Esposto del collegio sindacale, il tribunale revoca il cda di Sirio Spa

La società ravennate (anche del Burger King) quotata in borsa ha perso 14 milioni di euro nel 2020

Foto Sirio 16 13 58 24 777932Il tribunale di Bologna, sezione imprese, ha disposto la revoca del cda di Sirio Spa, quotata nel segmento Aim di Borsa Italiana, a seguito di un esposto denuncia da parte del collegio sindacale.

Lo rende noto un’agenzia dell’Efa, European Food Agency.

La società di Ravenna è un importante operatore della ristorazione in concessione con 90 punti vendita in Italia e 700 lavoratori, gestendo in particolare bar e ristoranti all’interno di ospedali, ma anche nella aree di servizio autostradali con il brand SirioGrill e negli aeroporti, oltre che franchisee di Burger King.

Il provvedimento, che conclude segnalando la presenza di gravi irregolarità di gestione e rischio di continuità aziendale, nomina un amministratore giudiziario. Il titolo da mercoledì 14 aprile è sospeso.

Nel 2020 – citiamo sempre l’agenzia di Efa – Sirio a causa della pandemia ha registrato una riduzione dei ricavi del 40 percento circa rispetto ai 72,2 milioni di euro del 2019 e una perdita di 14,1 milioni. Proprio mercoledì il cda aveva approvato il nuovo piano industriale per gli esercizi 2021-2025 che prevede il “superamento dell’attuale crisi sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19 e un recupero di redditività, soprattutto attraverso la riduzione dei costi per personale, merci e materiali di consumo e spese generali”. La società prevede un ritorno ai livelli pre-pandemia a partire dalla metà del secondo trimestre 2022. È confermata la previsione di apertura nel secondo semestre 2021 di 12 punti vendita e nel primo semestre 2022 di 8 punti vendita, trattandosi di aperture conseguenti a gare già aggiudicate. Il nuovo Piano Industriale tiene anche conto dei 4 punti vendita acquisiti il 25 marzo 2021 da Arturo Srl.

Nel suo ricorso, il Collegio sindacale aveva prospettato una serie di asserite irregolarità attinenti – citiamo sempre Efa – alla inadeguatezza degli assetti organizzativi, amministrativi, contabili e di controllo interno, nonché delle procedure adottate dalla Società, ad irregolarità contabili, ad una indagine penale su una asserita sotto-fatturazione, a contrasti con gli organi di controllo interni ed esterni e ostacoli all’attività degli stessi, a dubbi sull’integrità del capitale sociale e sulla sussistenza della continuità aziendale, ad operazioni con parti correlate, alla violazione della disciplina degli obblighi previsti dalla normativa sull’attività di direzione e coordinamento, alla mancata comunicazione di informazioni price sensitive e di operazioni con parti correlate, e alla mancata verifica dell’esistenza per la qualifica di emittente diffuso.

 

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