giovedì
28 Agosto 2025

Piccole startup crescono: ecco le 4 idee di impresa nell’incubatore Colabora

Selezionati i progetti che avranno il supporto della Fondazione Eni Enrico Mattei negli spazi della darsena messi a disposizione dal Comune

Spazio CoLABoRAUn noleggio bici a lungo termine, un nuovo materiale dal riciclo di fibre tessili, una piattaforma per servizi di assistenza agli anziani, l’uso di scarti industriali per mitigare l’inquinamento. Sono, in estrema sintesi, le quattro idee che beneficeranno del programma di incubazione di impresa “Colabora” promosso dal Comune di Ravenna con il supporto della Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem). Le startup potranno avere sei mesi di consulenza, formazione specialistica e una rete di relazioni per far decollare la propria idea imprenditoriale.

La selezione per il bando pubblico si è conclusa venerdì 18 dicembre. Delle quindici idee che hanno risposto alla gara della quarta edizione, dodici hanno ottenuto un punteggio che ha permesso loro di passare allo step successivo: la Startup School, cioè due giornate intense di formazione e lavoro guidate da Feem che hanno portato ad una ulteriore definizione delle idee d’impresa.

Il 18 dicembre i dodici protagonisti di quest’anno hanno presentato i loro progetti, in gergo i pitch, al comitato scientifico composto da Camera di Commercio Ravenna, Eni Joule – la scuola di Eni per l’impresa – e Comune di Ravenna.

Da gennaio a giugno 2021 i quattro team selezionati riceveranno supporto specialistico per la verifica della fattibilità e per lo sviluppo dell’idea di business: formazione manageriale, comunicazione e marketing, consulenza in materia societaria, legale e fiscale, postazioni di lavoro attrezzate, sala riunioni, etc negli spazi in darsena di città.

Economia circolare, nuove tecnologie digitali e sostenibilità sono il filo conduttore delle idee dell’edizione 2020.

Ecco le idee di impresa vincitrici.

Sylvalgae: nato nell’ambito di una tesi di dottorato, il progetto unisce i temi dell’economia circolare e dell’innovazione digitale (intelligenza artificiale ed Internet delle Cose) per mitigare l’inquinamento con l’impiego di scarti industriali e urbani.

Regenstech, il progetto propone la realizzazione di un materiale innovativo derivante dal riciclo di fibre tessili, pelle e affini (scarti di produzione e giacenze di magazzino e abbigliamento usato) e lo sviluppo di una linea produttiva basata sulla manifattura additiva, volta a realizzare una produzione flessibile, senza sprechi e altamente customizzata, partendo dagli scarti.

Naima Care, progetto di innovazione sociale che punta a sviluppare una piattaforma digitale per l’incontro di domanda/offerta di servizi qualificati per anziani o persone non autosufficienti.

La Biga, progetto che vuole incoraggiare la mobilità sostenibile tra i cittadini nelle città medio-grandi,  offrendo un noleggio di biciclette a lungo termine a un prezzo ridotto.

Anche famiglie ravennati nella richiesta danni al Governo per le vittime del Covid

Oltre 500 nuclei familiar assistite dal comitato “Noi Denunceremo” di Bergamo

Covid Casa Riposo AlfonsineSecondo quanto riportano diversi media nazionali, ci sono anche alcune famiglie della provincia di Ravenna tra le circa 500 di varie parti d’Italia che hanno avuto parenti deceduti per Covid e oggi, 23 dicembre, hanno depositato a Roma l’atto di citazione per una causa civile contro la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero della Salute. La richiesta di risarcimento danni supera i cento milioni di euro, con calcoli specifici per ogni singolo caso: l’impreparazione iniziale, il presunto ritardo con cui è stato dichiarato lo stato di emergenza, le fasi successive in cui il Comitato tecnico scientifico non è stato sempre ascoltato sarebbero le colpe delle istituzioni che hanno causato un danno ingiusto, cioè la morte delle persone che poteva essere evitata. Le famiglie sono passate alle vie legali, in sede civile, con il supporto del comitato “Noi Denunceremo” di Bergamo.

Cisa dona 40mila euro al Comune per aiutare le famiglie a fare la spesa

L’azienda controllata da Allegion ha voluto dare un contributo per l’acquisto di beni alimentari diprima necessità

Attachment (6)La Cisa di Faenza, controllata dalla multinazionale Allegion, ha donato 40mila euro al Comune per aiutare le famiglie più colpite dall’emergenza sanitaria nell’acquisto di beni alimentari di prima necessità tramite l’assessorato alle Politiche sociali.

«Ringraziamo Cisa – ha detto il sindaco Massimo Isola che questa mattina, assieme all’assessore ai servizi sociali, Davide Agresti, hanno fatto visita allo stabilimento – per questo grande gesto di solidarietà destinato a Faenza che sottolinea quanto l’azienda mantenga un profondo rapporto con l’anima e il cuore con la città dove da sempre ha svolto la sua attività malgrado oggi faccia parte di un colosso internazionale».

Covid in provincia: altri 162 casi ma il tasso di positività dei tamponi è in calo

Il totale dei contagli negli ultimi sette giorni è stato novecento. In terapia intensiva 19 ricoverati: il massimo

Person In Black Shirt Holding White Plastic Tube 3974140La provincia di Ravenna registra oggi, 23 dicembre, altri 162 casi di contagio da virus Sars-Cov-2 portando il totale dell’ultima settimana a novecento e quello da inizio pandemia a 11.577, ma il tasso di positività dei tamponi, cioè la percentuale di positivi sul totale effettuati, è in calo. Nella settimana 14-20 dicembre è stato 7,5: per trovare un dato più basso su base settimanale bisogna andare alla fine di ottobre.

Il dettaglio odierno dice che su 162 casi registrati, 79 avevano sintomi: 153 in isolamento domiciliare e 9 ricoverati. I tamponi eseguiti sono stati 2.055. La Regione ha comunicato quattro decessi: due uomini di 81 e 83 anni e due donne di 93 e 95 anni. In totale 422 morti. Sono state inoltre comunicate circa 500 guarigioni con il totale di chi ha superato la malattia che supera settemila.

Altro dato significativo è l’occupazione di posti letto in terapia intensiva: a oggi si è arrivati a 19 su 34 in provincia, il massimo mai toccato da due mesi.

Un riepilogo settimanale dell’Ausl dice anche che sta scendendo costantemente anche l’incidenza dei nuovi casi ogni diecimila abitanti. Nella stessa settimana citata (14-20 dicembre) sono stati 23,7: procedendo a ritroso erano 27,5 e prima ancora 31 e 33.

In Romagna la performance dei tempi di refertazione dei tamponi entro le 48 ore si attesta sul 78 per cento. Per quanto riguarda l’indicatore relativo alle persone ricoverate, a fine della scorsa settimana la quota di 574 ricoveri (più 30 rispetto alla settimana precedente) mantiene l’azienda oltre il livello rosso del Piano ospedaliero Covid; stazionarie in valore assoluto le terapie intensive mentre è in calo la loro percentuale rispetto al totale dei ricoveri, la percentuale dei ricoverati in terapia intensiva resta inferiore a quella media regionale.

A livello regionale, dall’inizio dell’epidemia da coronavirus si sono registrati 159.472 casi di positività: 1.129 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.913 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 6,3 percento. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 47,3 anni.

La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 247 nuovi casi; a seguire Ravenna (162), Rimini (134), Modena (120), Piacenza (111), Ferrara (101), Reggio Emilia (75), Parma (60). Quindi Cesena e Forlì (entrambi 40) e Imola (39).

Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 2.779 in più rispetto a ieri. Il totale dei guariti sale dunque a quota 94.188.

I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi scendono a 58.025 (-1.721 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 55.015 (-1.630), quasi il 95% del totale dei casi attivi.

Si registrano 71 nuovi decessi. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 7.259.

Stabili i pazienti ricoverati in terapia intensiva, che sono 207 (-3 rispetto a ieri), mentre calano (-88) quelli negli altri reparti Covid, complessivamente 2.803. Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 14 a Piacenza (-2 rispetto a ieri), 14 a Parma (invariato), 18 a Reggio Emilia (-1), 45 a Modena (+5), 53 a Bologna (-2), 5 a Imola (-2), 16 a Ferrara (-1), 19 a Ravenna (+1), 3 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (invariato) e 18 a Rimini (-1).

Un negozio da pesca e una bottega di ortaggi: storie di giovani che sfidano la crisi

Un 34enne e un 22enne hanno aperto le rispettive attività nel mezzo della pandemia a Bagnacavallo e Cervia con l’appoggio di Confesercenti e Coldiretti. Ecco le loro testimonianze

Nel bel mezzo di una pandemia c’è anche chi non molla i propri obiettivi e sfida la crisi con coraggio e sapendo di rischiare. Da Bagnacavallo e da Cervia arrivano due storie distinte ma accomunate, due giovani che hanno deciso di avviare la propria attività imprenditoriale: un negozio di articoli sportivi da pesca e una bottega per la vendita di ortaggi di propria produzione. Le loro storie le hanno rese note Coldiretti e Confesercenti che li hanno accompagnati nei rispettivi percorsi verso l’inaugurazione.

 

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il Direttore della Confesercenti di Lugo Giancarlo Melandri e Stefano Sberlati

A Bagnacavallo si pesca

«La passione per la pesca mi appartiene da sempre – racconta il 34enne Stefano Sberlati –. Da bambino andavo nei fiumi a pescare con mio padre e da adolescente con gli amici. L’idea del negozio l’avevo da qualche anno e durante il 2020 a causa delle innumerevoli restrizioni ho notato un incremento delle attività sportive tra le quali anche la pesca, così mi sono deciso a iniziare».

“L’Angolo del pescatore” è in via Vecchia Darsena e c’è tutto il materiale necessario per chi volesse approcciarsi al mondo della pesca: esche vive, pellet o mais, galleggianti, ami canne da pesca, lenze e varie attrezzature. I maggiori fornitori sono Ignesti, Tubertini, Maver e Colmic. «Il mio progetto è di risollevare l’interesse per la pesca nei giovanissimi e rigenerare la passione per questo sport. L’idea è di formare una squadra sportiva di giovani per partecipare alle competizioni locali». Confesercenti provinciale fa i migliori auguri a Stefano e lo affiancherà nell’avventura.

 

Attachment (3)A Cervia i sapori del Meridione

L’avventura di Federico Natale, 22enne cesenate residente a Cervia, è cominciata due anni fa: recuperare le antiche varietà di ortaggi tipici del Meridione coltivandoli nel cuore della Romagna. A Capannaguzzo ha sede l’azienda agricola “Podere Natale”, da un mese il giovane imprenditore vende in proprio frutta e ortaggi che produce: il 16 novembre scorso, in via Bologna a Cervia, ha aperto i battenti la bottega “Le Radici” dove «si respira l’amore per due terre, quella di Romagna e quella della Campania della mia nonna, e si valorizzano le nostre radici e le nostre produzioni tipiche».

Natale ha deciso di mettersi in propria dopo aver partecipato a diversi mercati contadini promossi da Coldiretti: «Ho scoperto quanto sia edificante poter raccontare direttamente ai consumatori come nascono i miei prodotti, dare consigli su come utilizzarli al meglio in cucina ed instaurare con il cliente un rapporto di fiducia basato su qualità, sicurezza e trasparenza». L’antico cece nero pugliese, la melanzana rossa, pomodorini vesuviani rossi e gialli, il peperone crusco, il cavolfiore di Modica e la cipolla ramata dell’Irpinia: tutto cresce nei campi cervesi. E grazie alla rete a km zero di Coldiretti, l’imprenditore ha anche allargato la gamma di prodotti presenti in negozio introducendo vino, farine, noci, tutte produzioni di aziende agricole della provincia di Forlì-Cesena e Ravenna, oltre agli agrumi provenienti da un’azienda agricola siciliana di Coldiretti.

Bambino frustato con il cavo del telefono: condannati i genitori e lo zio

Pena di due anni a testa. I fatti nella Bassa Romagna tra 2011 e 2014 su un piccolo in età di scuola elementare. Si attende il ricorso in appello perché la difesa respinge ogni accusa

Maltrattamenti Asilo Nido 2 780x405Per punirlo, anche per questioni di lieve gravita, lo prendevano a frustate con il cavo di ricarica del telefono o della televisione o una corda. I genitori e lo zio di un bambino in età di scuola elementare sono stati condannati in tribunale a Ravenna a due anni a testa per maltrattamenti. Il giudice ha disposto anche una provvisionale di 15mila euro per il curatore speciale del bambino costituitosi per conto dei servizio sociali che lo seguivano. La famiglia è residente nella Bassa Romagna. Gli episodi risalgono al periodo 2011-2014: acqua versata a terra sul pavimento appena pulito, spintoni fra fratelli e altre inezie, tutto era sufficiente per le vergate di punizione.

La notizia è riportata dalle edizioni odierne, 23 dicembre, dei quotidiani locali Corriere Romagna e Resto del Carlino. Si attende il ricorso in appello perché la difesa sostiene che i fatti non corrispondano al vero e lamenta la mancanza di una perizia per valutare l’attendibilità del piccolo.

 

Madel ringrazia 134 lavoratori per l’impegno nella pandemia con mille euro di bonus

L’azienda produce prodotti igienici per la casa e la persona e durante il 2020 ha visto un aumento della domanda dovendo assumere sei persone

Madel I 134 dipendenti della Madel di Cotignola, azienda di prodotti per la pulizia della casa, riceveranno un bonus extra di mille euro dalla ditta «per ringraziarli della dedizione al lavoro, l’attenzione e gli sforzi mostrati durante l’intero 2020 e la pandemia di Covid-19».

Il periodo pandemico ha chiamato l’impresa a garantire l’attività in risposta a una domanda sempre maggiore: sono stati assunti sei nuovi collaboratori e ampliata la linea completa di prodotti di igiene e disinfezione della casa, del bucato e della persona.

Madel Produzione«Volevamo ringraziare i nostri dipendenti per lo straordinario lavoro realizzato in questo anno, difficile e faticoso – commenta Maurizio Della Cuna, presidente Madel  –. Per questo abbiamo deciso di gratificare tutti i nostri collaboratori da sempre il motore della nostra azienda. In un periodo così difficile abbiamo affrontato la situazione con spirito di squadra, unione e creatività, caratteristiche che contraddistinguono da sempre la nostra azienda. Non si tratta di un premio di produzione, ma di un ringraziamento concreto e sincero per tutto l’impegno profuso in questo 2020 e per quello che sarà necessario in vista del 2021».

La stessa iniziativa, anche nella dimensione del bonus, era stata annunciata nei giorni scorsi dalla cooperativa Deco Industrie di Bagnacavallo.

Di nuovo in classe dal 7 gennaio: orari invariati ma 55 bus in più in provincia

Come prevede il Dpcm del 3 dicembre, dopo le feste le scuole superiori torneranno a fare lezione in presenza al 75 percento

Bus Scuola Ravenna
Ressa sugli autobus a Ravenna alla ripresa della scuola a settembre, in una foto postata sui social

Gli orari di entrata e uscita resteranno invariati ma ci saranno più autobus, per la precisione 55 in più rispetto al periodo pre-Covid arrivando a 235 totali. Così in provincia di Ravenna ci si prepara al ritorno a scuola dal 7 gennaio quando il 75 percento delle studentesse e degli studenti delle scuole superiori tornerà a fare lezione in presenza, così come previsto dal Dpcm dello scorso 3 dicembre.

Le nuove dotazioni ravennati rientrano nel maxi piano elaborato dalla Regione Emilia-Romagna: un totale di 522 bus e 10 milioni di chilometri di servizi aggiuntivi (in alcune province sono stati rimodulati anche gli orari d’ingresso). È il risultato del lavoro svolto in queste settimane da Regione, aziende e agenzie di trasporto pubblico locale e direzioni scolastiche, all’interno dei nove tavoli provinciali coordinati dai prefetti.

A fronte della capienza massima possibile dei mezzi, fissata al 50 percento, da gennaio a giugno 2021 in regione saranno messi in strada altri 172 autobus urbani ex extraurbani, oltre a 7 milioni e 600 mila chilometri in più per i bus già in circolazione. Un potenziamento del servizio dal valore complessivo di circa 23 milioni di euro che rafforza quanto già fatto dall’inizio dell’anno scolastico, grazie anche ai contratti con i privati, con 522 autobus aggiunti alla flotta tradizionale e oltre 10 milioni km integrativi.

Vigilanza privata in sciopero la vigilia di Natale, i sindacati scrivono al prefetto

Da oltre quattro anni è in corso un negoziato tra associazioni datoriali e lavoratori: «Proposto il peggioramento delle norme contrattuali attualmente vigenti e la negazione di qualunque riconoscimento salariale»

0Proclamato uno sciopero nazionale degli addetti alla vigilanza privata per il 24 dicembre. Braccia incrociate dall’inizio di ogni turno della vigilia di Natale. A livello locale, in provincia di Ravenna, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno scritto al prefetto e a tutti i sindaci per illustrare le motivazioni dello sciopero e sensibilizzare rispetto alle tematiche del lavoro.

«Da oltre cinquantadue mesi è in atto un negoziato con le associazioni datoriali in merito al rinnovo del contratto collettivo nazionale per le maestranze della vigilanza privata. A livello nazionale abbiamo operato ogni tentativo per arrivare a un accordo volto a migliorare le condizioni contrattuali di migliaia di lavoratrici e lavoratori impiegati in un settore strategico per la tutela della sicurezza privata e pubblica. Nel pubblico impiego svolgono servizio per Comuni, Ausl, Tribunali, Inail, Inps ecc. Si è, purtroppo, dovuto prendere atto della netta ritrosia delle controparti, che hanno proposto il peggioramento delle norme contrattuali attualmente vigenti e la negazione di qualunque riconoscimento salariale. In un momento drammatico per il Paese, come quello che stiamo vivendo, sarebbe necessario uno sforzo comune per garantire un corretto rapporto tra la tutela della sicurezza e del lavoro, garantendo il giusto equilibrio sociale e la difesa del potere di acquisto dei redditi da lavoro dipendente».

I sindacati continuano: «Fin dall’avvio delle trattative, le controparti hanno osteggiato il rinnovo del contratto nazionale e oggi invocano l’alibi della situazione emergenziale, un tentativo inaccettabile che si aggiunge alle pretese già avanzate volte alla precarizzazione del rapporto di lavoro ed alla negazione della professionalità che questi lavoratori hanno acquisito nel tempo. Una strategia miope, perseguita ormai da anni, che ha portato il settore a un imbarbarimento dei livelli di concorrenza, all’aggiudicazione di appalti al massimo ribasso, all’applicazione di contratti non confederali e peggiorativi delle condizioni lavorative, a violazioni di norme per l’esercizio dell’attività, a trascurare la salute e la sicurezza degli addetti».

Niente regali tra dipendenti comunali ma raccolta fondi per la giostra bruciata

Per tre giorni i bambini potranno girare gratis. All’iniziativa dei lavoratori della Rocca hanno aderito anche assessori e sindaco

La Giostrina In PiazzaInvece del solito scambio di regali tra colleghi, la giunta Ranalli e i dipendenti comunali di Lugo hanno organizzato una raccolta fondi per aiutare Teo Natali, storico gestore della giostrina per bambini di fronte alla Rocca devastata da un incendio doloso in estate. E così il 28, 29 e 30 dicembre i bambini potranno girare gratuitamente sulla sua giostra e assaporare lo zucchero filato che Teo preparerà.

«È un modo per rendere più divertenti le festività natalizie ai bambini e aiutare chi è stato colpito non solo dall’epidemia, ma anche da un atto vile e delinquente – sottolinea il sindaco –. Ringrazio assessori e dipendenti per la generosità e la bellissima idea, quest’anno ci scambieremo tra di noi solo affetto e belle parole, lasciando regali materiali e tanta comprensione a chi è meno fortunato e simbolicamente rappresenta chi vive peggio di noi in questa difficile situazione».

Il Comune però non ha dimenticato che siamo nel bel mezzo di una pandemia con inviti da più parti a evitare assembramenti. «Si ricorda il rispetto delle norme anticovid in vigore – scrive l’amministrazione –, come il divieto di assembramento, il mantenimento della distanza interpersonale e l’obbligo di indossare correttamente la mascherina, esclusi i minori di sei anni e soggetti con disabilità o patologie che ne rendono incompatibile l’uso. Il gestore della giostrina verificherà il rispetto delle disposizioni». La giostrina in piazza dei Martiri, davanti alla Rocca di Lugo, è aperta dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30.

Crisi Covid, tornano i buoni spesa: da 200 a 500 euro sulla tessera sanitaria

In totale i Servizi sociali di Ravenna, Cervia e Russi potranno erogare un milione di euro. L’entità del bonus varia in base al numero di componenti del nucleo familiare. Domande dal 4 gennaio

DSC 5039Il nuovo fondo statale da 400 milioni di euro per la solidarietà alimentare assegna al Servizio sociale associato dei Comuni di Ravenna, Cervia e Russi oltre un milione di euro (832mila euro per Ravenna, 153mila per Cervia e 65mila per Russi).

La giunta comunale di Ravenna ha approvato i criteri e le modalità di assegnazione di buoni spesa, sulla base di tali risorse, ai nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da Covid – 19. Si tratta di buoni elettronici, che i tre Comuni acquisiranno ed erogheranno in forma associata, il cui importo verrà accreditato sulla tessera sanitaria dei beneficiari.

La richiesta dovrà essere inoltrata accedendo all’apposita piattaforma online, che è previsto sia attiva sul sito del Comune di Ravenna a partire dal 4 gennaio (fino a quel momento resterà in vigore l’attuale modalità di richiesta). In alternativa – e solo per chi è impossibilitato ad accedere per via telematica in autonomia – la domanda potrà essere inserita nella piattaforma tramite l’assistenza di un operatore.

Per i nuclei familiari già in carico al Servizio sociale non è necessaria la presentazione della domanda tramite la piattaforma, in quanto lo stato di bisogno che motiva l’erogazione del buono spesa potrà essere rilevato d’ufficio dal Servizio sociale.

«Facendo tesoro dell’esperienza maturata durante la prima erogazione dei buoni spesa –  dichiara l’assessora ai Servizi sociali Valentina Morigi – abbiamo reso più semplice la modalità di richiesta e la stessa erogazione, attraverso l’accredito sulla tessera sanitaria. Anche in questa occasione requisiti e modalità per l’erogazione del sostegno all’emergenza alimentare sono stati condivisi con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, che ringrazio. Oggi come a fine marzo invitiamo tutti coloro che rispondono ai criteri a presentare domanda, senza alcuna remora. Le conseguenze del Coronavirus hanno fatto conoscere ai nostri Servizi sociali numerosissime famiglie che mai prima si erano rivolte a loro. Capisco che possa esserci quasi un senso di pudore nell’esprimere una situazione di difficoltà, ma questa pandemia ha avuto conseguenze inimmaginabili per tutti. Le risorse per gli aiuti alimentari sono importanti e sono state messe a disposizione per far fronte a situazioni concrete di bisogno; è quindi più che giusto che chi ne ha diritto le chieda e le ottenga».

Tra i requisiti principali per l’ottenimento dei buoni:

·         riduzione della capacità reddituale del nucleo famigliare, con una conseguente comprovata incapacità all’approvvigionamento di beni alimentari, strettamente connessa con le misure di emergenza relative al rischio sanitario, a causa dell’appartenenza ad una categoria con o senza diritto ad ammortizzatori sociali o a causa del mancato avvio di nuova occupazione, o a causa della perdita di lavori precari (lavoratori stagionali, interinali, a chiamata, ecc.)

·         non essere già assegnatari di sostegno pubblico – reddito/pensione di cittadinanza – o di altri istituti previdenziali da cui si possa trarre sostentamento (come ad esempio il reddito di emergenza o altri bonus Covid-19 erogati da Inps) o essere assegnatari di detti sostegni entro il limite mensile di 300 euro per i nuclei familiari composti fino due persone e di 500 euro per i nuclei familiari composti da oltre due persone

·         non essere in possesso di risorse finanziarie, a qualsiasi titolo detenute (conti correnti e libretti bancari e/o postali, depositi di qualsiasi tipo, investimenti mobiliari ecc.) superiori a 3.000 euro per nuclei anagrafici composti fino a 2 persone, 5.000 per nuclei anagrafici composti da oltre due persone.

I buoni spesa verranno progressivamente erogati, sino ad esaurimento delle risorse disponibili, con accredito sulla tessera sanitaria a chi ne ha diritto e saranno utilizzabili fino al 31 dicembre 2021 negli esercizi pubblicati sul sito del Comune di Ravenna. L’entità del buono spesa  sarà commisurata al numero dei componenti del nucleo: 200 euro per i nuclei composti da una sola persona, 240 per quelli composti da tre persone, 320 per quelli composti da tre persone, 400 per quelli composti da quattro persone, 520 per quelli composti da cinque o più persone. L’intervento potrà trovare possibilità di proroga a seconda delle risorse disponibili inoltrando ulteriore richiesta.

Il Servizio sociale associato svolgerà i dovuti controlli, anche a campione, circa la veridicità delle dichiarazioni rese ai fini dell’erogazione del contributo. I soggetti beneficiari che hanno ricevuto i buoni spesa senza essere in possesso dei requisiti prescritti dovranno provvedere alla restituzione integrale della somma ricevuta, fatte salve le ulteriori conseguenze penali legate alle dichiarazioni mendaci.

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