giovedì
21 Agosto 2025

La lista degli albergatori al Comune: ecco come utilizzare la tassa di soggiorno

In una lettera inviata a sindaco e assessore anche gli interventi urgenti da realizzare nei lidi

Galla Placidia
Turisti tra San Vitale e Galla Placidia

Come rilanciare il turismo dopo un anno di pandemia? I presidenti di Federalberghi e Assohotel di Ravenna, rispettivamente Raffaele Calisesi e Filippo Donati, dopo un confronto con gli associati hanno individuato una serie di proposte su come utilizzare i proventi dell’imposta di soggiorno, formalizzate attraverso una lettera inviata a sindaco e assessore al Turismo del Comune.

Ecco di seguito tutte le proposte, sintetizzate in una nota inviata alla stampa, che qui riportiamo integralmente:

  • Supporto economico per navetta da aeroporto Forlì a Ravenna e ritorno con prenotazione obbligatoria cercando le forme di cofinanziamento con le risorse pubbliche come ad es. la LR n 41/97.
  • Valutazione nuove modalità di collegamento con aeroporto Bologna in seguito alla messa in opera del people mover e potenziamento collegamenti ferroviari con verifica e calcolo della rottura del carico.
  • Sviluppare iniziative (eductour e informazioni turistiche) in tutte le destinazioni dell’aeroporto di Forlì con operatori turistici e giornalisti anche per promuovere il brand “Ravenna e le sue spiagge”. Analoghe iniziative anche con gli aeroporti di Rimini e Bologna.
  • In funzione della data della possibile riapertura al turismo delle regioni italiane, allorquando sarà ufficializzata, si chiede una forte campagna promozionale per il nostro territorio per favorire la capacità di attrattività dei lidi e della città d’arte anche in coordinamento con Apt servizi e destinazione Romagna.
  • Completamento progetto di installazione di segnaletica di promozione turistica e della destinazione “Ravenna e le sue spiagge” sulle direttrici di accesso al territorio quali autostrade, principali vie di accesso ecc. già presentato agli assessori al turismo e viabilità per il completamento con sei cartelli mancanti.
  • Realizzazione di un sito informativo in chiave turistica visualizzabile su smartphone per coloro che soggiornano nel territorio che promozioni, oltre a quanto già presente nel sito del Comune, gli eventi più rilevanti del momento. Per questo sarebbe utile anche mettere online la pubblicazione Welcome Ravenna.  A questo proposito visto il buon lavoro presentato dall’assessorato al turismo negli ultimi incontri, sarebbe utile trasformare questo lavoro in video esperienziali o altro materiale che possano essere proposti sia dagli imprenditori turistici ai loro clienti sia come materiale istituzionale.
  • Coinvolgimento di Diocesi, Opera di Religione, Fondazione Ravenna Manifestazioni, Ravenna Antica e polo museale dell’Emilia Romagna in un apposito tavolo di confronto affinché siano coordinati gli sforzi di promozione del territorio e dei siti Unesco.
  • Dare seguito al punto precedente mediante la realizzazione di cartellonistica digitale nei punti strategici della città e dei lidi che potranno essere individuati dall’amministrazione e discussi con le associazioni del settore ricettivo.
  • Rafforzare i periodi di bassa stagione per la città d’arte (novembre–febbraio) e dei lidi maggio e settembre con idonee iniziative ed eventi in ambito culturale, sportivo e turistico nonché attuare un’idonea campagna promozionale (anche a mezzo stampa e Tv) non appena la situazione epidemiologica garantirà la mobilità tra regioni. Sarebbe utile individuare una apposita metodologia che favorisca l’apporto di iniziative in tal senso anche proposte da privati.
  • Particolare attenzione al decoro urbano sotto il profilo della gestione delle aree verdi e della raccolta rifiuti e uniformare i presidi per la raccolta rifiuti (es. unico cestino per il centro storico della città). Su questa tematica riterremmo utile un coordinamento tra assessorato al turismo con gli assessorati competenti.
  • Favorire nelle assegnazioni dei contributi dell’amministrazione comunale quelle iniziative che si prefiggono l’animazione serale della città e dei lidi, mediante il coinvolgimento dei giovani che possano esibirsi in piccoli concerti o attività d’intrattenimento. Questo potrebbe avvenire anche mediante un algoritmo che preveda numero di visitatori/ospiti ed altri dati che ne riportino il “peso” turistico. Utile anche una valutazione ex post dovrebbe dell’iniziativa.
  • Effettuare annualmente interventi di manutenzione dell’arredo pubblico, dei marciapiedi, delle piste ciclabili nella città e nei lidi con particolare attenzione alla sostituzione dei materiali deteriorati, ammalorati e obsoleti. Per i lidi occorre un piano straordinario per la messa in sicurezza delle strade rovinate e rese pericolose per il transito di mezzi e pedoni dalle radici dei pini in particolare a Marina di Ravenna, Marina Romea, Punta Marina, Lido di Classe e Lido Adriano. Su questa tematica riterremmo utile un coordinamento tra gli assessorati competenti e le associazioni trovando anche momenti di collaborazione con le delegazioni territoriali.

La lettera, di conseguenza, segnala nel dettaglio gli interventi ritenuti urgenti in vista della prossima stagione nei lidi:

  • Lido di Savio: Viale Romagna; ripristino del degrado del marciapiede, della pista ciclabile e della sede stradali;
    Radici: mettere in sicurezza le strade e marciapiedi danneggiati dai pini che provocano inciampi pericolosi lungo i marciapiedi, buche nella sede stradale e nella pista ciclabile così come su alcuni incroci stradali.
  • Marina Romea Marina Romea: problema principale degrado delle strade e dei marciapiedi, quando realizzati, dalle radici degli alberi.
    Oltre a ciò si chiede:
    – maggior presenza di bidoni nella zona della valle e conseguente controllo e smaltimento dei rifiuti. Ogni volta i pochi cestini presenti sono sempre pieni stracolmi e la gente finisce per abbandonare i rifiuti per terra.
    – manutenzione più costante della valle.
    – mettere in sicurezza il parco per bambini in viale Italia con il posizionamento dei cancelli a protezione delle uscite di questi sulla strada.
    – risolvere l’inadeguatezza dei collegamenti con Ravenna in bassa stagione e nei giorni festivi.
  • Lido Adriano: nell’ambito dell’intervento di riqualificazione di fondo del marciapiede e illuminazione di Viale Virgilio, procedere con la sistemazione (manutenzione o sostituzione) di aree raccolta rifiuti e panchine posizionate lungo il viale.
  • Lido di Classe: Problema principale degrado delle strade e dei marciapiedi, quando realizzati, dalle radici degli alberi. Sistemare e curare la pineta all’interno del centro della località, comprese le aree verdi attrezzate, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dei giochi installati.  A tal proposito prevedere la possibilità di inserire giochi nuovi, di curare meglio il verde circostante e gli avvallamenti e le buche del fondo delle aree.
  • Marina di Ravenna: Problema principale degrado delle strade e dei marciapiedi, quando realizzati, dalle radici degli alberi.
    Evitare che i posti auto sul viale lungomare e in adiacenza alla diga foranea diventino delle vere e proprie aree di sosta camper abusive. Per questo motivo si chiede l’installazione di appositi divieti di sosta per i camper, consentendo in piazza del Marchesato, la sosta dei camperisti che non si vogliono rivolgere ai campeggi della località
  • Punta Marina Terme: Problema principale degrado delle strade e dei marciapiedi, quando realizzati, dalle radici degli alberi. Individuare e predisporre parcheggi in previsione dell’ammanco di posti auto derivante dai lavori del Parco Marittimo.

 

Offrì aiuto alla vicina di casa in crisi con il compagno e la violentò: condannato

Sei anni e quattro mesi a un 42enne che le aveva promesso una millantata terapia di coppia a base di sottomissione e segregazione

ViolenzadonneOffrì aiuto a una giovane vicina di casa in crisi con il compagno e finì per abusare di lei per una decina di giorni trasformandola nella sua schiava con una millantata finalità terapeutica. Un uomo di 42 anni è stato condannato per violenza sessuale a sei anni e quattro mesi con rito abbreviato. In un primo momento era stata indagata anche la moglie dell’uomo, poi scagionata. I fatti si sono svolti nella Bassa Romagna nel luglio 2020, la sentenza è arrivata ieri, 1 aprile, come riportato dai quotidiani locali Corriere Romagna e Resto del Carlino.

La ragazza si rivolse ai vicini del piano superiore dopo una lite con il fidanzato. La coppia le offrì ospitalità e fu l’uomo a imporle regole severe: niente più contatti con l’altro, consegna delle chiavi di casa, obbligo di rivolgersi a lui chiamandolo “padrone”, divieto di uscire. Poi iniziarono dieci giorni di abusi sessuali in varie forme e anche lesioni personali per alcune percosse con utensili da cucina e lo spegnimento di una sigaretta sul polso. Dopo dieci giorni la giovane lasciò l’appartamento e si rivolse al pronto soccorso accompagnata dal fidanzato con cui aveva litigato.

«Ogni anno il Lamone trasporta fino a 15mila kg di rifiuti». Seads sa come pulirlo

Un ingegnere di Lugo tra i fondatori di una startup che ha inventato un sistema di barriere che intercetta i materiali galleggianti sui fiumi. Un anno fa il test sul corso d’acqua a San Romualdo: «Abbiamo contatti per installarlo a Giacarta e Montpellier»

BarriereDalla sorgente in Toscana fino alla foce a Marina Romea sono circa 90 km: è il percorso del fiume Lamone che, secondo alcune stime ottenute dall’incrocio di algoritmi e osservazioni dirette, potrebbe portare a mare ogni anno fino a 10-15 tonnellate di rifiuti, soprattutto plastiche. Il dato è segnalato da Fabio Dalmonte, ingegnere lughese che vive a Londra: insieme a un collega è la mente dietro a un’invenzione che potrebbe ridurre quel flusso di immondizia galleggiante. Si tratta di barriere di dimensioni ridotte – da installare sugli argini con sistemi poco impattanti che non danneggiano la conformazione delle rive, non ostacolano la vita dei pesci e non bloccano il decorso delle acque – in cui restano intrappolati gli scarti trasportati.

Dopo i test con la vasca di simulazione nei laboratori dell’università di Firenze, due anni fa è stata fatta una sperimentazione proprio sul Lamone all’altezza di San Romualdo in un punto dove la larghezza è 25 metri. «Ottimi risultati – dice Dalmonte –. Abbiamo messo in acqua dei campioni di rifiuti di varie forme, ovviamente tenendoli bene sotto controllo per evitare che andassero dispersi, e tutti sono stati intercettati dal nostro prototipo. Anzi, nelle 48 ore in cui è stato in funzione abbiamo raccolto anche 30-35 rifiuti trasportati dall’acqua». Se sale la piena le barriere si possono aprire e non ci sono rischi. Il costo di una installazione è di circa 150-160mila euro per un corso del fiume largo circa 50 metri: «Però a fronte di queste cifre vanno considerati i benefici ambientali da non sottovalutare».

Il Covid ha rallentato i piani della Seads – questo il nome della startup – ma non manca nulla per vedere il primo all’opera in maniera fissa. Potrebbe essere proprio il Lamone, dove già sono stati fatti i test, ma nel frattempo la startup dei due ingegneri ha preso contatti con diverse altre amministrazioni, non solo in Italia. Sono ben avviati i rapporti con Montpellier e con Giacarta. L’installazione nella capitale dell’Indonesia era prevista per lo scorso novembre poi è stata inviata. È proprio là che nata l’idea di tutto. Dalmonte si trovava là cinque anni fa per un studio nell’ambito di un master dell’università di Scozia: «Le stime dicono che circa l’80 percento delle plastiche negli oceani arriva dall’entroterra, quindi portata dai fiumi. E a Giacarta questo l’ho visto bene».

Nei rapporti con le amministrazioni pubbliche per portare avanti i progetti, Dalmonte ha avuto modo di notare i diversi approcci: «In Europa la propensione è più evidente. In Indonesia l’approccio è diverso. A Giacarta ad esempio ci è stato chiesto di fornire una soluzione per il successivo smaltimento di quello che viene tolto dai fiumi. Rientra pienamente nella nostra visione e abbiamo avviato rapporti con altre imprese. In questo modo per le comunità locali si può trarre un ritorno economico dal riciclo dei rifiuti».

Nella casa di riposo contagiati operatori sanitari non vaccinati per scelta

E anche 12 anziani che non avevano ricevuto la somministrazione per questioni burocratiche

Santa TeresaNuovo focolaio Covid a Santa Teresa, la struttura per anziani del centro di Ravenna che può contare su tre sezioni distinte: una Cra, una casa di riposo e una comunità alloggio per oltre cento posti letto complessivi.

Sono 12 i pazienti al momento positivi a cui si aggiungono 8 operatori socio sanitari che lavorano nella struttura, 6 dei quali non vaccinati per scelta.

«Mentre gli infermieri si sono tutti vaccinati – ci dice al telefono Giacomo Farneti, coordinatore della cooperativa Società Dolce che gestisce la struttura -, inizialmente solo il 20 percento degli operatori socio sanitari (che sono una sessantina circa sui 90 operatori complessivi, ndr) aveva deciso di vaccinarsi. Poi grazie soprattutto alla mia insistenza la percentuale è salita fino al 42 percento. Ora, in seguito all’introduzione dell’obbligo vaccinale del nuovo decreto, stiamo valutando con il nostro ufficio legale come comportarci».

Per quanto riguarda i 12 pazienti risultati positivi (al momento sistemati in una sezione della struttura dedicata ai malati Covid, insieme ad altri 6 positivi in dimissione dall’ospedale, ospitati in seguito a un accordo con l’Ausl), si tratta di anziani della casa di riposo che non sono riusciti a ricevere il vaccino per una questione prettamente burocratica.

«A inizio gennaio – ci spiega infatti Farneti – eravamo alle prese con un cluster alla Cra, che quindi in quel momento non è stata giustamente presa in considerazione per la vaccinazione. Ma sono stati esclusi dalla somministrazione anche gli ospiti della casa di riposo (quelli attualmente positivi, ndr) e della comunità alloggio, nonostante si tratti di strutture indipendenti e distinte rispetto alla Cra, solo per il fatto che risultano essere allo stesso numero civico».

La successiva presenza di un contagiato anche nella casa di riposo – un paziente in dimissione dall’ospedale che si è “positivizzato” solo dopo alcune settimane – ha ulteriormente allungato i tempi, con i vaccini arrivati solo a metà marzo a Santa Teresa, struttura che nel corso di questa pandemia ha visto morire con il Covid 13 ospiti sui 48 che complessivamente sono stati contagiati in questi drammatici mesi. 24, invece, i casi di positività tra gli operatori sanitari. 3 hanno riguardato anche persone vaccinate, evidentemente ricadenti in quella piccola percentuale di mancata copertura prevista dalle istituzioni sanitarie.

Bruciano le colline, due incendi in un giorno: 18 pompieri al lavoro sul secondo

Il primo rogo ha interessato tre ettari di boscaglia e ha visto l’intervento di un elicottero da Bologna

Bruciano le colline di Brisighella. Nella giornata dell’1 aprile sono divampati due incendi distinti che hanno richiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Il primo è stato domato nel corso del pomeriggio mentre il secondo attorno alle 21 era ancora in corso e sul posto erano presenti diciotto pompieri.

Il primo rogo è partito prima di mezzogiorno e ha interessato circa tre ettari di boscaglia. Le cinque squadre da Faenza, Ravenna e Casola Valsenio hanno inviato sette mezzi e hanno avuto il supporto di un elicottero da Bologna.

Il secondo rogo invece ha richiesto rinforzi anche da Marradi per un totale di diciotto uomini in campo. L’area interessata non è ancora stata stimata al momento in cui scriviamo queste righe.

La tecnologia in negozio ai tempi del Covid: «Assalto a computer e Playstation 5»

Il direttore del punto vendita Unieuro di Ravenna analizza le scelte dei clienti. Boom di vendite online

CASADEII contatti con il resto del mondo, per lavoro o per istruzione, si possono tenere quasi esclusivamente attraverso schermi di vario formato; cucinare in casa è diventato il passatempo per molti, l’attività all’aria aperta consentita si riduce a passeggiate a piedi o in bici. Lo scenario in cui viviamo da un anno a questa parte non poteva che avere riflessi sugli acquisti di tecnologia.

«Abbiamo registrato una forte richiesta di computer, tablet e di tutto quanto serve a comunicare per studio o lavoro», conferma Christian Casadei, direttore del punto vendita Unieuro di Ravenna. Il negozio da 2.400 mq conta 27 addetti: nel rispetto di quanto disposto dai Dpcm per tutta Italia, è chiuso nei festivi e prefestivi da ottobre perché si trova in un centro commerciale. E durante il primo lockdown dello scorso marzo è rimasto chiuso due settimane consecutive per precauzione e rispetto verso personale e clienti. Per il resto, proprio per la tipologia di prodotti, non ha dovuto osservare altre limitazioni a prescindere dalla zona.

«La ricerca degli strumenti migliori per il massimo comfort in casa – continua il responsabile – ha premiato tutte le categorie merceologiche presenti nei nostri negozi, dai pc e alle stampanti, ai device per l’intrattenimento, fino agli elettrodomestici da cucina».

Il caso più eclatante è stata la nuova Playstation 5 uscita poco prima di Natale: «La console è andata subito esaurita».

La voglia di evasione poteva trovare sfogo solo in sella: «Da citare anche l’importante incremento registrato dalle biciclette, sia quelle tradizionali che elettriche, e dai monopattini». Una spinta è arrivata dal bonus mobilità (il 60 percento della spesa fino a un massimo di 500 euro): «C’è stato un vero “tutto esaurito”. Con l’arrivo della bella stagione ci aspettiamo inoltre si ripeta anche quest’anno il picco delle richieste registrato durante la primavera scorsa».

È cambiato il modo di pagare con maggiore ricorso alla moneta elettronica. Per due ragioni: «L’impulso ricevuto dagli incentivi statali con il Cashback. E inoltre considerazioni di natura igienica hanno portato tanti clienti a limitare per precauzione l’uso del contante. Per quanto riguarda il credito al consumo, non ci sono da segnalare variazioni significative».

La cronaca ha raccontato che il boom di richieste in certi momenti dell’anno ha fatto esaurire diversi prodotti sugli scaffali con ritardi delle forniture per la produzione che in alcuni casi non riusciva a tenere il passo. «Nel nostro punto vendita non ci sono stati difficoltà o ritardi significativi, anche se l’incremento della domanda di prodotti informatici e di elettronica ha reso più lunga l’attesa per il rifornimento di alcuni modelli; un discorso a parte merita la PS5, introvabile ovunque per lungo tempo».

Ma se è vero che i negozi di elettronica erano tra i pochi aperti, è altrettanto vero che molti hanno fatto più ricorso al commercio online. Le ricadute si sono viste anche nello shop sul web di Unieuro: «La vendita online è esplosa soprattutto durante il primo lockdown del marzo scorso e in occasione del Black Friday a novembre. Un riscontro diretto nel nostro punto vendita è offerto dall’utilizzo del servizio “clicca e ritira”, che consente ai clienti di ritirare in negozio i prodotti ordinati su internet. I nostri dati sono supportati da quelli di chiusura di esercizio dell’insegna, che hanno fatto segnare un incremento del più 76 percento delle vendite online».

A Ravenna una birreria in stile bavarese, primo ristorante Lowengrube in Romagna

Aprirà in maggio al parco commerciale Teodorico, vicino al Pala De André

Parco Commerciale TeodoricoDopo l’inaugurazione del supermercato MD (con tanto di assunzione di 18 dipendenti), proseguono i lavori al nuovo parco commerciale Teodorico (zona Pala De André di Ravenna) con l’obiettivo di renderlo operativo a pieno regime – decreti Covid permettendo – a fine aprile.

Il prossimo store ad aprire sarà Globo (calzature, abbigliamento, sport, intimo) e poi a seguire tutti gli altri, da quello dedicato all’abitare – Happy Casa – alla nuova sede di Arcaplanet, catena di negozi per animali domestici, da Terranova al punto vendita di Acqua&Sapone.

Lowengrube RaA metà maggio è invece prevista l’inaugurazione della vera novità, l’insediamento che caratterizzerà fortemente l’area: si tratta dell’arrivo in Romagna (in regione al momento il marchio è presente solo a Bologna e Modena) del gruppo Lowengrube e quindi di un ristorante-birreria in stile bavarese, con birre e piatti tipici di quell’area geografica, un arredamento tradizionale caratterizzato da finiture in legno, camerieri in abbigliamento tipico e anche spazi per bambini, «in stile montessoriano», ci dicono i promotori dell’investimento.

Il parco commerciale Teodorico è un progetto sviluppato da Paco, società costituita appositamente dal gruppo Sva e dal consorzio Arco Lavori, su un’area di circa 63 mila metri quadrati per un investimento complessivo che si aggira attorno ai 30 milioni di euro.

È sparito il murales di Kobra su Dante – VIDEO – Ma è solo un pesce d’aprile

L’idea di Marco Miccoli, grazie agli effetti molto realistici utilizzati in un cortometraggio di presentazione del suo progetto Dante Plus

KobraIl ritratto di Dante ad opera dello street artist brasiliano Kobra, ormai il muro più famoso del centro di Ravenna, è sparito. O almeno così credevano i tanti che sono cascati nel “Pesce d’aprile” di Marco Miccoli, organizzatore del festival della street art di Ravenna e del progetto Dante Plus.

«Mi hanno chiamato guide turistiche preoccupate, addetti ai lavori anche da fuori provincia», ci racconta al telefono sorridendo lo stesso Miccoli, che rivela come la gag sia in realtà anche un’anticipazione.

La foto postata sui social e il successivo video – che ritraggono il muro completamente nero grazie a un effetto davvero realistico – fanno parte infatti del cortometraggio realizzato da Miccoli con Daris Nardini (con illustrazioni dello stesso Nardini e riprese di Andrea Giminiani) come presentazione di Dante Plus 700, progetto che sta già girando il mondo (a questo link i dettagli) e che arriverà a Ravenna in estate con la tradizionale mostra alla biblioteca Oriani.

Miccoli ha semplicemente montato sopra una parte dell’opera la propria voce, facendo credere che si trattasse di un video realizzato sul momento, davanti al muro cancellato.

Covid, altri 6 morti in provincia di Ravenna. 134 i nuovi casi giornalieri

 

Sono 134 (su circa 1.900 tamponi) i casi giornalieri registrati in 24 ore in provincia di Ravenna (dati del 1 aprile), dove si registrano però anche altri 6 decessi. E si alza a 21 (1 in più di ieri) il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva in provincia.

Quasi 400 le guarigioni comunicate oggi per il Ravennate.

IL BOLLETTINO REGIONALE DI GIOVEDÌ 1 APRILE

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 337.620 casi di positività, 1.809 in più rispetto a ieri (761 gli asintomatici), su un totale di 31.179 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,8%.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.809 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 253.277.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 72.359 (-67 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 68.641 (+32), il 94,9% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 67 nuovi decessi: 29 residenti in provincia di Bologna (15 donne di cui due di 85 anni, due di 95 anni e le restanti di 62, 76, 82, 83, 87, 89, 92, 93, 96, 97 e 100 anni e 14 uomini di cui tre di 78 anni, due di 79, due di 81 e i rimanenti di 66, 74, 77, 85, 86, 89 e 92 anni), 12 in provincia di Forlì-Cesena (8 donne di 66, 74, 78, 79, 81, 87, 89 e 95 anni e 4 uomini di 78, 83, 84 e 88 anni), 6 a Ravenna (2 donne di 80 e 86 anni e 4 donne di 68, 78, 83 e 91), 5 a Rimini (3 donne di 73, 76 e 88 anni e 2 uomini di 70 e 77 anni), 5 a Parma (1 donna di 64 anni e 4 uomini di cui due di 86 anni e gli altri di 63 e 77 anni), 5 a Modena (1 bambina di 11 anni, 1 donna di 89 e 3 uomini di 70, 73 e 86 anni), 3 a Reggio Emilia (2 donne di 83 e 95 anni e 1 uomo di 89 anni)e 2 a Ferrara (1 donna di 90 anni e 1 uomo di 85 anni). Non ci sono stati decessi nelle ultime 24 ore nella provincia di Piacenza.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 11.984.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 381 (-9 rispetto a ieri), 3.337 quelli negli altri reparti Covid (-90).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 7 a Piacenza (+1 rispetto a ieri), 31 a Parma (+2), 32 a Reggio Emilia (-1), 73 a Modena (invariato), 113 a Bologna (-10), 22 a Imola (-1), 37 a Ferrara (invariato), 21 a Ravenna (+1), 11 a Forlì (invariato), 7 a Cesena (invariato) e 27 a Rimini (-1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 21.806 a Piacenza (+23 rispetto a ieri, di cui 19 sintomatici), 23.269 a Parma (+98, di cui 42 sintomatici), 40.702 a Reggio Emilia (+228, di cui 124 sintomatici), 57.682 a Modena (+254, di cui 174 sintomatici), 72.890 a Bologna (+378, di cui 249 sintomatici), 11.622 casi a Imola (+43, di cui 23 sintomatici), 20.380 a Ferrara (+226, di cui 56 sintomatici), 26.412 a Ravenna (+134, di cui 87 sintomatici), 13.938 a Forlì (+123, di cui 96 sintomatici), 16.774 a Cesena (+101, di cui 77 sintomatici) e 32.145 a Rimini (+201, di cui 101 sintomatici).

Ravenna, un monumento in mosaico dedicato alle donne nel nuovo parco dell’ex caserma

In occasione dei 30 anni di Linea Rosa. Finanzia il Comune, l’inaugurazione in autunno

Render Monumento Linea Rosa
Un rendering del monumento

Un mosaico dedicato alle donne come messaggio di inclusione e libertà. È questo il regalo che la città di Ravenna farà a Linea Rosa in occasione dei trent’anni di attività contro la violenza di genere. Il monumento, la cui realizzazione è finanziata dal Comune, verrà posizionato nell’area, in fase di riqualificazione, della ex caserma Dante Alighieri e sarà composto da 225 moduli in mosaico ispirati ai festoni che ornano due arcate del Mausoleo di Galla Placidia, che ricordano delle piccole corone e per questo motivo sono state chiamate Coroncine.

Nell’insieme le Coroncine, della misura di 18×15 centimetri, daranno vita a un unico disegno «variopinto, ma armonioso, a testimonianza della diversità e della grande bellezza delle donne alimentata dalla speciale unicità di ognuna», si legge nel comunicato stampa del Comune.

L’opera in mosaico, di 2,25 per 2,70 metri, verrà inserita all’interno di un susseguirsi di basi in terracotta, come richiamo alla simbologia dei monumenti paleocristiani, in cui il mattone a vista richiama il corpo dell’uomo e la sua vita terrena, mentre l’interno, decorato da preziosi mosaici, indica l’anima e la prospettiva di una vita eterna.

Il completamento dell’opera è previsto in autunno e a seguire ne sarà organizzata l’inaugurazione.

«Celebriamo con questa significativa opera in mosaico – afferma il sindaco Michele de Pascale – un traguardo importante di cui siamo molto orgogliosi, i trent’anni di Linea Rosa. Questo progetto artistico verrà collocato in un luogo speciale, il nuovo parco dell’ex caserma Dante Alighieri intitolato a Francesca Da Polenta, anima dantesca di grandezza straordinaria, vittima di femminicidio. Dunque l’opera, e il luogo che la ospita, rappresentano insieme un messaggio potente della città di Ravenna contro la violenza sulle donne».

«Il nostro percorso decennale – commenta la presidente di Linea Rosa, Alessandra Bagnara -, fatto di tanti sacrifici e grandi successi, viene sintetizzato e raccontato in una creazione artistica, fruibile e visibile a tutti e a tutte nonché permanente nel tempo. Una dedica importante, per noi motivo di orgoglio e nuova linfa per il futuro. Non smetterò mai di ringraziare le mosaiciste, per la loro apprezzatissima idea, nonché la Soprintendenza e le Istituzioni per l’entusiasmo dimostrato nell’accogliere la proposta».

Mosaiciste Linea Rosa
Le mosaiciste coinvolte

La realizzazione del monumento da parte di un gruppo di sei mosaiciste di Cna Ravenna (Anna Finelli di Annafietta, Arianna Gallo di Koko Mosaico, Elisa Brighi ed Evelina Garoni di Dimensione Mosaico, Lea Ciambelli di Pixel Mosaici e Barbara Liverani di Barbara Liverani Studio) rappresenta anche il lancio dell’opera diffusa ‘Racconti Ravennati’, un progetto ideato durante il lockdown che ambisce ad arricchire la città di nuove opere in grado di mandare un messaggio positivo e di speranza e, al contempo, diventare attrazioni turistiche.

«Il progetto Racconti Ravennati ha partecipato alla prima edizione del Premio Tina Anselmi – spiega orgogliosa Anna Fietta -, indetto dal Comune di Ravenna e si è classificato al primo posto della sua categoria aggiudicandosi 4.000 euro, che abbiamo interamente devoluto allo sviluppo della stessa iniziativa. La collaborazione ormai decennale con Linea Rosa ci ha portate naturalmente a proporre il nostro progetto ad Alessandra Bagnara e così è nata l’idea del monumento per il trentennale del Centro Antiviolenza ravennate».

I pacchi Coldiretti con cibo “made in Italy” alle famiglie in difficoltà di Ravenna

L’iniziativa “A sostegno di chi ha più bisogno” arriva anche in provincia

Coldiretti Pacchi SolidaliCibo “Made in Italy” per i nuclei familiari in difficoltà economica residenti in provincia di Ravenna. La distribuzione dei pacchi solidali, avviata nell’ambito della campagna “A sostegno di chi ha più bisogno”, la più grande operazione di solidarietà agroalimentare promossa da Coldiretti, Campagna Amica e Filiera Italia con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è partita anche sul territorio ravennate.

Ogni famiglia individuata sta ricevendo un pacco con pasta e riso, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, biscotti, sughi, salsa di pomodoro, tonno sott’olio, dolci e colombe pasquali, stinchi, cotechini e prosciutti, carne, latte, panna da cucina, zucchero, olio extra vergine di oliva, legumi, formaggi e tanto altro. A livello nazionale sono circa ventimila le famiglie povere che riceveranno il “pacco solidale”.

«È un’iniziativa che abbiamo voluto mettere in campo per dare un segnale di speranza a tutti coloro che, in questi mesi, hanno pagato più di altri le conseguenze economiche e sociali dell’emergenza Covid – evidenziano Nicola Dalmonte e Assuero Zampini, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Ravenna – l’agricoltura, infatti, non si è mai fermata in questi mesi difficili ed è sempre vicina alla comunità e a chi soffre rappresentando, dunque, una risorsa concreta e determinante da cui ripartire. Ci teniamo a ringraziare la Caritas che ci ha supportati nell’individuazione dei nuclei familiari in stato di bisogno – concludono – il nostro obiettivo è far sì che questa esperienza diventi un impegno strutturale che aggiunge valore etico alla spesa quotidiana di tutti i cittadini».

Appalti fittizi e lavoro nero: sequestrati 700mila euro a industriali della gomma

Operazione Black Coop della guardia di finanza attorno a una cooperativa che forniva manodopera a tre imprese: quattro indagati. Grazie a un consulente del lavoro operi licenziati e riassunti per beneficiare delle agevolazioni del Jobs Act

Foto GdF InpsDimissioni e riassunzioni immediate per beneficiare di sgravi contributivi destinati a chi fa nuove assunzioni, appalti fittizi, saldi in nero ai lavoratori: sono i punti essenziali su cui, secondo la guardia di finanza, si reggeva un articolato sistema di frode ideato dagli amministratori di una cooperativa di Fusignano per eludere gli obblighi contributivi, previdenziali ed assistenziali. Su disposizione del gip è stato eseguito il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 700mila euro nelle disponibilità di quattro persone che risultano indagate in concorso tra loro, per illecita somministrazione di manodopera e truffa aggravata ai danni dell’Inps.

L’indagine condotta dai Finanzieri della tenenza di Lugo, in collaborazione con l’Inps di Ravenna, ha ricostruito i fatti a partire dal 2014 quando tutti i soci lavoratori di una cooperativa gestita da un trentenne marocchino residente a Fusignano si sono dimessi per poi essere subito dopo riassunti da una nuova coop gestita ancora dalla stessa persona. Un sistema ideato con la complicità di una nota società locale di servizi e consulenza del lavoro per avvalersi degli sgravi contributivi triennali previsti dal Jobs Act per le nuove assunzioni a tempo indeterminato.

La convinzione degli inquirenti è che tutta l’attività della cooperativa fosse caratterizzata dall’illegalità nell’ambito della gestione di 40 operai, per lo più di origini nord africane, che da anni già lavoravano a beneficio di tre aziende lughesi appartenenti ad uno stesso gruppo imprenditoriale specializzato nella produzione di articoli industriali in gomma.

I lavoratori risultavano retribuiti sulla base di un contratto collettivo non corrispondente alle mansioni realmente svolte (di facchinaggio e di addetto alla logistica), con un risparmio in capo al committente, calcolato in circa 4 euro per ogni ora di lavoro, pari al 25 percento del costo di lavoro. Una parte della retribuzione veniva poi saldata in nero grazie a fondi illeciti appositamente costituiti, anche attraverso la falsificazione dei bilanci societari.

Il calcolo del valore dei beni sequestrati è il risultato della quantificazione del provento illecito di cui avrebbero beneficiato i tre committenti nel periodo 2015-2018 come risparmio di oneri contributivi e previdenziali. Il sequestro delle liquidità nei conti bancari delle società e di una unità immobiliare nella disponibilità di uno degli indagati ha consentito di raggiungere l’intero valore del profitto della frode.

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