, ha disposto la revoca del cda di Sirio Spa, quotata nel segmento Aim di Borsa Italiana, a seguito di un esposto denuncia da parte del collegio sindacale.

Lo rende noto un’agenzia dell’Efa, European Food Agency.

La società di Ravenna è un importante operatore della ristorazione in concessione con 90 punti vendita in Italia e 700 lavoratori, gestendo in particolare bar e ristoranti all’interno di ospedali, ma anche nella aree di servizio autostradali con il brand SirioGrill e negli aeroporti, oltre che franchisee di Burger King.

Il provvedimento, che conclude segnalando la presenza di gravi irregolarità di gestione e rischio di continuità aziendale, nomina un amministratore giudiziario. Il titolo da mercoledì 14 aprile è sospeso.

Nel 2020 – citiamo sempre l’agenzia di Efa – Sirio a causa della pandemia ha registrato una riduzione dei ricavi del 40 percento circa rispetto ai 72,2 milioni di euro del 2019 e una perdita di 14,1 milioni. Proprio mercoledì il cda aveva approvato il nuovo piano industriale per gli esercizi 2021-2025 che prevede il “superamento dell’attuale crisi sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19 e un recupero di redditività, soprattutto attraverso la riduzione dei costi per personale, merci e materiali di consumo e spese generali”. La società prevede un ritorno ai livelli pre-pandemia a partire dalla metà del secondo trimestre 2022. È confermata la previsione di apertura nel secondo semestre 2021 di 12 punti vendita e nel primo semestre 2022 di 8 punti vendita, trattandosi di aperture conseguenti a gare già aggiudicate. Il nuovo Piano Industriale tiene anche conto dei 4 punti vendita acquisiti il 25 marzo 2021 da Arturo Srl.

Nel suo ricorso, il Collegio sindacale aveva prospettato una serie di asserite irregolarità attinenti – citiamo sempre Efa – alla inadeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi, contabili e di controllo interno, nonché delle procedure adottate dalla Società, ad irregolarità contabili, ad una indagine penale su una asserita sotto-fatturazione, a contrasti con gli organi di controllo interni ed esterni e ostacoli all’attività degli stessi, a dubbi sull’integrità del capitale sociale e sulla sussistenza della continuità aziendale, ad operazioni con parti correlate, alla violazione della disciplina degli obblighi previsti dalla normativa sull’attività di direzione e coordinamento, alla mancata comunicazione di informazioni price sensitive e di operazioni con parti correlate, e alla mancata verifica dell’esistenza per la qualifica di emittente diffuso.

 

Dopo il caso No Vax, il sindaco vieta altre manifestazioni in piazza del Popolo

Interdette anche quelle attigue. Resta disponibile piazza Kennedy

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Una foto della piazza No Vax pubblicata sul profilo Fb del sindaco di Ravenna

Nelle giornate di domani, sabato 17 aprile, e domenica 18, a Ravenna le piazze del Popolo, dell’Aquila, Unità d’Italia e Luigi Einaudi saranno interdette alle manifestazioni pubbliche.

Lo stabilisce un’ordinanza firmata dal sindaco Michele de Pascale, presa a pochi giorni dalla manifestazione no vax in piazza del Popolo, con diverse persone multate per essere senza mascherina.

Il provvedimento «è finalizzato a contenere e contrastare emergenze sanitarie e di igiene pubblica – si legge in una nota del Comune – ed è stato assunto al termine di una valutazione collegiale in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi ieri in Prefettura».

«Premesso che, giustamente, né il Comune, né la Prefettura né la Questura possono andare oltre quanto previsto dalla legge in relazione allo svolgimento di manifestazioni pubbliche – dichiara il sindaco Michele de Pascale – altrettanto giustamente e doverosamente sono chiamati ad operare, ciascuno nell’alveo delle proprie caratteristiche e competenze, affinché queste si svolgano in sicurezza, a tutela della salute e dell’incolumità di tutti. Per questo come Amministrazione comunale, in vista di una nuova manifestazione dopo quella di sabato scorso, durante la riunione di ieri del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica abbiamo chiesto la presenza di un numero di uomini e donne appartenenti alle forze di pubblica sicurezza tale da poter sanzionare tutte le persone che mettessero in atto comportamenti contrari alla legge e alle norme anti Covid, mettendo a disposizione naturalmente il personale della nostra Polizia locale. Sempre in tale sede abbiamo convenuto che la presenza di manifestazioni in piazza del Popolo e nelle piazze immediatamente limitrofe, per la loro natura di snodi del traffico pedonale del centro storico, può rappresentare, soprattutto ora che con il passaggio in zona arancione i negozi sono aperti, un elemento di rischio sanitario, sia per i cittadini che volessero recarsi nelle attività commerciali che per i partecipanti alla manifestazione. Mentre altre piazze cittadine, come ad esempio piazza Kennedy, presentano spazi molto più ampi, sono meno soggette a un traffico pedonale di attraversamento e i pubblici esercizi che vi si trovano sono in questa fase purtroppo chiusi».

«L’auspicio – conclude il sindaco – è quello che questa misura, anche in virtù di un atteso miglioramento della condizione sanitaria, si renda necessaria per il minor tempo possibile; ma sono comunque convinto che tutti possano comprendere come sia naturale che l’esercizio del diritto di manifestazione, ovviamente nel rispetto delle regole, si concili con la sua espressione nei luoghi più sicuri che la città può offrire».

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