mercoledì
10 Settembre 2025

Genitori in piazza contro la chiusura delle scuole – Le foto

A Ravenna manifestazione a poche ore dall’ingresso in zona arancione scuro

Decine di genitori si sono ritrovati in piazza del Popolo a Ravenna, a poche ore dall’ingresso in zona arancione scuro, per protestare contro la chiusura delle scuole.

All’insegna dello slogan “la scuola a scuola”, hanno manifestato con cartelli, mascherine e regolarmente distanziati.

«Nella consapevolezza della situazione epidemiologica ma per proteggere i nonni, categorie più fragili e a rischio, per garantire il diritto dei bambini alla scuola che per loro è socialità e vita, per solidarietà tra mamme che si sentono sempre più colpite come donne nel diritto al lavoro» – si legge nel testo dei promotori della manifestazione.

In un giorno oltre 8mila over 80 hanno prenotato il vaccino in provincia di Ravenna

E in regione sono partite anche le somministrazioni al personale della scuola

IMG 4736Sono già oltre 94mila le persone tra gli 80 e gli 84 anni che in Emilia-Romagna hanno prenotato la vaccinazione contro il coronavirus: dopo l’apertura delle agende questa mattina (1 marzo), nel pomeriggio erano 94.338 le donne e gli uomini over 80 che avevano fissato data e luogo del loro appuntamento per la somministrazione.

Queste nuove vaccinazioni si aggiungeranno a quelle per gli over 85, iniziate il 16 febbraio, a quelle per gli over 80 seguiti dall’assistenza domiciliare delle Ausl, sottoposti all’immunizzazione dal 2 febbraio, e agli ospiti delle strutture socio-assistenziali, che già dal vaccine day del 27 dicembre sono stati tra i primi target della campagna vaccinale.

Nel pomeriggio di questa prima giornata di prenotazioni per i nati dal 1937 al 1941 compresi, sono già stati riservati i turni di vaccinazione per 6.214 anziani a Piacenza, 6.839 a Parma, 9.400 a Reggio Emilia, 13.000 a Modena, 20.521 a Bologna, 3.500 a Imola, 10.000 a Ferrara e 24.864 nei territori di competenza dell’Ausl della Romagna, cioè Ravenna (8.237), Forlì (4.802), Cesena (4.927) e Rimini (6.898).

Nella giornata di domani inizieranno le prime somministrazioni, per ora a Bologna, Imola e Reggio Emilia, e poi a seguire le altre aziende sanitarie.

E quella degli anziani non è l’unica categoria a rischio per cui si sta accelerando sul piano vaccinale: dopo le prime 2.436 vaccinazioni già effettuate a oggi al personale della scuola, grazie alle ultime forniture i medici di base dell’Emilia-Romagna sono pronti a somministrare nei prossimi giorni in totale 55mila dosi di AstraZeneca.

Covid, in provincia di Ravenna quarto giorno degli ultimi cinque senza decessi

I nuovi positivi in provincia sono 181. Dieci le persone in terapia intensiva

In provincia di Ravenna nuovi 181 casi in 24 ore di positività al coronavirus. Dall’inizio della pandemia viene così superata la soglia dei 20mila contagi.

Per quanto riguarda i dati odierni (1 marzo), si tratta di 90 maschi e 91 femmine; 76 asintomatici e 105 con sintomi; 175 in isolamento domiciliare e 6 ricoverati.

I tamponi eseguiti sono stati 1.515. Oggi la Regione non ha comunicato decessi (si tratta del quarto giorno senza morti degli ultimi cinque). Sono state comunicate circa 54 guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DI LUNEDì 1 MARZO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 263.194 casi di positività, 2.597 in più rispetto a ieri (di cui 1.180 asintomatici), su un totale di 12.463 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri, il 20,8%, non assolutamente indicativa dell’andamento generale visto il numero di tamponi effettuati che la domenica è inferiore rispetto agli altri giorni. Inoltre, nei festivi soprattutto quelli molecolari vengono fatti soprattutto su casi per i quali spesso è atteso il risultato positivo.

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 969in più rispetto a ieri e raggiungono quota 208.350.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 44.278 (+1.605 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 41.667 (+1.476), il 94,1% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 23 nuovi decessi: 1 a Piacenza (un uomo di 80 anni); 1 nella provincia di Parma (una donna di 89 anni); 1 nella provincia di Reggio Emilia (un uomo di 82 anni); 5 nella provincia di Modena (quattro donne, rispettivamente di 88, 91, 92 e 103 anni, e un uomo di 85 anni); 1 in provincia di Bologna (una donna di 84 anni); 5 nel ferrarese (tutti uomini, rispettivamente di 66, 76, 82, 86 e 90 anni); 6 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 87 anni e cinque uomini: di 74, 76, 78, 83 e 85 anni); 2 nel riminese (una donna di 89 anni e un uomo di 97). Nessun decesso nella provincia di Ravenna. Infine, si segnala il decesso di una donna di 66 anni diagnosticata dall’Ausl di Bologna ma residente all’estero: in Albania.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.566.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 236 (+9 rispetto a ieri), 2.375 quelli negli altri reparti Covid (+120).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (numero invariato rispetto a ieri), 13.a Parma (invariato), 18 a Reggio Emilia (+2), 51 a Modena (+3), 64 a Bologna (+4), 20 a Imola (+1), 24 a Ferrara (-1), 10 a Ravenna (+1), 4 a Forlì (invariato), 6 a Cesena (-1) e 17 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.045 a Piacenza (+42 rispetto a ieri, di cui 31 sintomatici), 18.053 a Parma (+173, di cui 128 sintomatici), 33.508 a Reggio Emilia (+270, di cui 116 sintomatici), 46.025 a Modena (+533, di cui 351 sintomatici), 53.906 a Bologna (+768, di cui 360 sintomatici), 9.324 casi a Imola (+117, di cui 70 sintomatici), 15.190 a Ferrara (+94, di cui 21 sintomatici), 20.020 a Ravenna (+181, di cui 105 sintomatici), 9.961 a Forlì (+68, di cui 52 sintomatici), 12.162 a Cesena (+177, di cui 114 sintomatici) e 25.000 a Rimini (+174, di cui 69 sintomatici).

Scuole chiuse, dal Comune di Ravenna un bonus babysitter da 300 euro a famiglia

Domande da fine marzo, per chi ha Isee inferiore a 35mila euro

Bonus Baby SitterUn buono per l’acquisto di servizi di baby-sitting. È l’aiuto concreto che il Comune di Ravenna ha deciso di adottare in maniera immediata per rispondere alle difficoltà delle famiglie che, a causa dell’istituzione della zona “arancione scuro”, devono occuparsi dei figli che da domani (2 marzo) si troveranno in didattica a distanza.

In attesa che il Governo risponda alla sollecitazione della Regione Emilia-Romagna di introdurre nuovamente i congedi parentali, il Comune mette a disposizione un fondo di 200mila euro, 300 euro per ogni famiglia con un’Isee fino a 35mila euro.

Tra i criteri c’è la condizione che entrambi i genitori lavorino, sia in ambito pubblico che privato e quindi anche i possessori di Partita Iva. Il Comune predisporrà nei prossimi giorni il bando pubblico per fare domanda di rimborso a partire da fine marzo.

«In attesa della comunicazione ufficiale, che daremo al più presto – commentano dal Comune –, si anticipa che occorrerà presentare la documentazione dell’avvenuta remunerazione del servizio di baby-sitting e l’Isee già in possesso (2020) o quella che si potrà richiedere per questa occasione. Si ricorda che, per effettuare la domanda, è necessario essere in possesso di identità Spid o Cie o Cns».

«Siamo assolutamente consapevoli dell’enorme difficoltà che la chiusura delle scuole comporta per le famiglie – dichiara il sindaco Michele de Pascale –. Un disagio che in queste settimane hanno già vissuto in maniera molto forte tanti genitori a causa delle numerose quarantene scattate nelle scuole del nostro territorio e che ora, invece, è esteso a tutte le famiglie a seguito del provvedimento necessario a contenere il contagio scolastico.  Al momento questo provvedimento riguarda un terzo della popolazione scolastica nazionale, ma purtroppo con ogni probabilità sarà presto esteso alla larga parte del Paese che vive in condizione di contagio più difficili».

«Ci stiamo battendo e ci batteremo perché vengano immediatamente rifinanziati i congedi parentali, ma questi da soli non sono sufficienti, sia perché ci sono molte categorie di lavoratori autonomi che non sono coperte, sia perché la scelta di astenersi dal lavoro in alcuni casi rischia di essere comunque molto penalizzante. Inoltre, non ci dimentichiamo che, pur nell’auspicio che sia equamente ripartita fra uomini e donne, molto spesso nella pratica la scelta di astenersi dal lavoro rischia di essere maggiormente a carico delle donne. In questo senso lo strumento più utile che è stato praticato è quello dei bonus per servizi di baby-sitting. Non avendo ancora ad oggi certezza che venga rifinanziato dal Governo e soprattutto delle tempistiche di attivazione, abbiamo deciso di stanziare immediatamente 200 mila euro che si tradurranno in un bonus comunale corrispondente a 300 euro a famiglia, rivolto alle famiglie con con Isee fino a 35 mila euro. Il bonus verrà accreditato nei conti correnti con modalità celeri e tempestive analoghe agli strumenti di ristoro adottati in altre occasioni. Abbiamo deciso di partire repentinamente con questo stanziamento immediato, ma a seconda delle domande che riceveremo, non escludiamo di implementare importi e categorie di beneficiari».

«Ok per medie e superiori, ma chiudere le scuole elementari è assurdo»

Il consigliere comunale Alberghini contesta le misure dell’arancione scuro

Rientro Scuola Classico
Ragazzi fuori dal liceo classico di Ravenna

Tra le varie reazioni al passaggio in arancione scuro registriamo ora anche quella di Massimiliano Alberghini, consigliere comunale d’opposizione ed ex candidato sindaco del centrodestra a Ravenna cinque anni fa.

Alberghini se la prende in particolare contro la chiusura delle scuole elementari. «Certamente le medie e le superiori presentano un elevato grado di pericolosità, non durante le lezioni, ma in fase di ingresso e uscita dagli istituti, e questo grazie alla lungimiranza di chi doveva preoccuparsi per tempo di valutare ed attuare misure di trasporto adeguate e differenziazione di orari. Ma il senso della chiusura delle elementari – continua Alberghini –, quando i bambini sono accompagnati dai genitori e non si muovono con i mezzi di trasporto, è priva di senso. Evidentemente non si valutano le difficoltà create a genitori che lavorano. O pensano che sia agevole e facilmente attuabile la possibilità di prendere un congedo e non svolgere le proprie attività lavorative?».

«Dopo il dissanguamento lento e inesorabile delle attività economiche – continua Alberghini –, si sentiva proprio la mancanza di un ulteriore disagio alle stesse perché chiunque abbia alle proprie dipendenze lavoratori con bambini che frequentano le scuole elementari avrà un ulteriore disagio cosi come gli stessi genitori\dipendenti. Per non parlare delle partite iva a cui come sempre non si rivolge neanche un pensiero».

«A questo punto – conclude – occorrerebbe avere il coraggio di scelte definitive: chiusura totale per il tempo necessario ma accompagnato da un anno fiscale bianco  e sospensione di tutti gli adempimenti. Perché dobbiamo ricordarci che lo Stato e il suo braccio armato, fino a questo momento, non hanno sospeso versamenti, adempimenti e controlli».

Genitori in piazza a Ravenna contro la chiusura delle scuole

E intanto è partito un “mail bombing” al ministro dell’Istruzione

Priorita Scuola FaenzaAlcuni genitori di Ravenna stanno organizzando una manifestazione di protesta fissata per oggi (1 marzo) alle 18.30 in piazza del Popolo. Manifestazione (l’invito è a partecipare ovviamente tutti con mascherina e rispettando i distanziamenti) con cui si vuole protestare contro la zona arancione scuro e la conseguente chiusura di tutte le scuole.

L’invito è di partecipare con dei cartelli con lo slogan #lascuolaascuola da appendere poi nei vari istituti della città.

I promotori scrivono che protestano «per difendere i nonni» e per garantire «il diritto dei bambini alla scuola».

Intanto il comitato Priorità alla Scuola di Faenza, attivo già in questi mesi contro le chiusure delle superiori, invita tutti a partecipare a un “mailbombing” al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, inviando un testo condiviso sui social a segreteria.ministro@istruzione.it e patrizio.bianchi@unife.it.

Nuovo sito web per il museo del Sale: più foto e info. A breve la versione inglese

Portale rinnovato con la collaborazione dell’ufficio informatico del Comune

Nuova veste grafica e più contenuti per il sito web del museo del sale di Cervia. Il portale è stato completamente rinnovato con la collaborazione dell’ufficio informatico del Comune.

Nuove immagini delle sale, dei materiali esposti, degli eventi, della salina Camillone e più informazioni nella sezione dedicata al museo, alla rubrica Luoghi del sale e in altre sezioni. Diverse le immagini che illustrano il museo e la salina, immagini che sono state in parte realizzate dal gruppo fotografico Musa e messe a disposizione proprio per questo scopo. Il gruppo di fotografi amatoriali è nato all’interno del museo e in diverse occasioni ha fornito e fornisce immagini fotografiche di supporto per iniziative di promozione e documentazione dell’attività del museo, della salina e della città.

«Il sito – si legge in un comunicato del museo – utilizza un sistema di gestione dei contenuti open source ed è stato migliorato nella indicizzazione, sfrutta completamente la visibilità acquisita nel corso del tempo attraverso la vecchia versione e mantiene il posizionamento raggiunto in questi anni di attività, con tendenza ad un miglioramento determinato dal rinnovamento dell’albero informativo e della veste grafica. Il sito, già mobile friendly, avrà inoltre una versione in lingua inglese, (attualmente in fase di lavorazione) che lo renderà più facilmente consultabile anche dall’estero».

Omicidio Fabbri, ex marito fece fare un paio di duplicati delle chiavi

Sarebbe un tipo analogo a quello che apre la porta del garage dell’abitazione della vittima

Attachment (11)L’ex marito di Ilienia Fabbri, uccisa a Faenza il 6 febbraio, fece fare un paio di duplicati di una chiave analoga per tipo a quella che apre la porta del garage al seminterrato dell’abitazione della vittima e in cui è avvenuto il delitto. È quanto, secondo i due quotidiani locali, ha riferito il titolare di una ferramenta della zona ascoltato dagli inquirenti nell’ambito delle indagini sull’omicidio della 46enne.

L’ex consorte della donna, il 53enne Claudio Nanni, è indagato per omicidio pluriaggravato in concorso con persona ignota. L’ipotesi al vaglio della polizia è che l’omicidio possa essere stato compiuto da un sicario istruito allo scopo e dotato di una copia delle chiavi; del resto la prima pattuglia al suo arrivo alle 6.20 aveva trovato la porta del garage aperta e senza segni di scasso.

Il titolare della ferramenta ha ricordato che Nanni 5-7 mesi fa gli avrebbe commissionato almeno due copie di una chiave comune ‘a spinotto’, del tipo identico a quella che apre il garage di via Corbara. L’uomo ha confermato che si tratta di chiave analoga a quella mostratagli dagli inquirenti, in possesso di Arianna, figlia convivente della vittima. (ANSA.it).

Laura Pausini vince il Golden Globe per la miglior canzone: «Non ci posso credere»

La cantante di Solarolo trionfa grazie alla collaborazione con Diane Warren per il film di Edoardo Ponti con Sophia Loren

Laura PausiniLaura Pausini vince il Golden Globe per la miglior canzone originale, “Io Sì” dal film La vita davanti a sé di Edoardo Ponti.

La canzone è frutto di una collaborazione tra la cantante di Solarolo, Diane Warren e Niccolò Agliardi.

«Grazie mille» ha detto Laura nel corso della diretta sulla Nbc.

«Non ho mai sognato di vincere un Golden Globe, non ci posso credere». Ha dichiarato su Instagram per ringraziare la Hollywood Foreign Press Association e Diane Warren. «Dedico questo premio a tutti coloro che vogliono e meritano di essere “visti” – aggiunge Laura – e a quella ragazzina che 28 anni fa vinse Sanremo e non si sarebbe mai aspettata di arrivare così lontano».

Non manca un omaggio a Sophia Loren: «Tutta la mia gratitudine e il rispetto per la meravigliosa Sophia Loren, è stato un onore dare voce al tuo personaggio, per trasmettere un messaggio così importante, di accoglienza e unità».

Pausini, nella lunga serie di ringraziamenti, dedica il riconoscimento anche »all’Italia, alla mia famiglia, a tutti coloro che hanno scelto me e la mia musica e mi hanno reso quello che sono oggi. E – conclude – alla mia bellissima figlia, che da oggi vorrei ricordare la gioia nei miei occhi, sperando che cresca e continui sempre a credere nei suoi sogni». (Ansa.it)

Un anno di pandemia: 800 morti, 20mila contagi, l’ultima settimana il record di casi

Il 28 febbraio del 2020 è stato trovato il primo tampone positivo al Sars-Cov-2 in provincia di Ravenna. La prima ondata è passata con meno di cento decessi e una media giornaliera di otto casi, salita a 140 da novembre

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Un anno di pandemia Covid in provincia di Ravenna

È passato un anno dal primo caso di Covid diagnosticato in provincia di Ravenna, era il 28 febbraio 2020, e l’ultima delle 52 settimane è stata quella con il numero maggiore di nuove positività. Nei sette giorni dal 21 al 28 febbraio (compresi) sono stati individuati 1.361 casi, il 6,9 percento dei quasi ventimila casi totali in provincia (19.839). Da segnalare il 27 febbraio con 303 casi è stato il record giornaliero di tutto l’anno. È bene specificare che le diagnosi riguardano i tamponi eseguiti nei diciotto comuni ravennati ma le persone potrebbero essere residenti altrove, anche se questi rappresentano una percentuale minima.

Prima ondata
Se si guarda all’andamento dei casi in provincia con la prospettiva di un anno, si può vedere che nei fatti la prima ondata, quella della primavera 2020, sul nostro territorio è passata quasi senza lasciare traccia. Ce n’eravamo accorti anche sul momento: in Lombardia e Veneto si era nel pieno dell’emergenza e in Emilia-Romagna i punti delicati erano solo Piacenza e Rimini. L’ultima settimana di marzo 2020 con 244 casi è stata quella con il dato più elevato per Ravenna, per quanto riguarda la prima ondata.

Pexels Cottonbro 3952185Estate verso lo zero
Poi è arrivata l’estate, le cose sono migliorate per tutti a livello generale. E il territorio ravennate non ha fatto eccezione. Il periodo più sereno per Ravenna è stato a cavallo tra fine maggio e inizio giugno: in tutta la provincia solo 18 casi in una trentina di giorni. Se prendiamo il trimestre maggio-giugno-luglio ci sono stati solo 179 casi totali. È significativo notare che alla fine di settembre il totale delle diagnosi provinciali era fermo a 1.805. Ribaltando la prospettiva, questo dice che negli ultimi cinque mesi si è concentrato il 90 percento del totale di casi di un anno.

Seconda ondata in autunno
È da ottobre infatti che le cose sono peggiorate. La seconda ondata non ha risparmiato il Ravennate. Si è passati da settimane con meno di cento casi a due mesi (da metà novembre a metà gennaio) in cui il dato settimanale si è mantenuto costantemente sopra a mille. Poi è iniziata la graduale discesa con il punto più basso toccato con i 511 casi della prima settimana di febbraio (pur sempre un dato di sette giorni superiore a interi mesi della scorsa primavera (402 in aprile, 46 in maggio, 23 in giugno).

IMG 6591Percentuale tamponi positivi
Non è solo il dato secco dei nuovi casi che vale la pena di tenere in considerazione per fotografare la pandemia. È forse ancora più significativa la percentuale di positività sul totale dei tamponi eseguiti. Un dato che mostra anche lo stato di organizzazione della macchina sanitaria: nei momenti più critici il tasso di positività era particolarmente alto perché le limitate risorse a disposizione facevano sì che venisse testato chi aveva già sintomi espliciti. In altri periodi invece la possibilità di fare campagne più massiccia ha permesso di isolare gli asintomatici limitando ulteriormente la circolazione del virus. L’Ausl comunica il tasso di positività settimanale da agosto. Fino a ottobre non è mai salito sopra al 2,5 percento. Poi la curva si è alzata: a novembre e dicembre è rimasto tra l’8 e l’11 percento. Da gennaio ha ricominciato a calare.

Sintomatici
A questo dato va affiancato quello sull’incidenza di chi aveva sintomi sul totale dei nuovi casi accertati. Nei due mesi prima di Natale ha oscillato tra 40 e 49, nei due mesi dopo Natale è rimasta fra 51 e 57.

Foto DonazioneTerapie intensive
Altro dato importante è l’occupazione dei reparti di terapia intensiva. La provincia ha 36 posti letto distribuiti tra Ravenna, Faenza e Lugo. Le indicazioni ministeriali vorrebbero che i pazienti Covid positivi non andassero oltre un terzo delle disponibilità per poter garantire una risposta a tutti gli altri casi per cui è necessaria la Rianimazione. Per Ravenna vorrebbe quindi dire un massimo di 12 Covid. Il dato è disponibile da ottobre. Da novembre a Natale ha oscillato costantemente attorno alla soglia, poi l’impennata con il massimo di 22 raggiunto l’ultimo dell’anno. Per tutto febbraio sono circa 6-7.

I morti
Le morti collegate al coronavirus sono state 821. Il più giovane aveva 41 anni e il più anziano 102, la quasi totalità aveva più di ottant’anni: 366 erano residenti nel comune di Ravenna, 105 a Faenza, 77 a Lugo. Per quasi tutti, soprattutto per i più giovani, il Covid è stato l’ostacolo fatale per organismi già debilitati da disturbi pregressi. La distribuzione temporale dei decessi, come si può facilmente intuire, è saldamente legata alla diffusione del contagio. I primi lutti risalgono al 13 marzo 2020. Alla fine di maggio il totale provinciale era fermo a 85. E fino all’autunno è cresciuto di poche unità. È da inizio novembre che le statistiche hanno visto l’impennata di croci. La descrizione è drammatica: a fine ottobre il totale dei morti era 97, a fine 2020 era aumentato di quattrocento, altri 330 si sono aggiunti nei primi due mesi del 2021. Questo ci dice che nel quadrimestre novembre-febbraio la media è stata è stata di sei morti al giorno.

Coronavirus, 210 nuovi cantagiati a Ravenna, di cui 2 ricoverati. Nessun morto

 

Sono 210 i nuovi casi di positività al coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in provincia di Ravenna (dato aggiornato alle 12 di oggi, 28 febbraio): si tratta di 107 maschi e 103 femmine; 97 asintomatici e 113 con sintomi; 208 in isolamento domiciliare e 2 ricoverati.  I tamponi eseguiti sono stati 1848.

Oggi la Regione non ha comunicato decessi relativi al territorio provinciale mentre sono circa 27 le guarigioni.

IL BOLLETTINO REGIONALE DEL 28 FEBBRAIO

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 260.602 casi di positività, 2.610 in più rispetto a ieri (quasi 1.200 gli asintomatici), su un totale di 24.606 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 10,6%, come sempre accade nei fine settimana superiore agli altri giorni a causa del numero minore di tamponi fatti, soprattutto i molecolari, nei festivi concentrati in gran parte su casi nei quali è spesso atteso l’esito positivo.

Le persone complessivamente guarite sono 567 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 207.381.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 42.678 (+2.021 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 40.196 (+1.931), il 94% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 22 nuovi decessi: 1 a Piacenza (un uomo di 91 anni); 1 nella provincia di Parma (una donna di 93 anni); 4 a Reggio Emilia ( due donne di 69 e 89 anni e 2 uomini di 79 e 90 anni); 5 nel modenese (tre donne di 73, 91 e 94 anni e due uomini di 70 e 91 anni); 7 in provincia di Bologna (due donne di 79 e 92 anni e cinque uomini di 68, 77, 86, 89 e 96 anni); 1 a Ferrara (un uomo di 71 anni);  2 in provincia di Forlì-Cesena (2 uomini di 85 e 94 anni); 1 a Rimini (un uomo di 90 anni). Nessun decesso nell’imolese e in provincia di Ravenna.

In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.543.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 227 (+13 rispetto a ieri), 2.255 quelli negli altri reparti Covid (+77).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 9 a Piacenza (+1), 13 a Parma (invariato), 16 a Reggio Emilia (invariato), 48 a Modena (+2), 60 a Bologna (+4), 19 a Imola (invariato), 25 a Ferrara (+3), 9 a Ravenna (+3), 4 a Forlì (+1), 6 a Cesena (-1) e 17 a Rimini (invariato).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 20.003 a Piacenza (+38 rispetto a ieri, di cui 23 sintomatici), 17.880 a Parma (+176, di cui 127 sintomatici), 33.238 a Reggio Emilia (+309, di cui 151 sintomatici), 45.492 a Modena (+402, di cui 238 sintomatici), 53.143 a Bologna (+571, di cui 282 sintomatici), 9.207 casi a Imola (+184, di cui 122 sintomatici), 15.096 a Ferrara (+174, di cui 44 sintomatici), 19.839 a Ravenna (+210, di cui 113 sintomatici), 9.893 a Forlì (+105, di cui 84 sintomatici), 11.985 a Cesena (+151, di cui 118 sintomatici) e 24.826 a Rimini (+290, di cui 114 sintomatici).

A quasi 50 anni lascia il posto fisso per fare il falegname

Danilo Maniscalco ha aperto la partita Iva dopo vent’anni come tecnico teatrale: «E le richieste già non mancano»

Danilo ManiscalcoA quasi 50 anni ha deciso di cambiare vita, lasciando il “posto fisso” per inseguire la propria passione. Passione, oltretutto, d’altri tempi: la falegnameria.

Proprio in questi giorni è al lavoro per aprire la sua prima partita Iva, poi sarà a tutti gli effetti un artigiano. Con già la fila di richieste, peraltro, frutto del passaparola tra amici.

Danilo Maniscalco fino a poche settimane fa era un tecnico teatrale, macchinista e scenotecnico per più di vent’anni con Ravenna Teatro. «Con loro il rapporto è rimasto ottimo – ci racconta al telefono –, hanno affrontato questa emergenza dovuta alla pandemia in maniera encomiabile, aiutando le compagnie più bisognose e rendendo sempre partecipi i lavoratori, me compreso, di qualsiasi decisione. Rispetto a molti colleghi precari ero un privilegiato, con lo stipendio fisso o al limite la cassa integrazione garantita nei momenti più bui: sarei potuto restare con Ravenna Teatro fino alla pensione, l’avessi voluto». Ma qualcosa è scattato. «Mi è sempre piaciuto costruire piccole cose, lavorare il legno, nel mio lavoro in particolare realizzare le scenografie. Ho iniziato a guardare tutorial, sperimentare e poi a costruire piccole cose per amici».

La pandemia ha fatto il resto, grazie all’interruzione forzata dal lavoro. «A inizio 2020 ero già stato fermo quasi due mesi per un infortunio, poi quando sono tornato al lavoro mi sono dovuto fermare di nuovo per la pandemia. Restare a casa, in quei mesi, mi ha fatto pensare. Ho riflettuto e preso la mia decisione, che ho comunicato dopo l’estate a Ravenna Teatro. Quello era un lavoro che non avrei potuto continuare a fare senza metterci tutto me stesso. Così ho proseguito per correttezza fino a fine anno e da inizio 2021 sono diventato invece un falegname a tutti gli effetti». Con laboratorio (e piccolo show room) ricavato in garage. E già una fila di commesse. «Fino all’estate direi che sono a posto. D’altronde faccio tutto con i miei tempi, chi si rivolge a me non può avere fretta, faccio lavori su misura, una sorta di sartoria artigianale».

Un ritorno al passato, quindi, quando ormai la prassi sembra invece essere diventata l’Ikea. «Ma vedo che questa voglia di tornare alle cose artigianali c’è, si respira una sorta di ritorno al passato e devo dire che in questo settore c’è poca concorrenza: qui a Ravenna le botteghe artigianali non sono così tante e i falegnami non esistono quasi più; quelli che c’erano una volta sono finiti a fare gli operai al polo chimico…».

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