domenica
06 Luglio 2025

Ravenna, apre un nuovo Covid Hotel con 46 camere per cittadini in quarantena

Su due piani dell’albergo B&B, all’ingresso della città

Ravenna Esterno B&B HotelÈ stato aperto oggi (7 dicembre) a Ravenna, dopo l’esperienza di quello di Massa Lombarda la cui convenzione è scaduta a fine ottobre, un nuovo Covid Hotel.

La struttura alberghiera, il B&B Hotel Ravenna,  possiede i requisiti di sicurezza previsti e ha a disposizione 46 camere,  dislocate su due piani della struttura alberghiera.

Ospiterà prevalentemente cittadini ravennati, covid positivi asintomatici o paucisintomatici e coloro per i quali è stata disposta la quarantena ma non possono restare isolati in modo adeguato al proprio domicilio. Si tratta di persone  autosufficienti e senza bisogno di particolari  cure, che verranno contattati costantemente dagli operatori sanitari  o dal proprio medico di Medicina Generale per verificare il loro stato di salute.

 

Al posto dei tradizionali cesti, regalano giochi e colori ai bambini della Pediatria

Donazione della Tim Color al reparto dell’ospedale di Ravenna

Tim Color donazione Pediatria RavennaNuova, importante donazione, per la Pediatria di Ravenna, da parte della ditta ravennate “Tim Color Service srl”, che quest’anno al posto dei tradizionali cesti natalizi ha preferito puntare sulla beneficenza.

Luca Spinella e Valentina Saragoni, in rappresentanza dell’azienda, sono giunti alle porte del reparto diretto dal dottor Federico Marchetti, con una notevole quantità di doni, tra cui giochi, strumenti musicali, colori e calendari, predisposti con passione per i bimbi e piccoli pazienti, che vi trascorreranno il Natale e forse anche oltre.

I donatori, essendo loro stessi genitori – sottolinea l’Ausl in una nota inviata alla stampa –, si sono mostrati molto sensibili alla salute dell’infanzia e, accolti dal dottor Marchetti e dal suo staff, hanno tenuto a motivare il loro gesto mosso da vicinanza sia ai sanitari che si trovano ad operare con enorme impegno in un momento particolare, sia ai pazienti che verosimilmente non potranno vivere le festività prossime nel proprio ambiente.

Gnocchi il faentino: «La pandemia mi ha toccato da vicino: ho perso degli amici»

Il comico a tutto tondo: «Lavoro su Rete 4 con Porro, ma resto di sinistra, mi piace Bonaccini. In passato mi hanno proposto cinepanettoni, ma non mi piacevano»

GeneGnocchiGene Gnocchi, 65 anni compiuti lo scorso marzo, è tra i comici più longevi in Italia, con una carriera che va avanti ininterrottamente dall’inizio degli anni ottanta, quando debuttò allo Zelig di Milano, probabilmente annoiato da quella di avvocato iniziata qualche anno prima dopo la laurea in Giurisprudenza.

Originario di Fidenza, è ormai faentino d’adozione. La nostra chiacchierata parte proprio da qui.

Gene, come mai Faenza? Riesci a vivere la città? Come ti trovi?
«Mi sono trasferito da ormai 8 anni perché ho sposato una faentina e qui sono nati i nostri figli. Per quanto possibile, essendo spesso in giro per lavoro, riesco a vivere una città che definirei tranquilla e “curiosa”, con tante manifestazioni interessanti, dal Mei alle iniziative dedicate alla ceramica. Ma frequento anche il resto della provincia, vado al mare a Cervia, conosco Ravenna, dove ci sono i miei amici del Bronson (con cui ha collaborato per il suo ultimo spettacolo a tema musicale, ndr)».

Ti fermano per strada, i faentini?
«Beh sì, capita. Mi chiedono cosa sto facendo, ma anche come fare a mandare la figlia a X Factor, o allo Zecchino d’oro, non so perché».

Come stai vivendo questa pandemia? Sei spaventato? Incazzato? Negazionista?
«No, non certo negazionista, perché purtroppo in particolare la prima ondata mi ha toccato molto da vicino. Sono originario di una zona dove il virus ha colpito forte e ho perso quattro amici, con cui avevo giocato a calcio in gioventù. Gente che in quattro giorni è morta e che stava bene, non aveva “patologie pregresse”. Questa cosa mi ha segnato parecchio e ho paura di poter essere contagiato».

Come ogni cosa, anche la pandemia, con tutto quello che ne consegue, ha però un lato comico. Come lo affronti, da comico?
«Se uno fa questo lavoro deve sforzarsi di trovarlo e in effetti ogni cosa ce l’ha, come dici tu. Poi bisogna avere il buon gusto e la sensibilità di non toccare corde troppo scoperte, di non essere troppo pesanti. Però, ecco, nei miei lavori ho scritto battute sulla pandemia, in particolare sul lockdown, quando pur di uscire la gente divideva i rifiuti in 15-16 sacchettini piccoli. O, ancora, ho diffidato dal cantare dai balconi, per evitare di far emergere tutti quelli abusivi costruiti in Italia».

E hai trovato anche lati positivi, nella pandemia?
«Questa estate lo avevo detto, la pandemia aveva prodotto un risultato positivo: evitare un nuovo arrivo di cantanti spagnoli. È stato un motivo di grande sollievo. Ora però basta, sono disposto a sopportare anche questo, pur di porre fine a questa emergenza».

Emergenza che ha chiuso anche i teatri, mentre i centri commerciali per esempio restano aperti…
«Parto dal fatto che la salute va salvaguardata. Ma non si capisce perché in effetti in altre situazioni con il distanziamento è stato possibile salvaguardare l’attività, mentre il settore culturale non è nemmeno stato preso in considerazione. Non si capisce perché si possa andare al ristorante ma non si possa visitare un museo: l’impressione è che non si sia dato il giusto valore alla cultura. Poi va anche detto che alcuni spettacoli in presenza sono riuscito a farli ed è tutta un’altra cosa. Con il pubblico distanziato, spaventato, la percezione è diversa. Ecco, personalmente preferirei tornare a teatro solo quando sarà di nuovo una festa, quando tutto sarà finito».

Gene Gnocchi SalviniQuindi cosa ne pensi di come la politica sta gestendo questa emergenza?
«Faccio parte di “Quarta Repubblica” (il talk show politico del lunedì in prima serata su Rete Quattro, condotto da Nicola Porro, ndr) e quindi sono in qualche modo anche obbligato a interessarmi di questo aspetto. E posso solo dire che durante la prima ondata era più facile concordare con il Governo, mentre ora alcune decisioni, come quelle di cui parlavamo prima, sono più difficili da capire. In generale si fa molta più fatica ad accettare diktat, anche perché non sono sempre coerenti».

Ecco, parliamo del tuo arrivo quest’anno a “Quarta Repubblica”, dopo aver lasciato “Dimartedì”. Il tuo passaggio da Floris a Porro, è stato parecchio commentato sui social. C’è chi ti ha pure accusato di passare alla destra.
«Che sciocchezza, da Porro ho preso per il culo Salvini senza problemi e allo stesso modo un Boccia o un Toninelli (l’ultima gag di Gene è proprio sull’ex ministro, la cui foto è stata presa da esempio per indicare come si potrebbe rischiare di diventare se non ci si vaccinerà, ndr). Ho interrotto il rapporto con Floris solo perché non credevo più nella “copertina” intesa in senso classico, come una parentesi iniziale di presentazione e stop. Volevo partecipare più attivamente durante tutto il programma, entrare nel contraddittorio. Floris non era dell’idea, con Porro invece ho trovato un accordo. E devo pur sempre mantenere anche due-tre famiglie…».

Quindi non sei diventato di destra…
«Sono stato sempre di sinistra, anche solo per rispetto di mio padre non potrei mai neanche prendere in considerazione di votare per la destra. Nonostante sia comunque una persona aperta, anche nelle letture, per esempio, non posso non definirmi di sinistra. Ma il problema è un altro: qual è la sinistra oggi? Non lo so, francamente».

Non hai quindi un politico di riferimento?
«Se dovessi dire un nome che mi ispira fiducia, visto che l’ho anche conosciuto personalmente, così come in passato Bersani, oggi è quello di Bonaccini (che Gene Gnocchi ha pure imitato e recentemente ha anche presentato sul palco di piazza del Popolo, a Faenza, nella festa di chiusura di campagna elettorale di Massimo Isola, poi eletto sindaco, ndr). Mi sembra uno con la testa sulle spalle, di buon senso e molto “pratico”».

E un politico che ti piace prendere in giro o imitare?
«Qui ovviamente c’è l’imbarazzo della scelta. Tutti fanno o dicono continuamente strafalcioni. Uno particolare che mi piacerebbe “portare” in tv è un giornalista, Ferruccio De Bortoli. O Piero Sansonetti. Anche se sono appunto notisti politici. I politici veri li fa praticamente già tutti Crozza. Ecco, un’idea: potrei fare Crozza».

Sei entrato da poco su Facebook. Cosa ne pensi e come usi i social?
«Diciamo che me l’hanno consigliato. E cerco di utilizzarli per informarmi e per fare promozione alle mie attività. Non mi metto certo a perdere del tempo a rispondere a insulti o cose del genere».

Passiamo al calcio, tua grande passione.
«Ecco sì: chi nasce calciatore (è stato anche un giocatore di serie C, ndr), come me, sa che cosa significa. Se mi dicono che non faccio ridere, poco mi importa, ma se mi dicono che non so, o non sapevo, giocare a calcio, non lo accetto, mi infurio».

Ti piace ancora guardarlo?
«È cambiato tutto. Da rose con 15 giocatori si è passati a 40, con la tv a pagamento ci sono troppe partite. Una volta aspettavi la Coppa Campioni come Natale mentre adesso c’è tutte le settimane. Ma mi piace ancora, il gesto tecnico è sempre affascinante, ora a maggior ragione quando realizzato ad alta velocità».

Cosa ne pensi delle celebrazioni per la morte di Maradona e delle polemiche che ci sono state sulla sua vita privata?
«Beh, uno che ha fatto tali bellezze, va ricordato per quello. Anche se calcisticamente parlando a me piace molto Messi e non so se sia davvero così inferiore. Per quanto riguarda la vita privata, in un personaggio pubblico può essere oggetto di discussione. Ma in questi giorni molti mi sono sembrati lupi in attesa di accanirsi, non mi è piaciuto».

E a proposito di calcio, ogni giorno strappi un sorriso a milioni di italiani con il tuo “Rompipallone” sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport. Da quanti anni esiste? Come fai ad avere questa continuità?
«Sono 12 anni che ho iniziato, ma il calcio è una miniera in questo senso. A volte ne mando anche 3-4 al giorno in Gazzetta e poi scelgono loro in base al tema della prima pagina, spesso purtroppo il meno divertente. E capita che qualcuno si incazzi, gli juventini per esempio, ma con i social, perfino il Canicattì, se tirato in ballo in una battuta…».

Un’ultima curiosità: rispetto ai tuoi colleghi, non hai mai tentato di fare “cassa” con il cinema.
«Mi hanno proposto dei cinepanettoni o simili, che non mi piacevono. Non ho mai voluto fare film che io per primo non sarei andato a vedere. Però qualche soddisfazione con il cinema me la sono tolta, ho avuto la fortuna di lavorare con Lina Wertmüller, è stata una grande palestra, nonostante il fim sia brutto (si tratta di “Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica”, del 1996 ndr). Mentre credo sia molto bello invece quello che ho fatto in quello stesso periodo con Giuseppe Piccioni (“Cuori al verde”, ndr)».

È attivo il “Cashback”: fino a 150 euro di rimborso sulle spese fino al 31 dicembre

Il nuovo meccanismo parte dall’8 dicembre in via sperimentale per gli acquisti di Natale

Pos Bancomat PagamentiÈ attivo il nuovo “Cashback”, il meccanismo di rimborso di Stato del 10% sulle spese con carte, bancomat e app che partirà dall’8 dicembre.

Il governo per il debutto ha preparato diversi vademecum online, a partire da quello reperibile sul sito io.italia.it/cashback che spiega tutti i passaggi da compiere per registrarsi e illustra i dettagli del funzionamento. Il mese di dicembre sarà la fase “sperimentale” e darà diritto a un extra-cashback da massimo 150 euro sugli acquisti di Natale, soldi che saranno accreditati sul conto corrente a partire da febbraio.

A gennaio si entrerà a regime con due rimborsi l’anno da 150 euro, ogni 6 mesi, e due “supercashback”, cioè due rimborsi da 1.500 euro per i primi 100mila cittadini che faranno più transazioni.

Ci sono tre step per l’iscrizione sulla app pubblica. Per prima cosa bisogna munirsi di Spid, l’identità digitale per accedere ai servizi della pubblica amministrazione, o carta d’identità elettronica. Poi va scaricata sul telefonino la app Io, con l’ultimo aggiornamento che renderà operativo il servizio nella sezione “Portafoglio”. Ultima mossa registrare le carte o gli altri metodi di pagamento con cui si intende partecipare al programma e indicare il codice Iban su cui si vuole ricevere il rimborso. Chi già ha registrato le sue carte sulla app dovrà solo cliccare sul pulsante “Attiva il cashback”.

Anche gli operatori stanno rendendo disponibili sistemi per registrarsi al programma senza necessariamente avere Spid e la app io. È il caso di chi utilizza Hype e Satispay o di chi ha carte del circuito Nexi. Ma altri dovrebbero attivare il servizio nelle prossime settimane. Quasi tutti gli operatori hanno aderito al progetto, in ogni caso è bene controllare che la propria carta o app di pagamento sia tra quelle convenzionate.

Una volta registrati e indicati i metodi di pagamento con cui si vuole partecipare ci si potrà presentare al bar, al ristorante, nei negozi, al supermercato e pagare con le carte o le app come si fa abitualmente. Sono inclusi anche i servizi di artigiani e professionisti e non ci sono limiti merceologici (valgono anche gli acquisti in farmacia, per esempio). Sono esclusi invece gli acquisti online. Il sistema registrerà i pagamenti che saranno visibili dopo qualche giorno sulla app, che mostrerà lo storico e i dettagli dei pagamenti ma anche la “posizione in classifica” basata sul numero di transazioni che danno diritto al supercashback. Ognuno saprà quindi in tempo reale quante transazioni mancano per entrare in graduatoria o quante ne servono per scalare la classifica.

Il programma per ora è previsto per due anni, con una prima fase sperimentale di un mese a dicembre. Nel primo anno in tutto si potranno ottenere fino a 3.450 euro, contando anche il supercashback di Natale. Per ottenere i primi 150 euro basteranno 10 transazioni tra l’8 e il 31 dicembre con carte, bancomat o app. Non c’è infatti un limite minimo di spesa ma un numero minimo di transazioni, che a regime diventano 50 a semestre, a partire da gennaio. Ci sono invece limiti massimi: si possono ottenere massimo 15 euro di rimborso ogni singola spesa (il cashback del 10% si applica fino a 150 euro, anche se la spesa effettiva è superiore) e fino a 150 euro complessivi (su 1.500 euro di spesa ogni sei mesi). Il meccanismo è pensato per incentivare gli acquisti quotidiani, compresi i micropagamenti, e ridurre in tutti i campi l’utilizzo del contante. Per cambiare le abitudini di consumo aiuterà anche la scelta di Pagobancomat di azzerare le commissioni sui pagamenti sotto i 5 euro per i prossimi 2 anni, facilitando gli esercenti a dotarsi del Pos.

Addio al contante, dunque, il momento è quello giusto. Alla vigilia di Natale parte il piano Italia Cashless, di cui la ‘lotteria degli scontrini’ è il progetto che ha fatto discutere e incuriosito ma il cui cuore sta nella spinta ad acquistare con le app o con le carte di credito, ingolositi magari da un piccolo premio, il cosiddetto ‘cashback’. “Sono certo che quando le persone inizieranno a pagare in modo elettronico, non torneranno più indietro, generando benefici per tutti” commenta Alberto Dalmasso, ceo e fondatore di Satispay che ha seguito il progetto partecipando al tavolo con il Governo. (Ansa.it)

È morto Mirco Coffari, noto dirigente dell’hospice Villa Adalgisa di Ravenna

Figura di spicco dei servizi sanitari e del volontariato locale, aveva 58 anni. Il cordoglio dell’Arcivescovo e del Sindaco

Mirco MiccoliÈ morto questa notte Mirco Coffari, 58 anni, presidente di “Scienza e Vita Ravenna” e Case manager  – il coordinatore tra la realtà ospedaliera, l’hospice e le cure domiciliari – dell’Hospice Villa Adalgisa, in cui era impegnato dopo anni di servizio a Santa Teresa. Oltre a presiedere “Scienza e Vita”, era anche il referente locale del comitato “Difendiamo i nostri figli” e promotore di tantissime iniziative per diffondere la cultura della vita.

La notizia arriva da un comunicato stampa della Diocesi di Ravenna che traccia brevemente la figura umana e le competenze di Coffari: «Dal punto di vista professionale, dopo anni in prima linea come infermiere di Pronto Soccorso e 118, si era speso anche in ambito formativo come coordinatore didattico, tutor e docente di Scienze Infermieristiche per poi ricoprire vari ruoli di coordinamento a Santa Teresa e all’interno del Polo Sanitario e, dal 2014 all’hospice Villa Adalgisa prima come coordinatore infermieristico e poi come Case manager. Lascia la moglie Fiorella e la figlia Elisabetta, entrambe molto conosciute in Diocesi per l’impegno nel mondo del volontariato e della Pastorale Giovanile. Per via dell’emergenza sanitaria i funerali si terranno in forma strettamente privata ma la famiglia chiede di unirsi nella preghiera per la sua anima».

Fra le tante testimoniaze di cordoglio espresse in queste ore quella dell’arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignore Lorenzo Ghizzoni:  «…Era impegnato nella diffusione della cultura della vita. Una perdita molto forte per la sua famiglia, per la comunità cristiana, per il servizio sanitario. Accompagniamo con la preghiera il suo passaggio con la certezza che il Signore lo accoglierà nel suo Regno».

E il ricordo del sindaco De Pascale: «Apprendo con immenso dispiacere della scomparsa di Mirco Coffari. La nostra comunità perde una persona di straordinaria umanità e di grandissima professionalità, molto stimato da tutto il mondo socio-sanitario e anche dalle famiglie degli ospiti della struttura, che trovavano in lui riferimento e conforto. Alla sua famiglia, ai suoi cari, a tutto lo Ior e ai colleghi e alle colleghe dell’Hospice vanno le più sincere condoglianze mie e di tutta l’amministrazione».

 

 

 

Nel Ravennate i nuovi positivi al virus calano a 162. Ma si contano 17 vittime

In Emilia-Romagna i contagi di oggi sono a quota 1.778, i decessi 88. Meno pazienti in terapia intensiva

Tamponi Coronavirus 1280x720Nel Ravennate oggi si sono registrati 168 casi di contagio al Coronavirus. Sono 78 maschi e 90 femmine; 122 asintomatici e 46 con sintomi; 162 in isolamento domiciliare e 6 ricoverati. Sono stati rilevati 111 da contact tracing; 39 per sintomi; 15 per test privati; 2 per rientro dall’estero (Ucraina e Marocco); 1 per test ricovero.  I tamponi eseguiti in provincia sono stati 2.576.
Oggi sono 17 decessi confermati, risalenti  però anche a giorni precedenti Si tratta comunque di 11 pazienti di sesso femminile di 53, 79, 83, 87 89, 91 (2), 93, 94 (2) e 95 anni, e di 6 pazienti di sesso maschile di 58, 81, 83, 86 e 87 (2) anni. Sono state comunicate anche 7 guarigioni.
I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel territorio provinciale sono dunque 9.066.

In ambito regionale i nuovi positivi comunicati per oggi sono 1.788 in più rispetto a ieri, su un totale di 11.171 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 16%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 42,3 anni.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 344 nuovi casi, Bologna (367), Reggio Emilia (278), Ravenna (168), Rimini (155), Parma (116), Piacenza (95), Ferrara (140), quindi i territori d Cesena (32), Imola (63) e Forlì (30).

Complessivamente in Emilia-Romagna si contano 88 nuovi decessi per un totale da inizio pandemia di 6.162 vittime.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 241 (-2 rispetto a ieri), 2.736 quelli negli altri reparti Covid (+29). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti:12 a Piacenza (-3 rispetto a ieri), 13 a Parma (-3), 32 a Reggio Emilia (-1 da ieri), 54 a Modena (+1), 63 a Bologna (invariato), 7 a Imola (+2), 17 a Ferrara (+2), 12 a Ravenna (invariato), 6 a Forlì (invariato), 1 a Cesena (-1) e 24 a Rimini (+1).

Ennesima allerta meteo per pioggia e mareggiate fino alla mezzanotte di lunedì

Il maltempo sembra non mollare, l’allarme è moderato, di categoria gialla

PoggiaIn continuità con l’allarme già in corso oggi domenica 6 dicembre, fino alla mezzanotte di domani, lunedì 7 dicembre, è attiva nel territorio del comune di Ravenna una nuova allerta meteo (la numero 96), per criticità idraulica e costiera, emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna. L’allerta è gialla.

L’allerta completa si può consultare sul portale Allerta meteo Emilia-Romagna (https://allertameteo.regione.emilia-romagna.it/) e anche attraverso twitter (@AllertaMeteoRER); sul portale sono presenti anche molti altri materiali di approfondimento, tra i quali le indicazioni su cosa fare prima, durante e dopo le allerte meteo, nella sezione “Informati e preparati” (http://bit.ly/allerte-meteo-cosa-fare).

Animali domestici: l’impegno dei volontari fra abbandoni e difficili adozioni

Ce ne parla Paola Zannoni dell’associazione ravennate Clama: «Adottare cani e gatti deve essere una scelta consapevole. Un bel regalo? L’affidamento a distanza…»

Cucciolo CaneIl 2020, “segnato” dall’epidemia da Covid-19, è stato un anno diverso dal solito anche per il volontariato al canile di Ravenna.
«In pratica, si è bloccato tutto da marzo – racconta Paola Zannoni dell’associazione Clama –. Non è stato più possibile effettuare adozioni, né tantomeno portare gli amici a quattro zampe dal veterinario. L’attività è lentamente ricominciata a fine maggio con le adozioni, ma la situazione non si è mai del tutto normalizzata al canile, dove le presenze dei volontari devono essere tuttora contingentate: al massimo 2-3 al posto delle consuete 4. Inevitabili, dunque, l’irrigidimento e il rallentamento del lavoro».

Un altro grosso problema, la scorsa primavera, è stato poi correlato alle mancate catture per la sterilizzazione dei gatti, visto che non si potevano effettuare spostamenti se non con estrema difficoltà per via dei moduli di autodichiarazioni. «Il risultato – spiega Zannoni – è che ci siamo trovati con decine e decine di gattini nati e poi morti perché, purtroppo, nessuno si prendeva cura di loro. D’altra parte, noi volontari abbiamo fatto il possibile ospitandoli nei bagni delle nostre case, non avendo un rifugio ad hoc.

Per quanto riguarda i cani, un elemento positivo della quarantena, è che ci sono arrivate poche rinunce di proprietà, vista la possibilità degli spostamenti e l’impossibilità da parte nostra di farcene carico. Pensavamo che in qualche modo la mentalità della gente fosse migliorata sotto questo profilo, ma ci sbagliavamo. Con la riapertura di maggio, si sono moltiplicate le fughe sospette di cani e le rinunce, soprattutto di molossi, di cui non possiamo occuparci visto che necessitano di una rieducazione e di box singoli. Poi chiaramente, ci sono arrivati diversi cani anziani e altri rimasti senza padrone, a seguito di un lutto. Alcuni di questi, siamo riusciti a farli adottare».

Cani Gatti Adozioni
Ritratti di cani e mici da adottare

E ora che si riavvicina il Natale, un buon regalo potrebbe essere quello di aiutare un amico a quattro zampe e di sostenere il lavoro dei volontari, con consapevolezza e responsabilità. Perché i volontari di Clama, circa una ventina anche se i soci complessivi sono il doppio, hanno imparato a diffidare di chi si rivolge a loro per regalare un animale ai bambini.
«Quando i bambini o i ragazzi si stancano del nuovo “gioco” – afferma Zannoni –, sono chiaramente gli adulti che devono occuparsi della gestione del cane che va nutrito, curato e accudito per sempre, come se fosse una persona. Sono tanti i motivi per cui poi ce li restituiscono, ma pochi quelli validi: perché non si ha più tempo, perché si cambia casa e non c’è più posto, perché i bambini sono cresciuti, perché il cane perde il pelo e sporca… E il fatto che uno abiti in una casa con giardino piuttosto che in appartamento non è di per sé un elemento che rassicura. Abbiamo visto molti cani abbandonati fuori casa, e non va bene perché devono vivere la vita della famiglia».

Clama, dunque, è per la scelta consapevole, non per il “dono natalizio”. Ecco perché, per tutelare i cani, prima dell’adozione vera e propria, c’è una fase di pre-affido che consente una conoscenza reciproca. I volontari non nascondono mai le “mancanze” caratteriali o di salute. Per chi adotta i cani più anziani poi, c’è il progetto “Adotta un nonno” con un contributo annuale: confortato da un’alimentazione adeguata, da cure mirate e dal calore familiare, può vivere ancora a lungo.

«Per chi desidera aiutarci prendendosi una responsabilità più limitata – conclude Zannoni –, c’è l’adozione a distanza, un regalo bellissimo. In tal caso il cane resta al canile, la persona può scegliere quello più adatto, anche non socializzato, per poi interagire con lui al canile durante la visita una o due volte a settimana. Così il cane ne giova e con i fondi raccolti possiamo fare percorsi di riabilitazione per gestire al meglio gli animali con problemi. Per i gatti, invece, c’è la possibilità di offrire un contributo per l’acquisto di cibo o le spese veterinaria. Al momento abbiamo dieci gattini abbandonati che aspettano qualcuno di amorevole».

Info Clama: 349 6123736 (lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 19, in altri orari e per urgenze via sms tramite WhatsApp), e clama2010@libero.it.

Multa e chiusura per un bar in centro a Ravenna. Si consumava ai tavoli

Si tratta del CostaCafé, dove ieri la Polizia locale ha riscontrato la trasgressione. «Sono amareggiato, ma abbiamo sbagliato» si scusa il titolare del locale su FB

Il dehor CostaCafé in piazza Costa a Ravenna
Il dehor del CostaCafé (foto di repertorio)

Dopo venti giorni di limitazioni i proprietari e gestori del bar CostaCafé ieri aspettavano (avendo già predisposto l’uso del dehor esterno in piazza Costa) la riapertura di stamane, domenica 6 dicembre, grazie al ritorno delle regole in zona gialla, che consente il servizio ai clienti al banco e ai tavolini dalle 5 alle 18.
Ma ieri sera la Polizia locale ha sorpreso diverse persone consumare al dehor del locale (come riportato nell’edizione di oggi del “Resto del Carlino”). Dopo la verifica sono subito scattati i verbali e le sanzioni per la trasgressione ai divienti ancora in vigore fino a stamattina. Oltre ad alcuni avventori è stato multato (400 euro) ovviamente il bar che però ha subito anche la pesante disposizione di chiusura per i prossimi 5 giorni.

Sul profilo FB del CostaCafé sono apparse le scuse e il rammarico del titolare del locale, Dino Dalfiume: «Vorremo chiedere scusa per l’accaduto. La mia stupiditâ, il non riflettere, ha portato a questa sanzione. Dopo 3 settimane chiusi , il voler preparare il bar per la riapertura ci ha fatto aprire le porte un giorno prima. Pulire e sistemare i tavoli, preparare torte, addobbare il locale, tutto per essere stamattina pronti e carichi. E poi? Alle 17,15 si radunano due gruppetti di ragazzi che consumano l’asporto nei pressi del bar, nonostante l’insistere delle bariste sul fatto di andarsene immediatamente… Giustamente la Polizia Locale interviene, e nemmeno in loro presenza se ne volevano andare. Io non ero presente perché non avrei mai immaginato potesse succedere tutto ciò. Allucinante per noi che crediamo fermamente nel Covid e nelle giuste restrizioni. Ma la mia STUPIDITÀ ora la pago. Chiedo nuovamente SCUSA. Ero emozionato e le ragazze carichissime per la riapertura. Speriamo passino in fretta questi 5 giorni assurdi e mortificanti… Senza parole. Oppure una sola: DISPIACIUTO».

E i negozi a Ravenna spediscono i regali direttamente a domicilio

Nuove iniziative per il rilancio del “centro commerciale naturale” col neonato comitato unitario delle quattro associazioni di categoria

Struscio Centro RavennaI negozi di commercio e artigianato del centro di Ravenna provano a fare squadra, con la collaborazione del Comune, per rispondere attivamente alla crisi da pandemia: consegne a domicilio gratuite e buoni spesa di durata semestrale sono le iniziative messe in campo per il Natale ai tempi del Covid.

Si tratta delle prime due mosse pianificate dal neonato comitato unitario “Spasso in Ravenna”, costituito dalle quattro associazioni di categoria (Confcommercio, Confartigianato, Cna e Confesercenti). L’orizzonte temporale del comitato guarda fino alla primavera: superate le festività si farà un punto della situazione per definire le nuove strategie. Di certo è già definito che si tratterà solo di operazioni di promo-commercializzazione con la volontà di proporsi come centro commerciale naturale: gli eventi, quando saranno di nuovo possibili, resteranno in capo al Comune. Che intanto mette 32mila euro di contributo per il comitato.

Le iniziative natalizie già citate viaggiano su direttrici opposte ma complementari: portare clienti in negozio, pur nel rispetto delle concessioni ammesse dalle regole dei Dpcm, e soddisfare comunque le esigenze di shopping di chi invece preferisce restare a casa senza dover per forza cedere un cliente ai big del commercio online.

I buoni spesa. Nelle attività aderenti si potrà scegliere la cifra e realizzare una card, cartacea o in formato digitale, da recapitare al destinatario: un’idea regalo utilizzabile fino a giugno 2021.

Consegne a domicilio. Due volte a settimana – ma la frequenza sarà maggiore con l’avvicinarsi del Natale – un furgone del Consar passerà dai tre punti di ritiro del centro (le piazze Garibaldi, Kennedy e Baracca) per raccogliere le spedizioni dei commercianti, garantendo la consegna entro la giornata successiva. Spese di spedizione a carico dei commercianti (la collaborazione del consorzio di trasportatori ha portato a un accordo da 3 euro ogni consegna entro la cintura della città). L’idea è pensata anche per snellire la pratica dello shopping natalizio: nel negozio si sceglie il regalo senza attendere l’incartamento o altri passaggi.
Ma soprattutto, e questo è l’aspetto più incentivante in tempi di e-commerce, i negozianti che hanno una presenza digitale con un proprio sito o un canale di vendita potranno prendere ordine anche via online.

Entrambi i servizi saranno pubblicizzati con una campagna comunicativa solo via social realizzata dall’agenzia Casa Walden di Forlì: due video che circoleranno in questo periodo sulle piattaforme digitali.
L’assessore comunale al Commercio, Massimo Cameliani, è soddisfatto dell’intesa raggiunta tra le associazioni: «In piena emergena coronavirus dobbiamo pensare a nuove azioni per aiutare le imprese del centro. Non bastano i bandi nazionali e locali di ristoro, occorre rilanciare, guardare avanti: dobbiamo pensare a soluzioni diverse per scenari diversi. Le scadenze imminenti sono il Natale e i saldi».

Veniero Rosetti nominato nuovo coordinatore del Cuar di Ravenna

Il presidente del Consar al vertice del Comitato unitario dell’autotrasporto composto da Legacoop, Confcooperative, Cna e Confartigianato

Nomina Rosetti CuarIn occasione della recente riunione del Comitato Unitario dell’Autotrasporto della provincia di Ravenna (Cuar), composto da Legacoop Romagna, Confcooperative Romagna, Cna Ravenna e Confartigianato Ravenna, è stato nominato nel ruolo di nuovo coordinatore, Veniero Rosetti, presidente del gruppo imprenditoriale del trasporto e logistica Consar.

Il Cuar è stato costituito oltre vent’anni fa allo scopo di esprimere una rappresentanza unitaria alle istanze delle imprese del settore dell’autotrasporto del territorio provinciale.

L’incarico a Rosetti è avvenuto a seguito delle dimissioni del coordinatore uscente Marco Gennari, al quale i presenti, rappresentanti delle associazioni di categoria del settore, hanno espresso un sincero ringraziamento per l’impegno e il lavoro svolto in questi anni.

Accettando l’incarico il nuovo coordinatore ha dichiarato che «la fase di emergenza che stiamo attraversando richiede uno sforzo straordinario e unitario della categoria per affrontare la situazione economica che dovremo affrontare. In questo senso come sempre ci sarà il nostro impegno, al servizio del territorio e delle imprese di autotrasporto».

 

 

Polizia arresta a Ravenna spacciatore trovato con due etti di marijuana

Si tratta di un 21enne ora alla detenzione cautelare domiciliare, in attesa del processo per il reato di detenzione e spaccio di stupefacenti

Sequestro Droga PoliziaAzione repressiva di contrasto al possesso e smercio di stupefacenti della Polizia della Questura di Ravenna che, venerdi 4 dicembre, ha denunciato e arrestato per il reato di ricettazione, un giovane 21enne, originario del Gambia.

Gli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Ravenna, nel corso del loro servizio nell’area della stazione ferroviaria, hanno eseguito un controllo del cittadino gambiano K.M. – con permesso di soggiorno per motivi umanitari – disoccupato e con precedenti per reati legati al traffico di stupefacenti e reati contro la persona. I poliziotti hanno proceduto a una perquisizione, poi estesa anche alla camera del B&B occupata dal giovane dove gli agenti della Narcotici hanno rinvenuto e sequestrato 238 grammi di marijuana, in parte già suddivisa in dosi, oltre al sequestro di una bilancina di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente.

K.M. è stato quindi dichiarato in arresto per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’arrestato è stato sottoposto alla misura pre-cautelare degli arresti domiciliari nella struttura ricettiva, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto. Il Tribunale di Ravenna, dopo la convalida dell’arresto, ha concesso all’indagato i termini a difesa rinviando la celebrazione del processo al 12 gennaio 2021.

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