domenica
07 Settembre 2025

Stato di agitazione tra i lavoratori del Burger King per il ritardo degli stipendi

Iniziativa della Ugl che conta il 70 percento degli iscritti nella filiale di Ravenna

Burger KingI lavoratori del Burger King di Ravenna, dipendenti della ditta Sirio, hanno proclamato lo stato di agitazione per il ritardo con cui vengono pagati gli stipendi. Lo rende noto Giuseppe Greco, segretario provinciale Ugl Terziario: «Blocco del lavoro straordinario ed eventuale azione di sciopero  da concordare tra i lavoratori fino a saldo dello stipendio di dicembre per tutti i lavoratori».

Da oltre tre mesi la direzione invia avvisi ai lavoratori relativi al posticipo largo di stipendi escludendo dalla situazione la sigla  sindacale Ugl Terziario che ha all’interno della filiale il 70 percento degli iscritti e la rappresentanza sindacale.

«È ormai da mesi – si legge in una nota – che i dipendenti di Sirio ricevono in continuo ritardo gli stipendi,  compreso la tredicesima mensilità pagata al 20 gennaio con un avviso ai dipendenti e, da ultimo, con una comunicazione solo ai dipendenti all’interno della quale si dice che lo stipendio di dicembre 2020  sarà pagato entro il  dal 10 febbraio 2021, senza nessun congruo preavviso al fine dare alle famiglie la possibilità di potersi organizzare economicamente».

Il sindacato lamenta le decisioni non prese dalla società: «La direzione Sirio Spa di Ravenna non ha provveduto  a tempo debito ad attivare  la cassa integrazione quando necessitava  ai lavoratori già da mesi scorsi. Inoltre,  Sirio ha provveduto ad ulteriore assunzioni di personale  per il Burger King al fine di far fronte al  flusso di clienti, motivo per il quale si giustifica un aumento del lavoro con contestuale incasso di denaro».

Crisi Covid, contributi comunali a fondo perduto a 657 imprese di Ravenna e Cervia

In totale erogati 770mila euro suddivisi in vari scaglioni, da 800 a 2mila euro ognuna

SolI contributi a fondo perduto predisposti dai Comuni di Ravenna e Cervia per le imprese colpite dalla crisi causata dal Covid arriveranno a 657 attività, 303 ravennati e 354 cervesi.

A Ravenna in totale sono stati erogati 430mila euro: 82 imprese hanno ottenuto il contributo massimo di duemila euro e 221 quello parziale di 1.200 euro. Fra le diverse tipologie di soggetti che hanno ottenuto il contributo ci sono 120 nell’ambito della ristorazione, 85 bar, 21 gestori di palestre, piscine e impianti sportivi polivalenti, 14 attività di supporto a rappresentazioni artistiche, 8 gelaterie e pasticcerie, 7 discoteche/sale da ballo e simili, 6 attività di intrattenimento e divertimento, 4 attività di proiezione cinematografica, 4 organizzazioni di convegni e fiere. Le associazioni di categoria, nell’incontro con l’Amministrazione comunale, hanno espresso apprezzamento per la celerità nei pagamenti dei ristori: il bando si è chiuso infatti a novembre, Palazzo Merlato aveva stanziato un milione di euro.

A Cervia la Giunta aveva destinato risorse a sostegno delle imprese 340mila euro a fondo perduto per chi aveva registrato una riduzione di fatturato pari almeno al 30 percento nel periodo marzo-ottobre 2020 rispetto allo stesso periodo riferito all’esercizio precedente. Le imprese ammesse sono 354: alle 186 imprese rientranti nel primo scaglione verrà erogato un importo pari a 800 euro netti, alle 62 imprese rientranti nel secondo scaglione verrà erogato un importo pari a 1000 euro netti e alle 48 imprese rientranti nel terzo scaglione verrà erogato un importo pari a 1200 netti. Per le 58 imprese di nuova apertura (ovvero che hanno avviato l’attività successivamente alla data dell’1 marzo 2019) il contributo è stato ricalcolato proporzionalmente all’effettivo periodo di esercizio dalla data di inizio attività al 24 ottobre 2020.

 

Muratore a processo per tentata estorsione a un prete con foto mentre lo massaggiava

Già archiviata la denuncia per violenza sessuale dell’imputato. Sui telefonini non risultano immagini hard

Un muratore cinquantenne è sotto processo a Ravenna per tentata estorsione perché avrebbe ricattato un prete minacciando di diffondere delle fotografie che ritraggono il parroco nudo mentre l’altro lo stava massaggiando. Il processo si è aperto ieri, 20 gennaio, ed è stato subito rinviato a metà giugno. La notizia è riportata da Il Resto del Carlino.

La vicenda arriva all’attenzione della giustizia tra fine 2018 e 2019 quando i due si scambiarono denunce reciproche. Quello su cui entrambi concordano è la genesi del tutto: il muratore sarebbe stato bravo a fare massaggi e avrebbe accettato di sostituire il fisioterapista del don era assente. Quello che è successo poi diverge nelle due versioni. Per il muratore si tratta di violenza sessuale quando il prete si fece trovare nudo e lui finì a massaggiare dalle gambe alle parti intime a causa di droghe assunte inconsapevolmente con caramelle offertegli (denuncia archiviata). Il don riteneva normale presentarsi nudo per un massaggio e si era allarmato accorgendosi che l’altro stava facendo fotografie con il telefonino e si era rivolto alla questura. L’ispezione dei telefoni non aveva rintracciato foto ma fitte chat tra i due.

Teodora ko al tie-break contro Macerata: ora l’accesso ai playoff è un miraggio

All’ultima giornata serve la vittoria 3-0 della squadra di Bendandi e la sconfitta 3-0 della Omag

119228164 639525310037452 4979521723062107509 OLa sconfitta al tie-break contro Macerata, recupero della sesta giornata del girone Est del campionato femminile di volley A2, costa alla Teodora la quasi definitiva certezza di non poter accedere alla fase playoff per la promozione in A1. Il punticino conquistato infatti fornisce ancora una speranza ma l’incastro di eventi è particolarmente proibitivo in vista dell’ultima giornata di regular season: serve una vittoria per 3-0 della Teodora e la contemporanea sconfitta 3-0 di San Giovanni Marignano.

«Da entrambe le parti non si è vista una grande pallavolo – commenta a caldo coach Simone Bendandi –, ma voglio fare i complimenti a Macerata che sta portando a casa tanti punti importanti con un’ottima costanza. Purtroppo noi siamo in un momento di difficoltà dal quale facciamo molta fatica ad uscire, ma quello che mi dà un leggerissimo sollievo è essere riusciti a portare a casa un punto e vedere una bella reazione da parte della squadra nel quarto set».

Via ai ristori della Regione per bar e ristoranti: fino a tremila euro per azienda

Potenzialmente interessante duemila imprese in provincia. Domande online alla Camera di Commercio entro il 17 febbraio. Valgono i fatturati novembre-dicembre del 2019 e 2020

Colazione BarAl via i ristori per bar e ristoranti voluti dalla Regione Emilia-Romagna. Fino alle 10 del 17 febbraio le imprese ravennati (duemila quelle potenzialmente interessate) che esercitano l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande potranno presentare domanda alla Camera di Commercio per ottenere un contributo a fondo perduto fino a un massimo di tremila euro. Tutte le domande considerate ammissibili avranno diritto al contributo, che varierà a seconda del numero delle domande ammesse. La Regione ha stanziato 21 milioni di euro in totale.

Beneficiarie dei contributi sono le imprese, aventi qualsiasi forma giuridica, con codice Ateco primario 56.10.11 o 56.3, regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese in data antecedente all’1 novembre 2020. Esse devono risultare attive alla data di apertura del bando, non devono avere cessato l’attività alla data del provvedimento di liquidazione del contributo e devono avere almeno un’unità locale aperta al pubblico in Emilia-Romagna. Tra i requisiti, quello di aver avuto un calo del fatturato medio, nel periodo tra l’1 novembre 2020 e il 31 dicembre 2020, pari o superiore al 20 percento rispetto allo stesso periodo del 2019 ovvero, a prescindere dal fatturato, siano state attivate nel periodo dall’1 gennaio 2020 all’1 novembre 2020.

Le domande di contributo dovranno essere presentate esclusivamente per via telematica, attraverso la piattaforma Restart, il cui accesso potrà essere effettuato tramite identità digitale Spid oppure tramite Carta Nazionale dei Servizi (Cns) con PIN dispositivo. Il bando è pubblicato nel sito della Camera di commercio, www.ra.camcom.gov.it, insieme a tutte le informazioni necessarie e i contatti per eventuali chiarimenti.

«Il nostro obiettivo – ha evidenziato Giorgio Guberti, commissario straordinario della Camera di commercio di Ravenna – è quello di dare una risposta efficace e veloce alle nostre imprese, stremate da incertezze e chiusure. A questo intervento, dedicato a bar e ristoranti, ne seguiranno altri per sostenere ulteriori categorie colpite dalla crisi, anche attraverso risorse proprie che la Camera di commercio di Ravenna renderà disponibili in sinergia con le associazioni di categoria».

Svuotava cantine per soldi e buttava i rifiuti in una discarica abusiva di 2mila mq

I carabinieri forestali hanno denunciato un 56enne. Sul terreno c’era di tutto tra cui elettrodomestici, arredi, 66 bici. Nel 2020 i militari hanno denunciato 38 persone in provincia per reati ambientali

P1070833Si faceva pagare per sgomberare cantine e locali ma anziché smaltire i rifiuti con le corrette modalità previste dalle norme, ha creato una discarica a cielo aperto su un terreno di duemila metri quadrati a Chiesuola di Russi. Un 56enne forlivese è stato denunciato dai carabinieri forestali e l’area è sotto sequestro.

Il lotto utilizzato per la discarica era recintato e con dei pannelli metallici per nascondere l’attività illecita e abusiva. All’interno i militari hanno trovato un’ingente quantità di rifiuti pericolosi e non (televisori, frigoriferi, lavatrici, automezzi e veicoli fuori uso, tavoli, sedie, materassi, piastrelle, macerie e 66 biciclette). I rifiuti coprivano quasi per intero la superficie ostacolando l’ingresso e rendendo difficoltoso l’accertamento.

Quando i carabinieri sono arrivati hanno trovato il gestore dell’area che stava proprio movimentando i rifiuti e si è giustificato dicendo che era sua intenzione sistemare il posto. Le indagini proseguiranno sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ravenna al fine di valutare se possono sussistere altre ipotesi di reato più gravi.

Nel corso del 2020 i controlli dei carabinieri forestali sullo smaltimento illecito di rifiuti, con il sequestro di vaste aree utilizzate come discariche e il conseguente obbligo dei contravventori al ripristino dello stato dei luoghi, hanno portato al pagamento di sanzioni per oltre diecimila euro.

È un dato che emerge dal bilancio dell’attività 2020 del gruppo presente in provincia con le stazioni di Ravenna, Cervia, Bagnacavallo, Brisighella, Casola Valsenio e del Nucleo Investigativo. In totale quattromila controlli effettuai: 134 illeciti amministrativi per untotale di 63mila euro, 45 notizie di reato perseguite e 38 denunce.

Foto ComunicatoL’attività è dedicata a prevenire e reprimere la commissione di illeciti a danno dell’ambiente, in particolar modo quelli a tutela del patrimonio boschivo, della fauna selvatica e degli animali di affezione, quelli sullo smaltimento illecito dei rifiuti e dell’inquinamento delle acque nonché la tutela della sicurezza agro-alimentare.

«Di particolare rilievo – si legge nel comunicato stampa – sono stati i servizi svolti nell’area della pialassa Piomboni e Baiona in collaborazione con il reparto Carabinieri Biodiversità di Punta Marina e le altre forze dell’ordine, contro il fenomeno della pesca abusiva che hanno portato al sequestro di oltre 5 quintali di vongole, di imbarcazioni e attrezzature utilizzate dai contravventori».

La tutela delle acque ha portato alla denuncia dei dirigenti di una nota azienda alimentare della provincia per aver messo in atto un scarico abusivo delle acque reflue industriali e averne falsificato le analisi chimiche di autocontrollo.

Si butta dal tetto dell’Itis. Una settimana fa era morto sul lavoro un suo amico

Si è tolto la vita a 25 anni. La famiglia ne aveva denunciato la scomparsa

Polizia VolanteUn ragazzo di 25 anni è stato ritrovato morto nella notte tra mercoledì e giovedì nel cortile dell’Itis di Ravenna.

Il giovane si sarebbe lanciato dal tetto dell’istituto. Un suicidio che potrebbe essere legato alla morte di Christian Vernocchi – la vittima dell’infortunio sul lavoro dello scorso 14 gennaio a Cervia – di cui il 25enne era grande amico.

È successo poco dopo la mezzanotte. Sul posto le volanti della polizia, che stavano cercando il ragazzo dopo la denuncia di scomparsa della famiglia, con cui viveva nel Forlivese. Dalle celle telefoniche era risultato trovarsi nella zona dello stadio e i poliziotti hanno infatti rintracciato la sua auto nel parcheggio dell’Itis. Poco dopo il ritrovamento del corpo.

Il giovane, secondo la prima ricostruzione, avrebbe utilizzato le scale di emergenza, sempre aperte, per salire sul tetto.

Il Safari di Ravenna si offre di accogliere l’elefante abbandonato in una discarica

È successo in Francia. Lo zoo di Ravenna garantirebbe tutte le cure necessarie

Elefante CircoIl giardino zoologico di Ravenna ha preso contatti con l’Ambasciata francese a Roma per comunicare la propria disponibilità ad accogliere l’elefante abbandonato in Francia.

Si tratta di “Dumba”, elefantessa asiatica di 43 anni, ferita ai due lati della testa e con forti dolori alle zampe, ritrovata all’interno di un camion da circo, abbandonato nella remota campagna del Gard, nel freddo e in mezzo alla neve.

Il Safari Ravenna – che già ospita tre elefanti – si è offerto di organizzare il trasporto e di garantire poi, una volta arrivata al parco, tutte le cure necessarie.

Ampliamento da 4mila metri quadrati, su più piani, per il pronto soccorso di Ravenna

Entro fine mese la presentazione del progetto. Tre anni di lavori

entrata pronto soccorso ravennaEntro fine mese verrà presentato il progetto dell’ampliamento del pronto soccorso di Ravenna. Lo ha annunciato il sindaco Michele de Pascale nel corso dell’incontro in streaming con il direttore sanitario dell’Asl Romagna, Mattia Altini.

Ad anticipare il progetto è stato lo stesso Altini: si tratta di un ampliamento di 4mila metri quadrati, già finanziato e che necessiterà di 3 anni di tempo per essere completato. Riguarderà il piano terra e anche i piani superiori della palazzina del Dea dell’ospedale.

Intanto, secondo Altini, la situazione in questi giorni è migliorata, rispetto all’emergenza delle scorse settimane, grazie anche a un primo intervento a tampone che ha visto l’Azienda sanitaria recuperare in circa un mese e mezzo 24 posti letti aggiuntivi e due nuovi spazi per poter dividere i pazienti ad alto rischio e quelli non a rischio Covid.

Contemporaneamente è stata modificata anche l’organizzazione, con tutti i professionisti dell’ospedale che stanno turnando nell’Osservazione breve intensiva del Ps.

Una riorganizzazione che continuerà all’insegna di poche parole chiave: ampi spazi e flessibilità, ha sottolineato Altini, in modo da non farsi trovare più impreparati di fronte a future emergenze.

La Ravenna che sogna la Coppa America, protagonista alla Prada Cup

In quattro dalla nostra provincia al lavoro su Luna Rossa, Plazzi e Vettese invece nell’organizzazione del trofeo

Circolo Velico Ravennate Luna RossaC’è anche un pezzo di Ravenna tra i protagonisti della Prada Cup, il ciclo di regate che designerà lo sfidante ufficiale di Emirates Team New Zealand alla prossima Coppa America di vela, il prossimo marzo, considerato il trofeo più antico nella storia dello sport.

Si tratta di cinque soci del Circolo Velico Ravennate, già in passato protagonista della manifestazione. Matteo Plazzi, già vincitore della Coppa America con Bmw Oracle Racing, è il direttore tecnico della Prada Cup, mentre Antonio Vettese (membro del consiglio direttivo del circolo ravennate con Plazzi) ne è responsabile della comunicazione.

Sono invece all’interno di Luna Rossa – imbarcazione italiana che nel weekend si giocherà la finale contro Ineos Uk – Andrea Bazzini, Jacopo Plazzi e Umberto Molineris, gli ultimi due come membri del “sailing team”, Bazzini invece nel “design team”, tra i responsabili dello sviluppo dei software di bordo.

«Per il Circolo Velico Ravennate essere presente in America’s Cup è una tradizione che si rinnova: da quando team italiani hanno lanciato le loro sfide, non sono mai mancati atleti o tecnici riconducibili al nostro club – spiega Matteo Plazzi -. È un fatto del quale andare orgogliosi, che racconta di un ambiente permeato da una forte tradizione agonistica, nell’ambito della quale la formazione avviene in modo naturale. Chi impara trova il vantaggio delle esperienze altrui, chi è esperto e mette il proprio sapere a disposizione degli altri».

A fare i complimenti e a tifare per il gruppo ravennate è tra gli altri, sui social, l’assessore allo Sport del Comune, Roberto Fagnani.

A bordo di Luna Rossa, infine, da segnalare (come scrive il Carlino Ravenna oggi in edicola) anche la presenza di un cervese, Giuseppe Acquafredda, responsabile dell’albero e delle manovre.

Covid, 112 nuovi casi e altri 10 morti in provincia di Ravenna

 

Tornano a salire i nuovi casi di positività al coronavirus in provincia di Ravenna: nel bollettino di oggi, 20 gennaio, se ne sono registrati 112: 50 asintomatici e 16 ricoverati. I tamponi eseguiti sono stati 2042 in provincia.

La Regione ha comunicato 10 decessi “ravenna”: 7 pazienti di sesso maschile di 73, 74, 78, 85, 87, 88, 90 anni e 3 di sesso femminile di 75, 87, 92 anni.

Il bollettino regionale del 20 gennaio.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 205.261 casi di positività, 1.090 in più rispetto a ieri (di cui la metà asintomatici), su un totale di 20.646 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 5,3%.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 52.579 (-659 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 49.859 (-628), il 95% del totale dei casi attivi.

Purtroppo, si registrano 64 nuovi decessi: 8 a Piacenza (4 donne – di 56, 81, 87 e 90 anni – e 4 uomini, di 78, 81, 90, 91 anni); 1 in provincia di Parma (un uomo di 67 anni); 5 a Reggio Emilia (3 donne – di 53, 80, 82 anni – e 2 uomini di 87 e 91 anni, quest’ultimo deceduto a Modena); 8 nel modenese (3 donne – di 63, 83 e 85 anni – e 5 uomini, rispettivamente di 52, 67, 2 di 74, 93 anni); 21 in provincia di Bologna (10 donne: una di 56, una di 79 anni, 2 di 86 – di cui una deceduta a Ferrara – , poi 88, 90, 92, 2 di 98, una di 99 anni; e 11 uomini: 54, 65, 76, 2 di 78, 83, 86, 87, 90, 2 di 97 anni); 6 nel ferrarese (5 donne – rispettivamente di 76, 85, 94, 95, 100 anni – e un uomo di 86 anni); 10 in provincia di Ravenna (3 donne – di 75, 87 e 92 anni – e 7 uomini, rispettivamente di 73, 74, 78, 85, 87, 88, 90 anni); 1 a Forlì-Cesena (un uomo di 91 anni); 4 nel riminese (2 donne, di 80 e 90 anni, e 2 uomini, di 68 e 74 anni).

In seguito a verifica sui dati comunicati nei giorni scorsi, è stato eliminato 1 decesso dalla provincia di Ravenna, in quanto non riconducibile al Covid. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 8.935.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 230 (-2 rispetto a ieri), 2.490 quelli negli altri reparti Covid (-29).

Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 17 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 15 a Parma (-1), 18 a Reggio Emilia (-1), 46 a Modena (-2), 44 a Bologna (+2), 15 a Imola (+2), 29 a Ferrara (+1), 14 a Ravenna (-2), 1 a Forlì (-2), 5 a Cesena (invariato) e 26 a Rimini (+1).

Questi i casi di positività sul territorio dall’inizio dell’epidemia, che si riferiscono non alla provincia di residenza, ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 17.654 a Piacenza (+62 rispetto a ieri, di cui 30 sintomatici), 14.564 a Parma (+60, di cui 37 sintomatici), 27.429 a Reggio Emilia (+155, di cui 53 sintomatici), 36.501 Modena (+97, di cui 70 sintomatici), 40.620 a Bologna (+145, di cui 74 sintomatici), 6.465 casi a Imola (+6, di cui 2 sintomatici), 11.606 a Ferrara (+64, di cui 25 sintomatici), 15.646 a Ravenna (+112, di cui 62 sintomatici), 7.497  a Forlì (+138, di cui 98 sintomatici), 8.495 a Cesena (+61, di cui 46 sintomatici) e 18.784 a Rimini (+190, di cui 71 sintomatici)

Confesercenti e Confcommercio lanciano la petizione: «Fate riaprire locali e negozi»

Le due associazioni: «Lasciate lavorare le nostre imprese»

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La protesta delle attività chiuse dello scorso ottobre

Confesercenti e Confcommercio della provincia di Ravenna lanciano una petizione per convincere le Istituzioni a cambiare registro: «nel rispetto delle misure di sicurezza in vigore, tutti i settori del commercio, dei pubblici esercizi e dei servizi alla persona devono poter rimanere aperti», scrivono le due associazioni in una nota inviata alla stampa.

«Nel corso di questi mesi, come Associazioni di rappresentanza delle piccole e medie imprese – commenta Monica Ciarapica, presidente provinciale di Confesercenti –, non ci siamo mai sottratti alle nostre responsabilità ed abbiamo svolto un difficile ruolo di salvaguardia del tessuto economico e di capillare informazione verso le imprese del territorio, che in diverse occasioni hanno stentato a comprendere il senso delle decisioni messe in atto dal Governo. Particolare disappunto e disagio sono avvertiti a causa dei tempi di adozione dei provvedimenti, che non lasciano mai la possibilità di organizzare e programmare il lavoro di importanti settori dell’economia».

«Molte attività – continua Mauro Mambelli, presidente Confcommercio – stanno soffrendo questa situazione: bar, ristoranti, tutto il mondo del turismo, dell’intrattenimento, della cultura, così come il commercio soprattutto nei settori non alimentare. Commercianti, sia in sede fissa che ambulanti, e grossisti che pur subendo danni economici enormi, per il solo fatto di poter continuare ad essere aperti, non beneficiano di alcun sostegno se non di sporadiche attenzioni. Inoltre i negozi di vicinato, i piccoli esercizi commerciali dei centri storici delle nostre città, sono stati desertificati dai vincoli della mobilità delle persone e dall’ utilizzo spinto dello smart-working. Tutto il settore dei fieristi e dello spettacolo viaggiante è fermo da mesi, il settore delle estetiste non lavora così come le palestre. Per non parlare delle gallerie e dei centri commerciali, i cui negozi sono costretti alla chiusura nei giorni potenzialmente più redditizi. Come Associazioni al servizio delle imprese, riceviamo quotidianamente segnali di preoccupazione, esasperazione ed è sempre più diffusa la sensazione di essere di fronte ad un accanimento verso tutto il settore del terziario e dei servizi. Considerato l’andamento dei contagi, appare peraltro evidente che non vi sia una diretta correlazione tra la diffusione del virus e la frequentazione di queste attività. Ora basta, lasciate lavorare le nostre imprese».

Per firmare la petizione cliccare il seguente link https://www.formoduli.com/invia/view.php?id=13478

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