lunedì
01 Settembre 2025

Iliad vuole installare un’antenna di telefonia, 375 residenti firmano per opporsi

La compagnia francese presenta per la seconda volta la richiesta per via del Mugello dopo una prima bocciatura per i valori eccessivi di campo magnetico su alcuni edifici

Attachment (2)Una petizione per opporsi all’installazione di un’antenna di telefonia in via del Mugello a Ravenna ha raccolto 375 firme ed è stata presentata in municipio a metà dicembre. Primo firmatario dell’iniziativa contro la richiesta di Iliad è Antonio Amoroso, consigliere territoriale di Lista per Ravenna.

I cittadini si appellano al regolamento comunale sugli impianti di telefonia mobile cellulare approvato nel marzo 2001 e tuttora vigente in cui si richiama l’obiettivo di minimizzazione dei valori di campo elettromagnetico: «Un’altra Stazione Radio Base è ubicata in via Versilia, alla distanza in linea d’aria da via del Mugello di appena 140 metri circa».

La richiesta di Iliad, datata 13 novembre, arriva dopo la bocciatura della stessa richiesta presentata a ottobre 2020. Il Comune di Ravenna ha negato l’autorizzazione: su alcune porzioni di edifici abitativi interessati alle emissioni elettromagnetiche dell’impianto veniva superato il valore di attenzione/obiettivo di qualità dei 6 V/m.

Alla luce di questo il consigliere comunale Alvaro Ancisi ha presentato allo sportello unico per le attività produttive (Suap) una osservazione avversa alla domanda della compagnia francese. Secondo il decano dell’opposizione qualora l’istanza di Iliad fosse identica alla precedente non si dovrebbe proseguire nel dar corso al nuovo procedimento, «secondo i princìpi giuridici del ne bis in idem (“non due volte per la medesima cosa”) e dell’economia degli atti, ai quali la pubblica amministrazione deve attenersi».

Servono nuovi loculi, 165mila euro per ampliare il cimitero comunale

E già investiti altri 25mila euro per manutenzione nei camposanti di Villanova, Boncellino e Villa Prati

Attachment (1)È in progetto per il 2021 un consistente intervento di ampliamento del cimitero comunale di Bagnacavallo. L’opera, dal costo di circa 165mila euro, servirà a dare risposta alla richiesta di ulteriori loculi nell’area di nuova espansione.

Inoltre, si sono recentemente conclusi i lavori di manutenzione straordinaria di alcuni cimiteri del territorio comunale, affidati all’impresa edile Cortesi di Bagnacavallo.

AttachmentLe opere, dell’importo di circa 25mila euro, hanno interessato i cimiteri di Villanova, Boncellino e Villa Prati. A Villanova si è intervenuti principalmente nel rifacimento della copertura dell’edificio destinato a deposito temporaneo dei feretri e, oltre ad altre piccole manutenzioni, nella sistemazione della croce in vetrocemento gravemente danneggiata. A Boncellino i lavori hanno interessato tutta la rete di scarico delle acque meteoriche (pozzetti e caditoie) per impedire il formarsi di pozzanghere nelle giornate di pioggia. A Villa Prati si sono eseguiti interventi di ripristino nelle coperture danneggiate dall’usura e dal vento.

«Queste opere di manutenzione – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Vilio Folicaldi – sono state necessarie per risolvere alcune criticità che erano emerse nei mesi precedenti e hanno avuto lo scopo di mantenere efficienti e decorose tutte le aree cimiteriali del nostro territorio».

Un blog di cucina e uno di foto: quando le giocatrici della Teodora escono dal campo

Le passioni extra sportive della capitana Ludovica Guidi e dell’opposto Julia Kavalenka: le compagne di squadra apprezzano i dolci della toscana e posano per la portoghese

ludovica guidi teodora ravenna
Ludovica Guidi fotografata da Julia Kavalenka

«Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio», disse Josè Mourinho. Insomma, non si vive di solo sport. Anche per chi fa sport di professione. A Ravenna un esempio viene da due pallavoliste della Teodora: la capitana Ludovica Guidi e l’opposto Julia Kavalenka (quest’ultima, peraltro, portoghese come lo Special One). Su internet viaggiano le passioni parallele delle due giocatrici con i rispettivi blog, uno di ricette di cucina e l’altro di fotografia. E nei giorni scorsi c’è stato l’incrocio quando una ha posato per l’altra.

“Pasticciando sotto rete” è il nome del blog curato da Guidi. Seconda stagione a Ravenna, prima con i gradi da capitana (qui la nostra intervista dopo l’ufficializzazione), la 28enne scrive di se stessa nel sito: «Sono toscana e giro l’Italia da quando avevo 17 anni per il mio sport. Nella vita non c’è cosa più bella che seguire le proprie passioni. Amo la pallavolo, i viaggi, l’arte e la fotografia e… la cucina!». A novembre la prima ricetta pubblicata, una sbriciolata ricotta e cioccolato, poi ne sono seguite altre. E tra un consiglio per farcire il pandoro e quello per il salame al cioccolato, ci scappa lo spazio per riflessioni personali e per raccontare la vita da giocatrice in A2, dalle trasferte ai rapporti con le compagne che spesso sono le prime assaggiatrici delle sue creazioni culinarie, come lei stessa racconta anche dal suo profilo Instagram.

126161301 114300493718882 8092297188688788064 N
Julia Kavalenka

“Quando non uso la macchina fotocamera sono una giocatrice professionista di pallavolo”, scrive Kavalenka nella sua presentazione sul sito. Classe 1999, ma già con esperienza in Italia e all’estero, prima stagione al Pala Costa per la portoghese che due stagioni fa era stata in Serie A1 con Cuneo. La passione per gli scatti da dietro l’obiettivo è nata spontaneamente. Paesaggi e scenari di viaggi. E una predilezione per i ritratti. Le compagne della Teodora sono diventate spesso i soggetti da inquadrare: al mare, in una lavanderia, in auto, in campo aperto. Basta scorrere le foto, sul sito o sul profilo Instagram dell’appassionata fotografa, e si trovano i volti di Alice Torcolacci, Rachele Morello, Flavia Assirelli, Beatrice Giovanna, Chiara Poggi. Fino a Guidi, l’ultima a posare di recente per la 21enne.

Bar e ristoranti allo stremo: «Lasciateci aperti anche in zona arancione»

L’appello dei pubblici esercizi tramite le associazioni di categoria Confesercenti e Confcommercio: lettera alle istituzioni locali perché facciano pressioni sul Governo

Ristorante 3 2I tempi di adozione dei provvedimenti che regolano aperture e chiusure dei pubblici esercizi non lasciano la possibilità di organizzare il proprio lavoro. È questo il disagio che maggiormente avvertono le imprese associate a Confcommercio e Confesercenti in provincia di Ravenna. I due presidenti, Mauro Mambelli e Monica Ciarapica, hanno inviato una lettera al presidente della Regione Emilia-Romagna, al prefetto, al presidente della Provincia e ai sindaci dei comuni ravennati perché si facciano carico di rappresentare lo stato di sofferenza delle piccole e medie imprese al Governo, affinché se ne tenga conto nelle nuove ed importanti decisioni che si stanno assumendo in queste ore.

«Nel decreto appena varato dal Governo – scrivono le associazioni di categoria – pare che i pubblici esercizi possano stare aperti il 7 e 8 gennaio e debbano richiudere il 9 e il 10 in quanto zona arancione. Sarebbe necessario e opportuno che in zona arancione, alla pari degli altri esercizi commerciali e artigiani, bar e ristoranti possano dare continuità al proprio lavoro rimanendo aperti fino alle 18, nel massimo rispetto delle prescrizioni sanitarie. Considerato l’andamento dei contagi, appare peraltro evidente che non vi sono certezze circa la presunta diffusione del virus attraverso la frequentazione di bar e ristoranti».

Tra le tante professioni che stanno soffrendo la complessa situazione pandemica, la categoria che a giudizio dei due presidenti è ormai allo stremo è proprio quella dei pubblici esercizi. «Costretti da diversi mesi fra esclusiva possibilità di asporto e domicilio o, nei momenti migliori, apertura solo fino alle 18. Completamente perso l’importante periodo lavorativo delle feste natalizie, riceviamo quotidianamente segnali di preoccupazione ed esasperazione, come se si trattasse di un accanimento verso la categoria».

Alla luce di tutto questo, la lettera chiede che i pubblici esercizi vengano totalmente riconsiderati e catalogati con modalità «che permettano di esercitare il proprio lavoro in sicurezza ma con dignità e possibilità di programmazione, indipendentemente dalla classificazione adottata sulla base del colore di appartenenza».

Covid, la striscia di decessi si allunga: 343 in 36 giorni. I nuovi contagi sono 90

Dall’1 dicembre non è passato un giorno senza che la Regione comunicasse morti in provincia di Ravenna. In totale sono 549 da inizio pandemia. In terapia intensiva 20 pazienti

Con i 14 decessi comunicati oggi, 5 gennaio, sono diventati 36 i giorni consecutivi in cui la Regione ha ufficializzato morti per Covid in provincia di Ravenna. Dall’1 dicembre in totale 343 vittime, che diventano 442 dall’inizio di novembre e 549 in totale dall’inizio dell’epidemia.

Per il territorio provinciale oggi si sono registrati 90 nuovi casi di contagio: si tratta di 41 maschi e 49 femmine; 62 asintomatici e 28 con sintomi; 84 in isolamento domiciliare e 6 ricoverati. I tamponi eseguiti sono stati 1.278. Sono state inoltre comunicate circa 60 guarigioni per arrivare a quasi diecimila su 13.727 casi diagnosticati.

Uno sguardo alla dimensione regionale. In Emilia-Romagna si sono registrati 181.089 casi di positività, 1.506 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.795 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è quindi del 9,5%. Sempre da ieri, sono stati effettuati anche 12.160 tamponi rapidi. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 48,8 anni. Le somministrazioni programmate di vaccino a livello regionale, sulla base delle prenotazioni ricevute dalle aziende sanitarie, sono oltre 8.000 in totale.

La situazione dei contagi per provincia vede Bologna con 325 casi, poi Rimini (200), Modena (192), Piacenza (142), l’area di Cesena (137), Reggio Emilia (136), Ferrara (100), Ravenna (90), il territorio di Forlì (77), la provincia di Parma (73) e il circondario di Imola (34).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 647 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 115.907. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 57.177 (+795 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 54.249 (+786), il 95% del totale dei casi attivi.

Si registrano 64 nuovi decessi: in totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in Emilia-Romagna sono stati 8.005.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 232 (3 in meno rispetto a ieri), 2.696 quelli negli altri reparti Covid (+12). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 15 a Piacenza (+2 rispetto a ieri), 15 a Parma (-1 rispetto a ieri), 18 a Reggio Emilia (-1), 46 a Modena (-2), 46 a Bologna (-3), 15 a Imola (-1), 27 a Ferrara (-2), 20 a Ravenna (+1), 6 a Forlì (+1), 4 a Cesena (invariato rispetto a ieri) e 20 a Rimini (+3).

Frane in collina, 150mila euro per 5 interventi di ripristino: cantieri in primavera

Danni al territorio per il maltempo di maggio 2020. Approvati i progetti definitivi, gli uffici dell’Unione stanno preparando la gara d’appalto

BrisighellaOspitaleIl maltempo di maggio 2020 ha causato diverse frane nel territorio collinare di Brisighella e nei giorni scorsi la giunta dell’Unione della Romagna Faentina ha approvato i progetti definitivi di cinque interventi di ripristino. La spesa totale sarà di 150mila euro. Gli uffici dell’Unione sono al lavoro per predisporre la gara d’appalto: entro gennaio si dovrebbe avere l’aggiudicazione, in attesa della buona stagione per aprire i cantieri. Tra gli interventi ammessi al finanziamento regionale ci sono i lavori di intervento su diverse frane nelle località San Cassiano, San Martino in Gattara, Sant’Eufemia e Strada Casale.

Il primo, per un importo di 24.400 euro, riguarderà via Farfareto, a San Cassiano, dove si dovrà sistemare una scarpata che si è creata a monte della strada. Secondo intervento a San Martino in Gattara, anche qui per risistemare una scarpata, in via Monte Romano, con un intervento di 42.700 euro. Sempre a San Martino in Gattara si interverrà su un’altra frana, nello specifico a Croce Daniele, per un importo di 24.400 euro. Si proseguirà poi con un intervento da 36.600 euro a Strada Casale, in via Tura, per risistemare una scarpata a valle. Infine, ultimo lavoro previsto per questo stralcio, in via Purocielo, a Sant’Eufemia; anche in questo caso dovrà essere risistemata una scarpata a valle per un costo di 24.400 euro.

Dal 7 gennaio in aula solo elementari e medie, le superiori slittano all’11

Rinviata la ripresa delle lezioni in presenza per gli studenti over 14 che continueranno con la didattica a distanza. Fino al 15 gennaio tutta Italia in zona gialla ma arancione nel weekend

Rientro ScuolaIl 7 gennaio in Italia solo gli alunni delle scuole elementari e medie torneranno in aula, per tutti gli studenti delle superiori invece il 2021 comincerà lo stesso giorno ma ancora con didattica a distanza. Il Governo ha infatti deciso di slittare la riapertura all’11 gennaio con la previsione della ripresa delle lezioni in presenza solo per il 50 percento degli studenti. La notizia della decisione si è diffusa nella tarda serata di ieri, 4 gennaio. Il decreto del 3 dicembre prevedeva il rientro in classe dopo l’Epifania per il 75 percento degli studenti delle superiori.

Lo stesso decreto che aggiorna le disposizioni scolastiche, prevede anche alcune disposizioni di ambito più generale per il periodo 7-15 gennaio. L’Italia sarà di fatto tutta in zona gialla col divieto di spostarsi tra le regioni e il weekend del 9-10 gennaio si entrerà in zona arancione. L’8 gennaio è previsto il report dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute che, sulla base del cambio di parametri come l’indice di contagio Rt, potrebbe portare alcune regioni in zona arancione o (con meno probabilità) rossa.

In sintesi nei periodi in zona gialla bar e ristoranti saranno aperti fino alle 18 (asporto fino alle 22, domicilio sempre), negozi aperti, coprifuoco dalle 22 alle 5, consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone.

Dal piano cottura parte l’incendio: palazzina evacuata nella notte e due intossicati

Allarme ai vigili del fuoco da un residente che ha trovato la tromba delle scale invasa dal fumo. L’intervento dei pompieri è stato necessario per far uscire alcuni dei nove residenti

Una palazzina in via Stelvio a Ravenna, zona stadio, è stata evacuata nella notte tra il 4 e il 5 gennaio a causa di un incendio divampato in un appartamento. In totale nove le persone che hanno vissuto i momenti di paura: molte hanno abbandonato lo stabile in maniera autonoma, per alcune è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Due anziani coniugi, residenti nell’appartamento dove hanno avuto origine le fiamme, sono rimasti intossicati e sono stati portati in ospedale: la donna è in condizioni più gravi. L’intervento dei pompieri è scattato alle 23.30, su richiesta di un condòmino che aveva visto la tromba delle scale invasa dal fumo: per domare il rogo è stato necessario lavorare fino alle 2. Secondo i primi rilievi tutto sarebbe partito dal piano cottura nella cucina della coppia. Ulteriori accertamenti sono in corso di svolgimento con l’ausilio dei carabinieri.

Il sindaco: «Gravissime criticità al pronto soccorso, mi scuso a nome di tutti»

De Pascale annuncia che la direzione dell’Ausl metterà a disposizione nuovi spazi ma rivolge un appello ai cittadini: «So che è impopolare, ma rivolgiamoci al reparto solo per i casi di competenza»

10 05 2012 Operativitˆ Nuovo Pronto Soccorso RavennaIl sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, si scusa con i cittadini che stanno vivendo pesanti disservizi al pronto soccorso locale: «Da anni il reparto vive forti criticità che in questi giorni sono diventate gravissime. Mi sento di scusarmi a nome di tutti». Il primo cittadino in una nota inviata alla stampa assicura che oltre agli ulteriori spazi già messi a disposizione, a breve ne saranno aggiunti anche altri. Nel frattempo «i medici e gli operatori sanitari stanno facendo veri e propri miracoli, dopo un anno di sacrifici enormi, fronteggiando uno sforzo di risposta smisurato e senza paragoni».

De Pascale rende noto che il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, il 4 gennaio è stato in pronto soccorso per fornire nuove direttive: «Con la direzione c’è sintonia e so che ha ben chiaro che questa è una priorità assoluta, ma mi sento di esortare tutta la dirigenza dell’Azienda Usl della Romagna a mettere in campo ulteriori soluzioni a brevissimo termine, oltre a programmare le soluzioni strutturali a cui so si sta lavorando. Vanno anche messi celermente a disposizione ulteriori posti letto in area internistica al fine di poter ricoverare chi lo necessita».

Il sindaco poi rinnova un appello che definisce «forse impopolare, ma sincero»:  ed è l’esortazione a rivolgersi al pronto soccorso «solo laddove realmente necessario, per tutto ciò che non è prestazione da pronto soccorso utilizziamo invece i canali corretti attraverso il proprio medico di medicina generale, la continuità assistenziale, la rete delle case della salute dove presenti sul territorio, e le prenotazioni tramite Cup».

Una parte degli accessi, come noto dalle statistiche sugli esiti, è improprio e avrebbe dovuto seguire altri percorsi: «Oltre a ingolfare il sistema, questo mette anche a rischio ingiustificato chi vi si rivolge. Sarebbe un comportamento da tenere sempre, ma che in questi giorni difficili può davvero fare la differenza per la nostra comunità e per la salute di chi ha veramente bisogno di cure urgenti».

Coronavirus: 155 nuovi casi e 8 decessi, il contagio non si arresta in provincia

Stabile il numero dei ricoverati in terapia intensiva. In totale nel Ravennate individuati 13mila casi da inizio contagio

Per il territorio provinciale di Ravenna oggi, 4 gennaio, si sono registrati 155 nuovi casi di coronavirus. I tamponi eseguiti sono stati 2.039. Si tratta di 73 maschi e 82 femmine; 79 asintomatici e 76 con sintomi; 140 sono in isolamento domiciliare e 15 ricoverati. Nel dettaglio sono stati individuati: 121 da contact tracing; 30 per sintomi; 4 per test privati.

I casi complessivamente diagnosticati da inizio contagio nel Ravennate sono 13.637. La Regione oggi ha comunicato 8 decessi: tre uomini di 86, 89 e 96 anni e cinque donne di 75, 83, 90, 92 e 95 anni. Sono state inoltre comunicate circa 150 guarigioni. Da inizio della pandemia in provincia ci sono state 525 morti e i guariti sono più di novemila.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 179.586 casi di positività, 1.600 in più rispetto a ieri, su un totale di 9.133 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è quindi del 17,5%. Sempre da ieri, sono stati effettuati anche 7.812 tamponi rapidi. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 46,4 anni.

Sui 669 asintomatici, 417 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 84 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 14 con gli screening sierologici, 6 tramite i test pre-ricovero. Per 148 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.

La situazione dei contagi per provincia vede Reggio Emilia con 227 casi, poi Rimini (212), Bologna (202), Modena (189), il territorio di Cesena (175), la provincia di Ravenna (155), Parma (145), Ferrara (115), l’area di Forlì (69), il circondario di Imola (56) e la provincia di Piacenza (55).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.787 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 115.260. I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 56.385 (-241 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 53.466 (-269), il 95% del totale dei casi attivi.

Si registrano 54 nuovi decessi: 21 a Bologna (11 donne di cui due di 89 anni e le rimanenti di 72, 73, 78, 83, 85, 88, 90, 93 e 94 anni e 10 uomini di cui due di 86 anni e i restanti di 47, 57, 82, 85, 87, 89, 92 e 94 anni), 9 a Modena (5 uomini di cui due di 81 anni e gli altri di 64, 73 e 94 anni e 4 donne di 55, 77, 92 e 93 anni), 8 a Ravenna (5 donne di 75, 83, 90, 92 e 95 anni e 3 uomini di 86, 89 e 96 anni), 5 in provincia di Forlì-Cesena (5 uomini di cui due di 83 anni e i restanti di 78, 84 e 86 anni), 4 a Rimini (3 uomini di 83, 85 e 91 anni e 1 donna di 82 anni), 3 a Reggio Emilia (3 uomini di 85, 90 e 94 anni), 2 a Parma (2 donne di 83 e 87 anni), 1 a Piacenza (1 uomo di 72 anni). Non risultano decessi nelle ultime 24 ore in provincia di Ferrara. Rientra nei decessi anche un uomo di 48 anni, diagnosticato dall’Ausl di Piacenza ma residente fuori regione. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in Emilia-Romagna sono stati 7.941.

I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 235 (1 in più rispetto a ieri), 2.684 quelli negli altri reparti Covid (+27). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 16 a Parma (invariato), 19 a Reggio Emilia (invariato), 48 a Modena (+1 rispetto a ieri), 49 a Bologna (invariato), 16 a Imola (invariato), 29 a Ferrara (invariato), 19 a Ravenna (invariato), 5 a Forlì (invariato), 4 a Cesena (invariato) e 17 a Rimini (invariato).

Falsi appalti, in tre anni evaso un milione di contributi: 45mila euro di sanzioni

Controlli dell’Ispettorato del lavoro e dell’Inps su 50 posizioni lavorative dopo una segnalazione per concorrenza sleale

LogisticaSulla carta risultavano contratti di appalto per servizi di imballaggio e facchinaggio, ma secondo l’Ispettorato del lavoro di Ravenna in realtà erano un espediente illegale per ricevere manodopera a basso costo e aggirare le ritenute contributive. Sono state verificate 50 posizioni lavorative, con una evasione contributiva pari a 1,2 milioni di euro dal 2015 al 2018 e sono state elevate sanzioni per 45mila euro. Per alcuni fatti accertati i trasgressori sono stati, anche, deferiti alle procure della Repubblica di Ravenna e Bologna.

Gli ispettori avrebbero accertato che ai lavoratori in cosiddetta somministrazione, e che lavoravano esclusivamente all’interno dei capannoni delle ditte appaltanti, venivano corrisposte finte trasferte – esenti da contribuzione – per compensare ore di straordinario che non venivano, in questo modo denunciate.

Gli accertamenti hanno permesso di constatare, ancora, che l’ulteriore riduzione del costo del lavoro, veniva realizzato attraverso fittizi corsi di formazione che, nei fatti, i lavoratori non svolgevano. Nelle fasi delle ispezioni è stato rilevato, anche, l’occupazione di un lavoratore in nero e di un lavoratore con una finta partita Iva. Inoltre, gli ispettori hanno verificato che l’impresa beneficiava, anche, dell’esonero contributivo previsto per le nuove assunzioni, quest’ultime fatte in violazione delle norme fondamentali in materia di lavoro e della previdenza obbligatoria: nei fatti la società percepiva indebitamente sgravi contributivi non dovuti pari ad euro 53mila euro.

Le verifiche in sinergia con l’Inps sono state avviate a seguito di una segnalazione dove veniva denunciato un articolato sistema di concorrenza sleale di abbattimento dei necessari oneri previdenziali e della sicurezza dei lavoratori. Gli approfondimenti ispettivi hanno fatto emergere un presunto meccanismo fraudolento.

La nuova direttrice dell’Isia è l’architetta Cossa, ex assessora negli anni ’90

La docente dell’Istituto superiore per le industrie artistiche di Faenza è stata eletta con 33 voti a favore su 36

Attachment (2)
Il sindaco Massimo Isola e l’architetta Maria Concetta Cossa

La nuova direttrice dell’Istituto superiore per le industrie artistiche (Isia) di Faenza per il triennio 2020-2023 è l’architetta Maria Concetta Cossa, docente di “Disegno e rilievo” e “Geometria Descrittiva” al Triennio di primo livello. Cossa è stata già assessora alla Cultura del Comune di Faenza dal 1994 al 1998 e presidente dell’Ente Ceramica Faenza dal 1998 al 2006. La sue elezione è arrivata con 33 voti a favore su 36 votanti.

«Raccolgo l’importante testimone dalle mani di Marinella Paderni che ha brillantemente svolto il proprio ruolo alla direzione ampliando e rafforzando quella rete di relazioni così importante per il mondo della cultura e dell’alta formazione di livello universitario – ha commentato Cossa –. La ringrazio in particolar modo per essere riuscita a stimolare maggiore spirito di collaborazione fra docenti, così positivo per riuscire ad essere più creativi, superare le difficoltà ed essere in grado di aiutare al meglio i nostri giovani progettisti di domani. Ringrazio anche Giovanna Cassese che alla Presidenza dell’Istituto ha affiancato sempre solidalmente Marinella Paderni nel proprio operato, sostenendo, parallelamente, il valore di questa Istituzione e dell’intero sistema ISIA italiano rafforzandone la peculiare identità. In sintonia con Giovanna Cassese continuerò nel grande e impegnativo lavoro futuro per sviluppare ulteriormente quanto di prezioso è stato fatto fino ad ora con Marinella Paderni».

Riviste Reclam

Vedi tutte le riviste ->

Chiudi